Continua il feeling con il continente asiatico per Diana Shnaider, e continua quello al Thailand Open, torneo WTA 250 che si gioca nella città di Hua Hin, per Lin Zhu. Saranno infatti la diciannovenne nata a Zhigulevsk, in Russia e la 30enne nata a Wuxi a contendersi il titolo del primo 250 post Australian Open.
Si tratta della seconda finale a livello WTA per la numero 108 del ranking mondiale dopo quella raggiunta a Ningbo nel 2023, dopo aver vinto meritatamente contro la testa di serie numero 3 Xinyu Wang , numero 40 WTA. Sarà invece la terza per la n.45, dopo la vittoria qui nel 2023 e la sconfitta ad Osaka qualche mese dopo.
Entrambe hanno vinto match tutt’altro che spettacolari: nella prima semfinale le tenniste hanno puntato molto sulla potenza e poco sulle variazioni tattiche. Ne è venuto fuori un primo set poco spettacolare con Shnaider in controllo e Wang poco convinta; secondo set più combattuta con la russa bloccata dalla tensione nella prima parte del parziale ma che è emersa alla distanza, sfruttando diversi passaggi a vuoto di Wang. Del tutto a senso unico, con tanti errori e poca convinzione di Yafan Wang la seconda, come se neanche ci credesse di poter battere Zhu.
D. Shnaider b. [3] X. Wang 6-2 7-6 (5)
Il match non inizia bene per la numero 108 WTA che soffre il vento nelle fasi di lancio di palla e fatica a mettere in campo la prima. In pochi attimi arrivano tre palle break consecutive da gestire. La russa però è brava a scatenare la potenza del dritto che le permette di arginare Wang e di uscire indenne dalla situazione di pericolo. La situazione si ribalta pochi minuti dopo con Wang chiamata ad uscire indenne da un turno di servizio complicato.
La cinese sbaglia molto, tra doppi falli e dritti fuori misura. In qualche modo Wang annulla due palle break ma poi paga dazio su due discese a rete di Shnaider che consentono alla russa di portarsi in vantaggio. La palla di Shnaider viaggia a una velocità maggiore e Wang non fa molto per uscire dai bracci di ferro di pura potenza.
Shnaider non concede più nulla sul suo servizio, anche grazie al maggior numero di prime messe in campo. La cinese rimane in partita, sebbene ha da recriminare per i molti punti concessi sulla seconda di Shnaider che viaggia molto lente. Chiamata a servire per rimanere nel set, la numero 40 WTA capitola nuovamente. La potenza di Shnaider in risposta e qualche rovescio traballante concedono il secondo break che vale il 6-2 Shnaider.
La russa chiude il primo set con un saldo positivo 9 vincenti – la quasi totalità arrivata col dritto – e 6 gratuiti. Saldo negativo per Wang che chiude con 5 vincenti e 9 non forzati.
Secondo set: Shnaider vince in rimonta contro Wang e contro la tensione
Nonostante un primo set in controllo il linguaggio non verbale di Shnaider fa emergere la poca tranquillità della diciannovenne russa. Il messaggio arriva anche a Wang che per cercare di scardinare la resistenza di Shnaider prova a farla muovere maggiormente. Una delle poche palle corte giocate da Wang mostra qualche breccia nella solide mura del gioco di Shnaider e al termine di un game ben giocato dalla cinese e ricco di tensione per la russa arriva il break a favore di Wang. A sancire il vantaggio della cinese ci pensa, infatti, un doppio fallo della numero 108 WTA.
La tensione di Shnaider è alta e farne le spese è la racchetta che viene più volte appoggiata a terra in segno di sconforto. Wang, tuttavia, continua imperterrita a non far partire lo scambio sulla seconda di Shnaider e i punti gratuiti regalano una leggera fiducia alla russa. A rimette il set in equilibrio ci pensa un game disastroso di Wang: due doppi falli e due errori e il 3-3 è servito.
Lo schema tattico del match è sempre puntare sulla potenza dei colpi, con entrambe che cercano di far male col dritto. Col passare dei game sale di livello la partita anche grazie alle grandi corse difensive di Shnaider che arginano la maggior aggressività di Wang. Sul 5-4 Wang è nuovamente chiamata a servire per restare in partita e come nel primo set rischia il patatrac. Errori di dritti e un vincente di Shnaider spianano la strada alla russa per il match point. Wang si salva grazie a un passante di dritto che trafigge la discesa a rete sconsiderata di Shnaider. Entrambe sembrano tese e spingono a più non posso.
Si arriva al tie-break. Wang scappa via sul 4-1 con due mini break arrivati grazie a due errori di dritto di Shanider, ma da quel momento Shnaider mette il turbo arrivano cinque punti consecutivi che significano due match point. Sul primo Wang si salva col dritto ma sulla seconda occasione la risposta della cinese finisce out e Shanider approda alla sua seconda finale della carriera dove troverà Zhu Lin.
[2] L. Zhu b. Y. Wang 6-3 6-2
La campionessa in carica, favorita d’obbligo della seconda semifinale, stacca dunque il pass per la sua seconda finale ad Hua Hin, dopo il trionfo dello scorso anno. Porta a casa un match contro Yafan Wang che negli effetti mai ci è stato, come suggeriscono il punteggio e i soli 5 game vinti dalla n.78 al mondo. D’altronde l’aver terminato il match sotto il 50% di punti vinti in risposta sia alla prima che alla seconda la dice lunga sul monologo della tds n.2
Zhu è subito partita avanti, portandosi rapidamente sul 3-0 pesante, vincendo 12 dei primi 13 punti. Un po’ di orgoglio di Wang e un leggero calo della n.45 WTA hanno ridato un po’ di respiro alla giocatrice in ogni caso sfavorita, che sfruttando un pessimo ottavo game dell’avversaria, concluso con un doppio fallo, ha potuto quantomeno salvare un po’ di orgoglio. Ma non il set, finito senza patemi nelle tasche di Zhu, che ha preso subito il controllo delle operazioni anche nel secondo parziale, strappando il servizio in un quarto gioco che è poi risultato essere il più lungo del match. Da lì il match ha preso la sua direzione senza più tornare indietro.
Gli errori di Wang, già decisamente in eccesso dall’inizio dell’incontro, sono andati in crescendo, definendo una partita tutt’altro che indimenticabile. Anche la n.2 del seeding ci ha messo del suo, con molti colpi decisamente accessibili finiti in corridoio. Si è salvata semplicemente perché ne ha commesso qualcuno in meno, e ha poi chiuso con un pizzico di fortuna, grazie ad un colpo sulla linea giudicato out dalla connazionale. D’altronde se qualcosa deve accadere…accadrà. E oggi la vittoria di Lin Zhu rientrava a pieno merito in questa categoria.
(con la collaborazione di Pellegrino Dell’Anno)