Volta a promuovere il ritorno della Laver Cup a Berlino, dal 20 al 22 settembre 2024, la chiacchierata fra i due fondatori tocca diversi temi di attuale importanza per il mondo del tennis.
Roger e le esibizioni in Arabia
Il primo, forse anche per importanza, è ovviamente il tennis pronto a sbarcare in Arabia Saudita, col torneo d’esibizione faraonico in cui sembra convinto a partecipare anche il nostro Jannik Sinner. “Rispecchiano le logiche della domanda e dell’offerta. -Dice Federer- Questi eventi aiutano il tennis a svilupparsi soprattutto nelle aree del mondo dove questo sport non è ancora molto presente. Vuoi acquistare un torneo del Grande Slam? Non puoi. Vuoi acquistare un Masters 1000? Difficile. Un torneo 500? Devi metterti in fila. Ecco perché le esibizioni sono diventate così popolari. Ho dei bellissimi ricordi delle mie tournée in Sud America e della partita con Nadal in Sudafrica”. Come sempre, preciso nelle proprie analisi, a priori dall’opinione che si possa avere a riguardo. Le parole dello svizzero, quindi, lasciano trasparire grande fiducia verso lo stato arabo, pronto a investire cifre impossibili in un tennis che sta sempre più espandendosi a livello mondiale e mediatico.
Verso l’addio al rovescio a una mano
È Godsick a cominciare il racconto, parlando dell’ultimo Australian Open visto insieme: “Di recente io e Roger abbiamo guardato insieme l’Australian Open in tv e c’erano anche le sue figlie. All’improvviso Roger mi chiede ‘Se questo ragazzo perde, sai cosa significa?’ Non ne avevo idea. Ha detto: ‘Se perde per la prima volta non ci sarà nessun giocatore con il rovescio a una mano tra i primi dieci del mondo” Riferendosi ovviamente alla partita fra Alex de Minaur ed Andrey Rublev, valevole per un posto ai quarti di finale e terminata al quinto set a favore del giocatore russo. “Da amante del rovescio a una mano, speravo che Rublev vincesse. Ha funzionato“. Il tema è spesso dibattuto fra i più esperti, ormai a tutti sembra chiaro il grande vantaggio per i giocatori col colpo bimane. Colpo che, però, mai potrà essere eguale al rovescio a una mano, almeno per eleganza e bellezza di gioco. Vale però la pena, oggigiorno, preferire l’eleganza alla potenza? Attualmente, chi esegue il rovescio a due mani, ha grande vantaggio anche solo in termine di ranking, a dimostrazione dell’ampia differenza.
La vita fuori dal campo da tennis
“Trovo fantastica la mia vita dopo il ritiro. Negli ultimi tre weekend sono stato sulle piste da sci e ho giocato a tennis con mia moglie Mirka, ha un bel diritto. Cerco di essere un buon padre. Non è sempre facile, soprattutto con le ragazze di 14 anni. Hanno una testa tutta loro in questo momento. Siamo una famiglia unita che ama trascorrere del tempo insieme, ma dobbiamo anche lasciare che le ragazze facciano le loro esperienze. In famiglia il mio ruolo è ‘il motivatore’. A volte finisco un discorso e penso tra me e me: ‘Wow, che belle parole, Roger!’ Cinque minuti dopo non è stato fatto nulla di ciò che ho detto. Va bene così. Lo terrò presente come padre”. Terminare una carriera e dedicarsi alla vita familiare non è mai facile, per nessun sportivo. Doversi riabituare alla “monotonia” della sedentarietà, sempre circondati dalle medesime persone. Per chi ha trascorso l’intera vita a viaggiare fra un continente e l’altro, non deve esser affatto facile. Ma c’è forse qualcosa di cui Roger Federer non è capace? Probabilmente no, eterno campione dentro e fuori dal campo.
Roman Bongiorno