A. Kalinskaya b. S. Stephens 6(8)-7 6-1 6-4 (a cura di Pellegrino Dell’Anno)
A qualificarsi per gli ottavi, ancora una volta per la serie dei “non è mai troppo tardi”, è Anna Kalinskaya. La russa, che neanche mai è stata in top 50, a 25 anni raggiunge il suo primo ottavo Slam, dopo che aveva raggiunto sempre in questo torneo per la prima volta un terzo turno. Trionfa in rimonta, 6(8)-7 6-1 6-4 su Sloane Stephens, che ha contribuito a ribadire, giocando a tratti benissimo a tratti in maniera incomprensibile, dove potrebbe essere con il tennis che si ritrova, ma perché non lo è. Kalinskaya affronterà nel prossimo match la testa di serie n.26 Jasmine Paolini, con l’italiana che ha vinto l’unico precedente sul cemento di Portoroz nel settembre 2021.
Nel match contro Stephens la russa ha saputo gestire il match, cercando spesso e volentieri il dritto dell’americana, che specie dopo il brutto secondo parziale perso in maniera molto netta ha iniziato a sbagliare o a tirare molto corto con una certa continuità. Per la russa c’è stato così più spazio per imprimere peso alla palla e giocare spesso agevolmente, piazzando dove voleva, i suoi colpi. Chiude con 12 palle break annullate su 13, dopo che l’unica concessa l’ha portata sotto 3-1 nel terzo, in cui Stephens ha anche avuto 2 chance sul 4-4 che l’avrebbero portata a servire per il match. Un incontro di buonissimo profilo di Kalinskaya, autrice di 46 vincenti a fronte di soli 15 non forzati, quindi tanta qualità nello scambio, che ha pesato su un’americana che di errori ne ha tirati giù 33. Un bel rovescio vincente incrociato ha dato la vittoria alla russa, meritata per essere rimasta sempre dentro l’incontro, senza perdersi d’animo.
[Q] D. Yastremska b. [27] E. Navarro 6-2 2-6 6-1
La settima giornata dell’Australian Open 2024 sulla John Cain Arena si è aperta, a partire dall’una di notte italiana, con il successo di Dayana Yastremska per 6-2 2-6 6-1 sulla ventisettesima testa di serie del tabellone femminile Emma Navarro (ai trentaduesimi vittoriosa in rimonta su Elisabetta Cocciaretto) in poco più di un’ora e tre quarti di partita.
La qualificata ucraina ha ipotecato il primo set volando rapidamente sul 4-0, un simil vantaggio si è rivelato infatti decisivo. La numero 93 WTA pur perdendo il servizio nel quinto gioco, ha successivamente chiuso senza patemi l’operazione frazione inaugurale strappando nuovamente la battuta alla 22enne statunitense: 6-2 in 32 minuti di gioco. La fresca vincitrice del WTA 250 di Hobart, superando in finale la belga Elise Mertens, ha tuttavia reagito prontamente restituendo la stessa lezione impartitale dalla rivale nel primo parziale: anche la finalista junior del Roland Garros 2019 – sconfitta da Leylah Fernandez – è salita immediatamente sul 4-0, con la differenza che non ha concesso alla 23enne di Odessa di dimezzare il doppio break di svantaggio ma ha tenuto immacolato i propri turni di servizio sino alla conclusione della frazione: altro 6-2, durato 8 minuti in più del precedente.
Non c’è due senza tre, la partita degli inizio a razzo non poteva non regalare anche un terzo set con avvio a senso unico: dopo essersi vista agganciare, la classe 2000 ed ex n. 21 del mondo – best ranking raggiunto nel gennaio del 2020 – si è portata sul 3-0 “leggero” per por trovare il sigillo sulla sua qualificazione agli ottavi vincendo il quinto game in risposta (sul 4-1) del proprio match. Infine, al servizio nell’ottavo game Dayana ha posto il punto esclamativo al secondo match point.
La maggiore delle sorelle Yastremska, Ivanna ha sei anni in meno, è riuscita a spuntarla nonostante abbia avuto una percentuale di prime in campo nettamente inferiore a quella della 22enne newyorchese – 46% contro il 70% di Navarro – ma è stata in grado di far fruttare maggiormente la sua prima di servizio: il 72% di punti vinti, 26 su 36 iniziati con essa, a fronte del 61% (31/51) statunitense. Dove poi la giocatrice ucraina si è distinta in maniera evidente, se confronta con la più giovane rivale di un anno, è la resa della seconda di servizio: 53% (23/43) per lei, solo il 36% (8/22) per la tds n. 27.
I numeri inoltre testimoniano come sia stata premiata colei che in campo ha provato a fare gioco, a controllare l’andamento degli scambi: insomma la tennista che ha fatto la partita, che nel tennis moderno contraddistinto perennemente e quasi esclusivamente da pressione esercitata da fondocampo diviene una caratteristica spirituale – dell’animo perché c’è bisogno di un carattere che voglia essere padrone del proprio destino – imprescindibile per avere la meglio nei punti importanti. Tornando alle statistiche, si diceva capaci di immortalare l’essenza dell’incontro, Yastremska ha messo a referto 36 vincenti accompagnati da 35 non forzati. Dall’altra parte solo 5 winners, stiamo parlando di un inequivocabile +31 nei colpi vincenti in favore della nativa di Odessa (una delle città più colpite dal conflitto con la Russia), e 17 errori non procurati.
Un ulteriore dato che fotografa alla perfezione l’atteggiamento offensivo della qualificata a discapito dell’attitudine di attesa e manovra della rivale, è quello relativo al numero di discese a rete e a quante di esse sono state trasformate: addirittura uno splendido 76% per l’ucraina, 16 punti conquistati su 21 prese delle rete, mentre il 43% per l’americana con però appena 7 attacchi frontali, di cui quindi unicamente 3 andati a buon fine. L’aggressività e il coraggio della finalista Slam juniores a Wimbledon 2016 – ad aggiudicarsi il titolo fu la russa Potapova – hanno pagato i dividenti anche in termini percentuali per quanto concerne la risposta: superiore per efficacia sia sulla prima che sulla seconda, rispettivamente 39% (20/51) contro il 28% (10/36) a stelle e strisce; 64% (14/22) ucraino a fronte del 47% (20/43) avversario.
Per Dayana Yastremska, collocata nello stesso quarto di Paolini, un’altra vittoria contro una favorita del seeding dopo quella all’esordio in cui ha strapazzato la campionessa in carica di Wimbledon e testa di serie n. 7 in Australia Marketa Vondrousova lasciandole per strada tre miseri games. Ora attende la vincente di Ostapenko/Azarenka, in quello che sarà il suo secondo ottavo Major dopo Wimbledon 2019, dove fu sconfitta dalla cinese Shuai Zhang.
O. Dodin b. C. Burel 6-2 6-4
Si dipana all’interno di un’ora e un quarto di gioco, nella cornice del Court 3, il derby transalpino in sedicesimi tra Oceane Dodin (n. 95 WTA) e Clara Burel (n. 51 WTA) – quest’ultima due volte finalista junior nel 2018: a Melbourne battuta dalla taiwanese Liang En Shuo e a New York, superata da Xiyu Wang . A conquistare il pass per gli ottavi di finale è stata la 27enne di Lille, che al turno precedente aveva fatto fuori Martina Trevisan, con lo score di 6-4 6-4. Primi ottavi Slam in carriera.
Dodin ancora una volta ha fatto valere le sue qualità di giocatrice roulette, la nostra Giorgi ne sa qualcosa, ossia quelle tenniste che conoscono soltanto il piano A: corrispondente a spaccare qualsiasi palla transiti dalle parti della loro racchetta, menare a schiaffoni ogni sfera gialla giunga sotto il loro naso.
Un tennis che percorre una ed una sola via: chiaramente quando tali atlete sono in giornata di vena ti annichiliscono senza darti nemmeno la possibilità di entrare nel match e giocarti le tue chanches affidandoti alle armi che hai disposizione. Perché nel bene o nel male, come ha potuto costatare la mancina toscana, dipende esclusivamente dal loro rendimento e praticamente mai dalla performance rivale. Naturalmente, come è logico che sia, c’è anche l’altra faccia della medaglia: quelle circostanze in cui, come si suole dire in gergo, non la cacciano oltre. Beh in quei casi sparacchiano qualunque cosa al di fuori del rettangolo di appartenenza regalando la partita all’avversaria senza che faccia nulla per meritarsela.
Per cui non sorprende il successo di Oceane che pur essendo più indietro in classifica della 22enne di Rennes, anche se con un passato da n. 46 WTA – piazza occupata nel giugno del 2017 – dispone di un gioco maggiormente capace di rivelarsi incontrastabile quando funziona e tutti i pezzi del puzzle sono al loro posto. Vien da sé che questo scenario accade molto raramente nel corso di un’intera stagione: senza piano B non si può che essere incostanti e vittime di continui alti e bassi, nelle settimane di grazia – calibrando ovviamente il tutto ai vari livelli di categoria – le avversarie verranno spazzate come foglie al vento; al contrario in quelle di down potranno essere mandate al tappeto anche da rivali ben più inferiori.
[12] Q. Zheng b. Y. Wang 6-4 2-6 7-6(8)
Questo Day 7 dell’Happy Slam 2024, al femminile, è in parte la giornata degli scontri fra connazionali. Oltre a quello francese, infatti, ad aprire le danze sulla Rod Laver Arena alle 12:00 locali è andata in scena la sfida tutta cinese tra la dodicesima favorita Qinwen Zheng e Yafan Wang – una delle tre Wang presenti in Top 100, le altre sono Xiyu (22enne, classe 2001, n. 60 WTA) e Xinyu (22enne, classe 2001, n. 36 WTA).
Ad aggiudicarsi – al secondo match ball – la sfida con il punteggio di 6-4 2-6 7-6(8) in quasi tre ore di confronto è stata la 21enne di Shiyan, che è anche la testa di serie più alta rimasta nel suo spicchio di tabellone – nel suo quarto, un’altra sola testa coronata ovvero Jasmine Paolini – e di conseguenza la tennista con più possibilità, se si segue il ranking mondiale, per guadagnarsi quella che sarebbe la sua prima semifinale Major: sinora per la classe 2002 asiatica, il miglior risultato negli Slam sono i quarti all’ultimo US Open. Tuttavia l’incontro odierno non è stato per nulla semplice, come ogni derby che si rispetti sono state diverse le insidie affrontate da Zheng. Anche se la partenza aveva lasciato presagire una rapida conclusione dell’incontro, visto che Qinwen ha staccato velocemente la 29enne Yafan andando sul 4-0 – come abbiamo osservato nella sfida tra Yastremska e Navarro, un scatto molto gettonato quest’oggi – .
La numero 15 delle classifiche, miglior piazzamento è la tredicesima piazza toccata ad inizio mese, ha vissuto il primo momento di sbandamento della sua partita quando si è trovata a servire per il set subendo il contro-break non prima però di aver sprecato un set point. Dopodiché, in ogni caso, custode ancora di un break ha lasciato andare i colpi in risposta procurandosi altri due set point sul 5-3, ma Wang è stata bravissima nel cancellarli e rimandare tutto al successivo game. Chiamata a servire una seconda volta per la frazione, Zheng in questa circostanza è stata inappuntabile: il quarto set ball è stato quello decisivo, 6-4 in 46 minuti. La n. 94 al mondo non si è fatta però piegare dalla negatività, e ha risposto colpo su colpo giocando un secondo set semplicemente perfetto: anche lei è stata autrice di un esiziale avvio, 3-0 e servizio Zheng, poi 4-1. Alla fine lo strappo maturato nel secondo game non è stato più rintuzzato dalla più giovane in campo, così la giustiziera della 30esima testa di serie Sorana Cirstea al primo turno e di Emma Raducanu al secondo ha condotto il parziale in porto: 6-2 in 32 minuti.
Il terzo set è stata poi la degna conclusione di una partita densa e piacevole, sicuramente la frazione delle tre più equilibrata: durata la bellezza di 1h24‘. Ciononostante, anche se il break straripa argini è giunto solamente sul 2-2, Zheng aveva costretto la connazionale agli straordinari in battuta già nei suoi primi due turni trascinandola ai vantaggi. Wang, dal canto suo, non ha concesso break point ma alla terza occasione in cui ha rischiato al servizio, a 30, ha perso il round con il fondamentale d’inizio gioco.
Qinwen è andata vicinissima ad infliggerle il colpo di grazia, avendo a disposizione un paio di ghiottissime palle break sul 4-2 che l’avrebbero mandata a servire per il match in anticipo, ma l’è mancato l’acuto del KO. Yafan è così rimasta in scia, perciò Zheng si è ritrovata sul 5-4 in battuta per mettere la parola fine alla sfida: ancora una volta però come nel primo set, nel momento della verità si è sciolta rimettendo tutto in discussione (5-5). Per sua fortuna al tie-break l’ha spuntata non senza faticare, prendendo il largo dal 2-2 si è prima portata sul 5-2 e poi sul 6-4 prima di subire il contro mini-break. Lo ha riconquistato nel tredicesimo punto del gioco decisivo per poi restituirlo ancora, finché il terzo minibreak non si è rivelato quello determinante.
Doccia cifra di aces per Zheng ma anche 8 doppi falli, bene con la resa della prima (80%) male invece per percentuale (54%): ha fatto registrare 40 vincenti, tuttavia il differenziale recita -8 considerati i 48 unforced (-9 per Wang, 20 winners e 31 non forzati).
L’ultimo ottavo di finale del primo quarto del tabellone vedrà dunque opposti Qinwen Zheng e Oceane Dodin, tre i precedenti. Il primo in assoluto fu vinto nel 2020 dalla francese in un torneo ITF a Reims quando però la cinese aveva soltanto 17 anni, ben più rivelanti gli ultimi due scontri diretti seppur sempre a livello minore: entrambi nel 2021 a distanza di una settimana l’uno dall’altro, quarti di finale in un W60 a Montpellier e successo per 7-5 6-1 a favore dell’asiatica, stesso turno al W100 di Contrexeville con vittoria ancor più netta di Qinwen per 6-2 6-1.
La vincente ai quarti potrebbe incrociare la nostra n. 1 Jasmine Paolini, che dopo aver superato l’esame di maturità contro Anna Blinkova è ora attesa al varco da Kalinskaya. Un tabellone che in seguito all’eliminazione della campionessa 2017 di Flushing Meadows, proprio per mano della russa, si è aperto ancora di più per la 28enne di Castelnuovo di Garfagnana.