Di Cindy Shmerler, pubblicato dal New York Times il 27 ottobre 2023
Holger Rune sarebbe “dovuto” uscire dal torneo di Parigi Bercy al primo turno l’anno scorso: Rune ha affrontato Stan Wawrinka in una partita di apertura molto combattuta che è finita solo dopo mezzanotte. Dopo aver salvato tre match point, Rune ha battuto Wawrinka, ricordiamo tre volte campione nei tornei del Grande Slam, con il punteggio di 4-6, 7-5, 7-6 (3), ed è poi riuscito a vincere il torneo, la sua prima corona in un Masters 1000. Lungo il percorso, ha sconfitto cinque giocatori tra i primi 10 al mondo, inclusi il numero 1 Carlos Alcaraz e il sei volte campione Novak Djokovic in finale. La vittoria lo ha portato per la prima volta tra i primi 10 al mondo.
Come dicevamo i match point vengono salvati nel tennis con la regolarità di un metronomo. Molto spesso, un giocatore compie queste prodezze all’inizio del torneo per poi crollare prima delle fasi finali. Ma a volte, salvare un match point può motivare un giocatore per un’intera settimana.
Nel 2021, le giocatrici che poi hanno vinto la partita, hanno salvato match point in 58 partite del tabellone principale di tornei WTA: solo quattro volte, però, qualcuna è riuscita a ribaltare la partita e poi vincere il torneo. Naomi Osaka lo ha fatto all’Australian Open quando ha rimontato da 3-5 nel set finale per battere Garbiñe Muguruza al quarto turno e poi ha sconfitto Serena Williams in semifinale e Jennifer Brady in finale.
Ashleigh Barty ha vinto l’Open di Miami contro Bianca Andreescu, ma solo dopo aver scagliato un vincente in risposta sulla linea, per salvare un match point contro la numero 149 del ranking, Kristina Kucova, al secondo turno.
Agli Internazionali d’Italia nel 2021, Iga Swiatek era in svantaggio e ha dovuto affrontare due match point contro Barbora Krejcikova al terzo turno, ma è riuscita a salvarsi con una vittoria per 3-6, 7-6 (5), 7-5. Successivamente ha vinto il torneo schiacciando Karolina Pliskova per 6-0, 6-0 in finale.
Krejcikova ha consumato una sorta di vendetta quando ha salvato un match point contro Maria
Sakkari nelle semifinali del Roland Garros qualche settimana dopo, vincendo alla fine per 7-5, 4-6, 9-7 al suo quinto match point. Krejcikova ha poi sconfitto Anastasia Pavlyuchenkova vincendo così il suo primo e unico titolo di singolare in un torneo del Grande Slam.
Quest’anno, otto tornei ATP si sono conclusi con un vincitore che ha salvato dei match point lungo il percorso. Sei volte è successo in finale, tra cui le vittorie di Djokovic su Sebastian Korda ad Adelaide, in Australia, e su Alcaraz in finale a Cincinnati. Anche Hubert Hurkacz lo ha fatto due volte quest’anno, salvando match point durante i titoli vinti a Marsiglia, in Francia, a febbraio e a Shanghai all’inizio di ottobre.
“È come stare sul bordo del precipizio“, ha detto Djokovic nel 2020 dopo aver salvato tre match point consecutivi contro Gaël Monfils nelle semifinali di Dubai prima di battere Stefanos Tsitsipas in finale. “Sai che non c’è via di ritorno, quindi devi saltare e cercare di trovare un modo per stare nel match, pregare per il meglio, e credere di potercela fare“.
L’anno scorso, otto giocatori nel maschile – incluso Rune a Parigi – hanno salvato dei match point, anche se nessuno nelle finali, e sono riusciti a vincere il titolo. Alcaraz l’ha fatto due volte, contro Alex de Minaur nelle semifinali di Barcellona e contro Jannik Sinner in un quarto di finale di cinque ore e quindici minuti agli US Open che è terminato alle 2:50 del mattino. Ha poi battuto Casper Ruud nella finale del torneo.
“A volte, quando ti riesci a salvarti sui match point, è bello perché sei quasi fuori dal torneo, quindi sei solo felice di essere lì e hai ancora opportunità di giocare altre partite“, ha detto Rune in un’intervista. “Cerco di giocare in modo più aggressivo perché penso che l’avversario possa essere più teso e nervoso in questi momenti“, ha detto. “Ma non voglio nemmeno sbagliare perché non voglio terminare il match con un errore. Quindi cerco di giocare in modo abbastanza sicuro ma aggressivo e spesso gioco un tennis molto buono sui match point“.
Andy Murray, ex numero uno del mondo e tre volte campione dei tornei del Grande Slam, di solito ha ricordi molto nitidi delle partite che ha giocato. Ma quando gli è stato chiesto di quelle volte in cui ha vinto tornei, dopo aver salvato dei match point, Murray si è stranito e poi ha riso quando gli è stato ricordato che aveva salvato un match point contro Milos Raonic durante le semifinali delle ATP Finals del 2016, vincendo alla fine la partita per 5-7, 7-6 (5), 7-6 (9). La vittoria è stata particolarmente significativa perché Murray ha poi battuto Djokovic in finale, assicurandosi il primo posto nel ranking mondiale a fine anno.
“Le persone spesso dicono che dopo aver salvato dei match point o aver vinto partite del genere, ti liberi un po’ di più, ma non so se ci sono prove a supporto di ciò“, ha detto Murray, che ha anche salvato sette match point in un tie-break del secondo set contro Philipp Kohlschreiber nei quarti di finale di Dubai nel 2017 prima di vincere il torneo contro Fernando Verdasco.
Murray vede una differenza tra salvare dei match point in una partita equilibrata e riuscire a rimontare un grande svantaggio. “Dipende un po’ dalla situazione della partita“, ha detto Murray. “Se sei un set e 5-1, 40-0 in svantaggio è diverso dallo stare 6-6 nel terzo set e avere solo un match point contro di te al tuo servizio. Sei comunque anche tu molto vicino a vincere quella partita“.
Salvare dei match point nei tornei del Grande Slam occupa un posto speciale per i giocatori. Nel 2016, Angelique Kerber ha salvato un match point al primo turno degli Australian Open contro Misaki Doi e ha poi vinto il primo dei suoi tre tornei del Grande Slam, sconfiggendo Serena Williams in tre set in finale.
“Quando ho giocato qui al primo turno ho dovuto salvare un match point e stavo giocando con una gamba sull’aereo per la Germania“, ha detto Kerber alla folla dopo la vittoria.
Nel 1996, Pete Sampras si è sentito male durante i quarti di finale degli U.S. Open contro Alex Corretja, ma è comunque riuscito a salvare un match point e a vincere. Ha poi battuto Michael Chang in finale. Boris Becker ha salvato due match point, uno con un colpo che ha preso il nastro per poi scavalcare la racchetta di Derrick Rostagno al secondo turno degli U.S. Open del 1989. Ha poi vinto il titolo contro Ivan Lendl.
Nel 2003, Andy Roddick salvò un match point in semifinale agli U.S. Open contro David Nalbandian, poi conquistò il suo unico titolo battendo Juan Carlos Ferrero in finale. Djokovic salvò due match point in una classica semifinale degli U.S. Open di cinque set contro Roger Federer nel 2011, poi vinse il titolo contro Rafael Nadal. Djokovic ha salvato anche due match point contro Federer nella finale di Wimbledon nel 2019.
Ma nessun giocatore può superare Thomas Muster e l’anno che ebbe nel 1995. Muster vinse 12 tornei ATP quell’anno, 11 dei quali sulla terra battuta, e ottenne un record di 65-2 su quella superficie. In sei di quei tornei, salvò dei match point, inclusa una finale di Monte Carlo in cui Becker commise un doppio fallo sul suo primo match point e poi un errore di diritto.
“Il tennis è uno di quei pochi sport in cui non puoi considerare un risultato acquisito fino all’ultima palla“, ha detto Muster al telefono dalla sua casa in Austria. “Devi vincere la partita. È sempre aperta e può diventare un altro match. Puoi essere sotto di un set e 5-0 e ancora vincere. In qualsiasi altro sport, non hai neanche quella speranza.
“Hai bisogno di atteggiamento e determinazione per continuare a credere in te stesso“, ha aggiunto Muster. “Quando stai affrontando un match point, non hai più niente da perdere. Nella mia testa, ho già perso. Ma una volta che salvi quel match point dici, “Ora la sto vincendo. Ora che mi sono tirato fuori, non c’è modo che qualcuno mi rimandi sotto. Devi battermi, devi guadagnartela.”
Per quanto riguarda Murray, si prende le sue vittorie in qualsiasi maniera possano arrivare… “Non mi importa se sto salvando un match point o vincendo 6-1, 6-1“, ha detto Murray. “Non conta nulla per me.
Traduzione di Luca Gori