Un altro Slam che va in archivio, come al solito ricco di emozioni, e come di consueto la settimana dopo è un buon momento per rifiatare; vi proponiamo allora un’intervista fatta con Anthony Taylor (da qui in poi AT) Head of Product di Tennis Data Innovation (di qui in poi TDI); cos’è Tennis Data Innovation? Lo scoprirete fra poco.
UBITENNIS: Innanzitutto grazie per il tempo che ci stai dedicando Anthony; per prima cosa direi parlaci un po’ di TDI e di cosa ti occupi.
AT: È un piacere parlare con voi di Ubitennis del ruolo di TDI nel panorama del tennis. Parlando di me stesso sono capo responsabile di TDI, si tratta di un ruolo abbastanza vasto, di promozione e sviluppo delle iniziative portate avanti da TDI; TDI è una joint venture (associazione temporanea di imprese) fra ATP tour e ATP media, creata nel 2020; TDI è responsabile della produzione e commercializzazione dei dati per finalità di scommesse e i diritti TV per quanto riguarda i tornei ATP, dai challenger ai Master 1000.
Per quanto riguarda i dati siamo il punto di riferimento unico per la raccolta di dati da varie fonti; sia quelli registrati dal giudice di sedia, sia quelli derivanti dall’optical tracking (ad esempio i dati hawk-eye). Aggreghiamo insieme tutti i data point disponibili a livello ATP e dai dati cerchiamo di ricavare informazioni da incapsulare in prodotti per il mercato. Lavoriamo insomma a vari livelli, sia nello spazio del betting, sia nello spazio dei media, sia nello spazio della player performance.
UBITENNIS: Grazie per l’introduzione Anthony: ci ha fatto una bella carrellata e ci hai fatto capire in poche parole di cosa vi occupate; parlando allora di data analysis, giusto per essere sicuri di aver compreso bene: possiamo dire che TDI adesso è l’unico entry point ufficiale per la registrazione dei data point a livello ATP?
AT: Sì, TDI è la fonte unica di verità (unique source of truth); raccogliamo i dati punto dopo punto del giudice di sedia, quello che in gergo chiamiamo i dati di “livello 1”; ma ovviamente non ci fermiamo qua; fra i nostri obiettivi c’è quello di portare dentro anche dati più granulari da quali creare metriche avanzate facilmente comprensibili e che possano aumentare l’interazione dei fan ed essere utilizzate dagli atleti con finalità di analisi. Dei trend consolidati in tanti altri sport, pensiamo ad esempio il basket NBA o al calcio, specie nella Premier League.
Andando nel dettaglio delle fonti di alimentazione dei dati oltre ai dati del giudice di sedia abbiamo ovviamente anche dati provenienti da rilevazioni ottiche (il più famoso è Hawkeye, ma ce ne sono anche altri fornitori). Queste sono rilevazioni spaziali del movimento della palla, dei giocatori e della fisica dei colpi (velocità, spin, altezza della palla sulla rete, etc). Sulla base di queste rilevazioni che coprono ormai l’intero spettro dei tornei ATP di singolare abbiamo una base dati significativa relativa ai colpi e ai giocatori da cui possiamo alimentare tutta una serie di dati più o meno granulari come vincenti, errori non forzati, ma anche distribuzione dei colpi (dritto/rovescio, lunghezza degli scambi, punti vinti a rete), fino ad analisi sui pattern di gioco (colpi di attacco, colpi di difesa, scambi vinti in contrattacco).
E poi, come accennavo prima, poiché sediamo sopra questa grossa base dati, cerchiamo di tirare fuori delle metriche sintetiche, significative e di facile interpretazione che diano in un solo numero delle indicazioni sulla qualità dei colpi; stiamo proponendo sui nostri account X e Instagram delle infografiche che raccontano proprio questo: post nei quali con indici sintetici e comparabili diamo i voti ai colpi, su una scala da 0 a 10; l’obiettivo qual è? Poter dire quanto bene un giocatore in un certo match stia giocando rispetto, a sé stesso, rispetto al suo avversario e rispetto alla media del tour ad esempio. Un’altra metrica molto interessante è quella relativa all’attitudine in campo: un certo giocatore sta giocando un match prevalentemente in attacco o in difesa? Anche qua cerchiamo di dare una rappresentazione sintetica, basandoci sulla velocità, sullo spin e sulla profondità dei colpi. E quanto un giocatore è bravo a sfruttare situazioni di attacco o a gestire situazioni di difesa.
Queste informazioni noi le distribuiamo sia a livello di ATP media, in modo tale che durante una cronaca i commentatori di un match di ATP TV possano dare degli insight avanzati; e mettiamo a disposizione queste metriche anche dei giocatori su Tennis IQ, il portale a disposizione dei giocatori dove possono monitorare le loro performance.
UBITENNIS: prima hai parlato di una piattaforma di analytics a disposizione dei tennisti, Tennis IQ; sarei curioso di sapere qualcosa in più su cosa offre ai giocatori e che uso ne stanno facendo.
AT: Abbiamo persone nei tornei che si occupano di fornire supporto e guida su come utilizzare la piattaforma e i feedback sono stati positivi, come nel caso di Mike James, esperto di dati che ha lavorato con Rune. L’idea è quella di rendere l’accesso alle analisi dei dati a tutti, democratizzare l’accesso a questo tipo di insight, che spesso comporta costi elevati. Adesso i giocatori possano scaricarsi i dati hawkeye (dati grezzi) e darli al loro team di esperti in analisi di dati, o utilizzare direttamente le metriche e gli insight che forniamo su Tennis IQ, in modo tale da dare a tutti accesso a un certo tipo di informazioni; poi esistono fornitori di servizi che continueranno ad erogare analisi più raffinate, ma in ogni caso abbiamo liberato l’accesso ai dati ATP per finalità di player performance analysis. Il prossimo step che ci proponiamo è quello di collegare ai filmanti di gioco i tag (le etichette) dei colpi, in modo da consentire ai coach di richiamare per ogni tipologia di colpo anche il video della corrispondente esecuzione.
UBITENNIS: Parlando invece del ruolo dei dati nel coinvolgere il pubblico, che cosa pensate ci possa essere in serbo per i media? Avete una strategia per coinvolgere e rendere “standard” l’utilizzo di nuove metriche, come ad esempio gli expected goals nel calcio?
AT: Senza dubbio, è qualcosa che abbiamo ben presente; se andiamo a guardare come sono messi gli sport professionistici americani (NBA, NFL, MLB ad esempio) ma anche il calcio europeo, le statistiche scorrono nello spazio dei media, delle scommesse e sono facilmente consumate dal pubblico nella loro esperienza di fruitori. È parte dello story telling. Non si può pensare di inondare la gente di statistiche, servono però poche cose mirate che possano essere il fondamento di una narrazione che metta in luce cose nuove o che spieghi determinati trend in un modo oggettivo. Alla fine, è significativo anche il nome: noi siamo tennis DATA innovation, non semplicemente ATP innovation. Il nostro obiettivo è quello di elevare l’uso di data & analytics nel nostro sport. Su ATP Media i commentatori possono anche richiedere statistiche on demand su dimensioni che ritengono rilevanti; ad esempio, vedere la performance di Djokovic in risposta tra un set e l’altro. E pensiamo che sia importante mettere a disposizioni di altri broadcaster questi strumenti per elevare l’intera esperienza. E anche da un punto di vista editoriale sarà utile mettere a disposizione queste informazioni per consentire di costruire storie a tutti i media dell’ecosistema. E anche qui stiamo pensando non solo a come mettere a disposizione gli strumenti, ma anche alla loro facilità d’uso e flessibilità, magari dando la possibilità di richiedere informazioni ad hoc mediante interfacce di interrogazione parametriche. L’idea è quello di consentire ai giornalisti di validare la storia che hanno in mente di un certo match e aggiungere profondità alla narrazione facendo emergere pattern di gioco che a occhio nudo è difficile far emergere e quantificare.
Un esempio che mi viene in mente ad esempio è quello relativo al servizio di Sinner: nei nostri canali social abbiamo esposto una serie di analisi relative al miglioramento del servizio di Sinner nel secondo semestre 2023, mediante alcune infografiche sintetiche.
L’idea è quella di andare oltre statistiche elementari come break point, prime di servizio, etc. Vogliamo mostrare la vera ragione per cui un giocatore performa in un certo modo o perché un match è andato in una certa direzione.
UBITENNIS: Gli obiettivi sono chiari, ma se doveste dire qual è la strategia per mettere a terra questo piano ambizioso, cosa ci potresti dire?
AT: Noi di TDI come ricordavi abbiamo degli acocunt social nei quali sviluppiamo le nostre analisi, e sono un po’ dei laboratori dove sperimentare nuove idee e verificare le reazioni che possono avere nuove metriche che proponiamo; una sorta di area testing che poi ci serve per portare queste nuove idee a livello di ATP media, al fine di incorporare nelle analisi prodotte nei contenuti degli account ATP e ATP TV queste nuove sfumature, questi nuovi punti di vista. Non sono contenuti per tutti, l’idea è che il pubblico lo raggiungiamo tramite le telecronache, indipendentemente dalla piattaforma (pay TV, TV free on air, OTT, etc). L’obiettivo è lavorare in stretta collaborazione con ATP media, dove abbiamo una massa significativa di fan base. È una strategia organica che va a toccare un po’ tutti i punti di contatto, al fine di portare nella narrazione i nostri insight.
UBITENNIS: Passando allo spazio del betting, quali sono, secondo te, gli sviluppi prevedibili e quali potrebbero essere le metriche che guarderanno gli scommettitori da qui a qualche anno? Quale potrebbe essere la killer analytic nel tennis?
AT: Lavoriamo in stretta collaborazione con il nostro partner in questo ambito, Sportradar, per sviluppare statistiche addizionali per i clienti di betting. Stiamo sviluppando nuovi prodotti proprio per dare inisght più approfonditi. Secondo me quelle che potrebbero spiccare, potrebbero essere il performance rating, che sintetizza in un solo numero la performance complessiva dei giocatori. Ad esempio, a Torino nella finale con Sinner Djokovic ha giocato un match clamoroso: secondo il nostro performance rating, che va da 0 a 10, ha fatto registrare il valore più alto mai registrato in un match ATP, da quando abbiamo cominciato le rilevazioni. E questo è un elemento di validazione della qualità del match e che sta a dimostrare che Djokovic ha vinto il match più sulla base dei propri meriti, piuttosto che grazie a una prestazione non all’altezza del suo avversario. Faccio un altro esempio: Rune contro Djokovic a Torino ha giocato un primo set di altissimo livello e Djokovic era leggermente sotto il suo livello; poi però quando Djokovic ha alzato l’asticella il livello di Rune contemporaneamente ha cominciato a scendere, un’indicazione cha ha cominciato ad andare fuori giri. Infine un’altra metrica che per le scommesse potrebbe funzionare è il “momentum”; tipicamente chi guarda un match in TV tende a vederlo dall’inizio alla fine. Chi invece segue un match per scommettere non sempre fa lo stesso, per cui avere subito un’indicazione dei trend per piazzare una scommessa live può essere utile.
UBITENNIS: Per chiudere avrei una curiosità: ho notato che per alcuni tornei i live scores ATP mettono a disposizione statistiche più ricche di altri; in particolare mi sembra che i tornei forse un po’ più carente sono quelli ATP 250 e i 500 sulla terra, dove magari Hawkeye non sempre è implementato; ci puoi confermare?
AT: Lavoriamo a stretto contatto con i tornei ATP; storicamente i dati ATP erano presentati da Infosys e ogni torneo dove Hawkeye era presente le statistiche sono complete; tuttavia, in tutti i tornei in cui Hawkeye non era disponibile Infosys non era in grado di presentare le statistiche con il massimo livello di dettaglio. Questo fatto, quindi, spiega la differenza di trattamento. Tuttavia, posso dire che stiamo lavorando con l’ATP per avere un’omogeneità di trattamento e rilevazione dei dati su tutti i tornei e dal 2024 dovremmo raggiungere il risultato.