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Siamo agli sgoccioli. Questo Australian Open si sta dirigendo ormai verso le fasi finali, e mentre nel maschile le semifinali sono entrambe da godere con i popcorn – Djokovic contro Sinner e Medvedev contro Zverev – nel femminile si può dire la stessa cosa… ma a metà. Non ce ne vogliano Qinwen Zheng e Dajana Yastremska, protagoniste e superstiti della sezione alta del tabellone orfana delle più alte teste di serie, ma il penultimo atto tra Cori Gauff e Aryna Sabalenka ha un forte retrogusto di finale anticipata.
Gauff – Sabalenka
Eccoci qui con la semifinale che tutti speravano. La stella americana contro la tigre bielorussa con una striscia aperta di vittorie a Melbourne pari a dodici. Inoltre, Sabalenka pare procedere come un treno in questa edizione dell’Australian Open, poiché fino a questo momento ha lasciato per strada la miseria di sedici giochi in dieci set e nessuna delle avversarie affrontate è riuscita a mettersene in tasca più di tre in un parziale. Sono state tutte schiacciate dalla potenza della campionessa in carica, persino la nona forza del seeding Barbora Krejcikova. Però contro Coco potrebbe essere un’altra storia. Non si sa se nella testa di Sabalenka pesi ancora la finale dello US Open 2023 persa proprio contro la teenager statunitense, con cui peraltro si trova sotto 2-4 nei precedenti. Sta di fatto che, se questa brutta memoria è già stata superata a piè pari e il braccio scivolerà con velocità come è abituato a fare, non si può non dare come favorita l’attuale numero 2 al mondo.
Ma se le cose non procedessero su questi binari e Gauff riuscisse nuovamente nel colpaccio, la seconda piazza del ranking mondiale non porterebbe più il nome di Aryna Sabalenka. Coco la scalzerebbe costringendola a scendere nel gradino più basso del podio e avrebbe l’occasione di giocare da favorita la sua terza finale Slam (anche per la bielorussa sarebbe la terza). Dovrà però alzare considerevolmente il suo livello di gioco rispetto al suo quarto di finale in cui ha commesso una valanga di errori (51) e ha infilato uno scarsissimo numero di vincenti (17) contro una Marta Kostyuk anche lei in vena di regali (56 gratuiti).
Alla sesta semifinale Slam consecutiva, Sabalenka dovrà far leva il più possibile sulla sua potenza e non farsi intrappolare dal gioco della sua giovane avversaria che, se in giornata, è capace di ottimi angoli accompagnati da una condizione atletica molto buona. Alle 9:30 italiane di giovedì 25 gennaio le due scenderanno in campo nella Rod Laver Arena per darsi battaglia, sia per un posto in finale sia, appunto, per la seconda piazza del ranking. In comune avranno anche il pensiero di potersi eventualmente giocare l’ultimo atto da favorite. Quindi, il ‘Penso a un match alla volta’ che si sente dire spesso da tutti i tennisti, questa volta nel profondo della loro mente siamo sicuri sarà più difficile da vivere e da mettere in pratica. Che vinca la migliore.
Yastremska – Zheng
No, non è un quarto di finale di un WTA 250 qualsiasi. Bensì si parla di semifinale Slam, cosa fino a un giorno fa sconosciuta sia per Dayana Yastremska che per Qinwen Zheng. Eppure, sono arrivate qui entrambe. L’ucraina, partita dalle qualificazioni e a Melbourne da ormai tre settimane come detto da lei stessa nella sua ultima intervista post-partita, sta vivendo la settimana della sua vita. Marketa Vondrousova, Emma Navarro, Vika Azarenka e per finire Linda Noskova, sono alcuni degli scalpi che hanno portato l’attuale numero 93 al mondo (da lunedì prossimo minimo numero 29 e a soli otto posti dal best ranking) alla sua prima semifinale Slam. Lei che non si era mai spinta oltre gli ottavi in un Major (Wimbledon 2019).
Risultato che, invece, aveva già raggiunto Zheng allo US Open dello scorso anno (fermata ai quarti da Sabalenka). E proprio per l’abitudine di aver già disputato match sotto pressione in palcoscenici importanti contro le migliori giocatrici al mondo e per il suo tennis decisamente più completo rispetto a quello dell’avversaria, la 12esima tds sarà nettamente favorita in questa semifinale. Quest’ultima, che coincide anche con il loro primo scontro diretto, si disputerà non prima delle 11 italiane di giovedì 25 gennaio.
Da una parte avremo il sogno di una ragazza ucraina che cercherà di portare alta la bandiera del suo martoriato paese nel match della sua vita. Dall’altra ci sarà la convinzione di un’abilissima tennista cinese – capace di sfruttare l’occasione di un tabellone molto agevole che non le ha posto di fronte nessuna giocatrice tra le prime 50 del mondo – che vorrà seguire le orme del suo idolo Na Li, vincitrice dell’Happy Slam nel 2014. Perdipiù Zheng, virtualmente entrata in top 10, avrà l’ulteriore stimolo di sapere che salirà al settimo posto del ranking se conquisterà il match. Ma questa informazione abbiamo qualche dubbio che qualcuno gliela vada a riferire. Basti osservare la sua reazione nel post-partita con Kalinskaya, quando l’intervistatrice l’ha informata di essere entrata tra le prime 10 tenniste al mondo. Spontaneo stupore. Staremo quindi a vedere se potremo assistere ancora a quel sorriso della cinese colmo di soddisfazione. Noi pensiamo di sì.