(a cura di Martina Tomat)
[2] S. Nagal b. [1] L. Nardi 6-1 6-4
Assalto alla top 100 rimandato per Luca Nardi, missione compiuta invece per Sumit Nagal che riesce a fare breccia tra i migliori per la prima volta in carriera imponendosi sull’azzurro nella finale del challenger Chennai Open 6-1 6-4. L’azzurro, che ha sul groppone una semifinale durata 3 ore e 3, nel primo set non trova le contromosse per arginare l’indiano, continuo e pungente col dritto. Nel secondo atto qualcosa cambia, Sumit è teso, Luca più sciolto e il parziale si trasforma presto in un susseguirsi di break a contro break, ben 4. Fioccano le occasioni per ribaltare il match ma il pesarese, sfibrato e non impeccabile nei momenti decisivi, non riesce a coglierle.
Primo set, predominio Nagal
Si parte con Nagal al servizio. Il numero 121 del ranking inizia con ordine e subito fa la voce grossa col suo dritto a sventaglio. Nardi arranca e non riesce a stare dietro all’indiano. Nel secondo gioco è già break e poco dopo 3-0. Il pesarese prova a rimanere a galla: tiene il suo gioco e nel game successivo con una risposta incisiva si accaparra la chance del contro break festeggiata con un pugno chiuso che fa trapelare qualche spiraglio di reazione. Possibilità cancellata dall’indiano che affonda ancora una volta col dritto e che poi, alla seconda palla break guadagnata dall’azzurro, numero 114 del ranking, (virtualmente 107) martellando da fondo rimette ordine. 4-1. Luca non è continuo, gli mancano all’appello le contromosse a un Sumit solido e preciso. Anche il servizio frutta punti all’indiano che continua il suo monologo: irrompe col dritto e quando è invitato a rete non ci rimane invischiato. Tutt’altro. Il marchigiano, classe 2003, è fermo sulle gambe, forse all’asciutto di energie dopo la maratona di 3 ore e 3 di ieri. L’indiano sale in cattedra e in 38 minuti si prende il set, 6-1.
Secondo set: Nardi rincorre, acciuffa ma poi molla la presa
Luca abbozza una reazione. Non vinceva un gioco dal quarto del primo set e subito tiene il servizio, sigillandolo con un rovescio ficcante capace di spiazzare Sumit. Ma l’indiano non tira i remi in barca: continua a spingere mostrandosi anche capace di spezzare il ritmo a suon di palle corte. Riacciuffa subito l’azzurro. Serve qualcosa in più al classe 2003 pesarese per sparigliare le carte in tavola. Ma il servizio è più croce che delizia per Nardi, prima un ace, poi due doppi falli. Il rovescio poi non è impeccabile, il dritto invece lo aiuta. Sventa una palla break e subito dopo il servizio sguaina un vincente. Ma si va avanti a oltranza in un game che sembra già clou. Urge una prima di servizio che non fa capolino: è break.
Negli scambi lunghi Luca soccombe. Sumit è preciso e ogni tanto fortunato: spolvera spesso le righe. Ma ha un tallone d’Achille: il rovescio che cerca di difendere col dritto appena può. Luca da lì guadagna qualche punto, troppo poco però. Un passante di dritto lungolinea di Nagal sentenzia un 3-1 sempre più eloquente. Luca organizza meglio in ampiezza e riesce a fare il suo e rimanere sulle tracce di Nagal. 3-2. Nel gioco dopo l’azzurro risponde bene, scambia più che può e scarta con un dritto vincente un regalo dell’indiano, uno smash a rete. Annullate le distanze. Luca sembra più disinvolto ma Sumit tiene botta. All’azzurro servendo vola la racchetta, un po’ si deconcentra. Contro break. Ma Luca è vivo e ritrovato: 2 palle break, la seconda trasformata. 4 pari. Luca non sfrutta l’onda, l’indiano invece sfrutta il suo dritto ed è ancora break. Questa volta a 0. 5-4. Ma la tensione è nell’aria e il profumo della sagra dei contro break si sente, 2 chance Nardi nel decimo gioco: a vuoto però. L’indiano a colpi di dritti si prende il match. Urlo liberatorio: trionfa tra il pubblico amico, lui che fino a qualche mese dichiarava solo 900 euro sul conto. Dopo anni a secco l’india ha di nuovo un suo top 100.