La storia del giorno comincia con una foto: lo scatto risale esattamente a dieci anni fa e vede protagonista la campionessa cinese Na Li (classe 1982, best ranking di numero 2 del mondo), impegnata ad alzare il trofeo dell’Australian Open, il secondo e ultimo della sua collezione di titoli dello slam dopo il Roland Garros del 2011. Davanti al televisore, un gruppo di bambine felici: tra quelle bambine anche un’incredula Qinwen Zheng, all’epoca appena undicenne, che stava seguendo la finale dell’edizione 2014 del primo slam stagionale insieme alle sue compagne di allenamento.
Dieci anni dopo Qinwen Zheng è diventata una delle tenniste più forti del circuito WTA e si è qualificata per la prima semifinale Major della carriera dopo aver sconfitto in rimonta la russa Kalinskaya (25 anni e numero 51 del ranking), facendo il suo primo ingresso nel salotto buono del tennis mondiale, un salotto chiamato Top Ten: sarà la seconda tennista cinese della storia a farcela, dopo appunto Li Na.
La 21enne di Shiyan nella serata australiana di giovedì giocherà la prima semifinale slam della vita addirittura da favorita, affrontando la qualificata ucraina Dayana Yastremska: “Quello che sta facendo Dayana è incredibile, ha già vinto otto partite nel torneo, ma tutte sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato il suo momento, è veramente forte” ha commentato Zheng nella conferenza stampa post-partita, per poi analizzare il match con Kalinskaya, nel quale ha dovuto rimontare uno svantaggio di un set.
“Sì, lo ammetto, ero un po’ nervosa all’inizio. Stavo pensando troppo, non riuscivo a concentrarmi, lei stava giocando davvero bene e io invece non riuscivo a servire al mio solito livello, per certi versi sono stata travolta dalla tensione dell’evento. Nel secondo set però sono riuscita a tranquillizzarmi e a giocare più sciolta, ho smesso di pensare e ho iniziato a concentrarmi semplicemente sui colpi, e a quel punto la partita è girata”.
La carriera di Zheng, attualmente allenata dall’ex tennista Pere Riba, è letteralmente decollata nella seconda parte del 2023: i primi quarti di finale slam a New York, la vittoria nel WTA 500 di Zhengzhou, la finale nel WTA Elite Trophy di Zhuhai, l’ingresso in top15 e il conseguente premio di “Giocatrice più migliorata” dell’anno.
A Melbourne potrebbe raggiungere la finale senza sconfiggere nessuna avversaria classificata tra le prime 50 del mondo ma il tennis di Zheng è un tennis puro- che va oltre il futile calcolo di una classifica o della difficoltà di un tabellone- costruito intorno a uno dei migliori servizi in circolazione. Nel corso del torneo ha già messo a segno 44 ace, 10 dei quali nel match con Kalinskaya: “E’ un colpo già solido ma che sta progredendo torneo dopo torneo, penso di avere ancora grandi margini, in particolare sulla percentuale di prime palle in campo”.
Zheng, che ha vinto la sua partita di oggi sotto gli occhi di Rod Laver, non ha nessuna intenzione di fermarsi qui: “Domani sarò già in campo per la semifinale, cercherò di riposarmi e di recuperare al meglio nel corso delle prossime ore, voglio godermi questa semifinale, voglio farmi trovare pronta. Sono orgogliosa e molto felice perché nel corso degli ultimi anni ho fatto fatica a trovare la continuità giusta, è una felicità difficile da esprimere a parole, però allo stesso tempo so che devo già concentrarmi sulla prossima partita. Questo è solo l’inizio, non è finita qui”.
La fotografia più importante della carriera di Qinwen Zheng non è ancora stata scattata.