[2] R. Bopanna/M. Ebden b. A. Vavassori/S. Bolelli 7-6(0) 7-5
Il cielo sopra Melbourne, in attesa di Sinner, non è ancora azzurro. Simone Bolelli e Andrea Vavassori mancano all’ultima curva il sogno Slam. Troppo forte e rodato il duo testa di serie numero 2 formato da Matthew Ebden e Rohan Bopanna. L’occasione era d’oro e la coppia la coglie letteralmente al volo. Gioia sconfinata per l’indiano: a 43 anni vince il suo primo slam. Era al tentativo numero 17. Barba bianca, poco mobile da fondo ma preciso e felino sotto rete: da lunedì sarà anche numero uno al mondo.Impresa riuscita anche per merito del suo socio, un solidissimo Ebden, presto numero 2 che vince il suo secondo major dopo Wimbledon. I due sono stati capaci di darsi manforte vicendevolmente, sostenendosi nei pochi momenti di difficoltà: un’intesa vincente.
Gli azzurri cedono comunque a testa alta. Feroci e pungenti i dritti di Bolelli, veloce e efficace Vavassori anche a rete. Ai nostri è mancato il guizzo e il braccio fermo nei momenti cruciali.
Bolelli non riesce quindi a bissare l’impresa compiuta con Fabio Fognini proprio in Australia. Ma di tempo ce ne è ancora: Bopanna insegna.
Ma riavvolgiamo il nastro.
PRIMO SET: È UN TESTA A TESTA MA IL TIE BREAK NON PERDONA
Si comincia ed è proprio Bopanna a dare inizio alle danze. L’indiano è al suo 61 eseimo tabellone finale di uno slam col diciannovesimo partner differente. E l’esperienza non lo tradisce. Il duo che si frappone agli azzurri parte col piede giusto e incamera il primo gioco senza patemi. Poi è il turno di Bolelli che arranca un po’ di più dovendo sventare subito una palla break. Niente paura, i riflessi a rete non mancano e un gran servizio dell’emiliano tira fuori dai guai. Il set procede sui binari dell’equilibrio. Bopanna-Ebden tengono la battuta senza troppi patemi. Qualche difficoltà continuano invece ad avercela gli azzurri. Al primo turno di servizio di Andrea Vavassori ecco infatti di nuovo una palla break. Un ace la cancella. Poi a passo spedito si arriva appaiati fino al 5 pari. Il 43enne indiano da fermo gioca bene, a rete è guardingo e appena può sfodera la zampata vincente. Bisogna aspettare l’undicesimo gioco per vederlo traballare un po’. In quel frangente viene allora preso di mira e scricchiola. Al servizio c’è Ebden e gli azzurri si portano avanti. È 0-30. Il dritto profondo di Bolelli è un fulmine che fa colpo. Anche Vavassori è agile e velenoso. Arriva qualche errore di troppo a mettere i bastoni tra le ruote però. Gli azzurri finiscono sotto 30-40. Poi si riaccendono, Vavassori va a segno col rovescio e Bolelli è cecchino col dritto su Bopanna che da rete non controbatte. Eccola la prima balla break per gli azzurri. Arriva una battuta lenta e da addentare. Vavassori pensa un po’ troppo. La sua risposta è lunga. Qualche punto dopo si farà perdonare con un dritto incrociato da applausi. Ma l’occasione è ormai sprecata, Edberg, artefice di un back in avanzamento prestigiosissimo, nonostante un doppio fallo, riesce a chiudere a sigillare il game con un ace. Gi azzurri rimangono lì. Bolelli conduce al tie break tenendo il game a zero. Ma zero è anche il numero che farà poco dopo capolino nel tabellino. Bopanna – Ebden nell’atto finale del set sono impeccabili e inarrivabili. Cannibali, non lasciano l’ebrezza di un punto agli azzurri. Un battito di ciglia e l’australiano, sfoderando una risposta solida e uno smash deciso, chiude i conti sul 7-0. Sono passati 51 minuti dall’inizio del set.
SECONDO SET, GLI AZZURRI TREMANO NEL MOMENTO CLOU
Si procede appaiati e senza palle break. Bopanna nel sesto gioco commette il suo primo doppio fallo ma subito si fa perdonare con un ace e con un dritto sul corridoio. Trasmette serenità e con calma, a passo felpato, tira fuori la soluzione più giusta.
Si procede di pari passi ancora senza troppi acuti. Ma il livello di gioco è altissimo. La partita scoppiettante. Ognuno fa il suo. È 4 pari. Simone Bolelli nel nono gioco si prende gli applausi con un dritto incrociato che sibila vicino a Vavassori che copre la rete: imprendibile. Bolelli tiene a 15 il turno di servizio e si va 5-4. Al servizio c’è Bopanna. L’atmosfera comincia ad essere più rovente. Ma l’indiano non si fa travolgere: serve bene e Ebden a rete è impermeabile all’emozione. Emozione che invece pesa come un macigno sul braccio di Vavassori al servizio. C’è un doppio fallo e il gioco che vale il break scappa via veloce veloce. Gli azzurri sono 6-5 sotto. Anche Ebden commette un doppio fallo che tiene ancorate le speranze azzurre. Le prime non entrano più all’australiano ma Bopanna è provvidenziale, rimane lì, lo tranquillizza e fa buona guardia. Chiudono 7-5. Saltano all’unisono guardandosi negli occhi per festeggiare: in sincronia come in tutto il doppio. È il secondo titolo per Ebden, il primo per Bopanna: un sogno avverato.
Martina Tomat