[2] T. Paul b. [3] B. Shelton 6-2 6-4
Tommy Paul supera nettamente Ben Shelton e cancella la sconfitta patita negli ottavi di finale dello scorso US Open dal giovane connazionale. Rispetto a quel giorno di settembre Shelton è però impreparato alla corsa, fiacco nel servizio e piuttosto spento nell’entusiasmo, componente che sembra di non poca importanza nelle fortune della ventunenne speranza americana. Entrambi non hanno iniziato il 2024 in maniera brillante e nell’estate australiana non hanno alzato trofei o preso scalpi illustri, ma Paul è apparso oggi più solido e sostenuto fisicamente. Per lui in finale al Dallas Open 2024 ci potrà essere l’americano Marcos Giron o il francese Adrian Mannarino, uno dei protagonisti di Melbourne.
Il match
Il giovane di Atlanta termina il primo set senza mettere a segno nemmeno un ace e con due doppi falli; solo il sessanta per cento di prime palle in campo per lui. La persistente latitanza della cannonball mette a nudo gli imbarazzi del georgiano nella resistenza quando lo scambio si allunga e i difetti del rovescio, molto “strappato” e falloso. Paul lavora da fondocampo secondo copione palesando una buonissima condizione atletica che lo aiuta nell’aggirare la pallina per favorire l’impatto con il dritto. Il suo drive è il colpo protagonista, violento e in progressione, vera anima delle sue discese a rete, nel complesso dieci, esattamente quante quelle di Ben, che però ha una superiore attitudine a frequentare il net.
Sul punteggio di 2-2 Shelton manca tre occasioni per togliere la battuta a Paul ma non è concreto, al contrario del suo compatriota del New Jersey, che non perde contatto con la linea di fondocampo e comanda gli scambi, salendo progressivamente e costringendo il giovane figlio d’arte a inutili corse da sinistra a destra e viceversa. Il primo parziale è per la testa di serie numero due, in quarantadue minuti: nove vincenti e un solo errore non forzato per il ventiseienne di Voorhees.
Shelton parte nel secondo set con la battuta in mano e ritrova l’ace, condito da due servizi vincenti. Il tutto assomiglia più a una esplosione nervosa che non a un ritorno su livelli più consoni a uno dei servizi più violenti del circuito e la conferma si ha nel terzo game: Ben si dimentica di nuovo la prima palla fiammeggiante e rimbalza contro il muro di Tommy, cedendogli il break per la terza volta. Avrebbe bisogno il semifinalista dell’ultimo US Open di un avversario meno solido, ma Paul è davvero ovunque, persino a rete, e non si concede distrazione alcuna: sul 4-3 confeziona una volée di rovescio mirabilmente sostenuta da riflessi che ne testimoniano ulteriormente la preparazione atletica.
Shelton difende i turni alla battuta senza penare troppo ma non scalfisce mai il rivale quando è in risposta e la partita scivola senza molte emozioni fino al 6-4 finale. La stretta di mano è simpatica e amichevole: “lui è fortissimo” – dice il vincitore” – la superficie oggi mi ha aiutato a frenargli la battuta”. Bravo e cavalleresco Tommy, domani a caccia del suo secondo successo dopo Stoccolma 2021.
Dopo Opelka sarà ancora uno statunitense il vincitore dell’ATP 250 in cemento, giunto alla sua terza edizione. Marcos, propositivo, non si è risparmiato nei momenti clou: domato agilmente il francese
M. Giron b. [4] Adrian Mannarino 6-1 6-3 (Martina Tomat)
Continua la cavalcata di Marcos Giron all’ATP 250 di Dallas. Dopo aver bloccato il cammino della prima testa di serie Frances Tiafoe all’americano bastano un’ora e un quarto per regolare Adrian Mannarino e volare in finale. 6-1 6-3 lo score messo a segno con un gioco incisivo e a caccia degli angoli. Ora il numero 67 del ranking sfiderà la seconda forza del seeding, Tommy Paul, in un derby tutto statunitense.
Ma riavvolgiamo il nastro.
PRIMO SET, STRAPOTERE GIRON
Sul cemento indoor è Marcos Giron a mostrarsi propositivo fin dalle prime battute. Al servizio c’è Mannarino ma l’americano gli cede solo un quindici e si concede subito il lusso della prima palla break. La trasforma con un punto da applausi:in difesa, corre a destra e manca come un pendolo tenendo botta agli attacchi di Adrian che alla fine affossa in rete. La strada è spianata. Veloce il trentenne americano si porta sul 4-0. Il quinto game se lo accaparra il numero 17 del ranking. Ma ormai la partita è già indirizzata. Passano appena 36 minuti e Giron intasca il primo parziale 6-1.
SECONDO SET, LA SVOLTA ALL’OTTAVO GAME
Un po’ più lineare il secondo set: sono i servizi a farla da padroni. Si procede con ordine fino al 4-3 per Giron: ognuno tiene il proprio turno. Poi, all’ottavo gioco, ecco la svolta. Al servizio c’è il trentacinquenne francese. Il cronometro segna 1:11 di gioco. Marcos è in vantaggio. Palla break. Il mancino francese si apre il campo con un rovescio stretto e prende la rete. L’americano sembra sua facile preda invece sfodera un passante di rovescio incrociato che Mannarino non riesce a intercettare: 5-3 e mani al cielo per prendersi la standing ovation del pubblico. Ormai è fatta. Giron finisce il compito tenendo il servizio e chiude i conti 6-3 guadagnandosi un posto in finale.
In attesa del nome del suo vincitore l’ATP 250 di Dallas ha già una certezza: dopo Reilly Opelka, in trionfo nel 2022, la terza edizione sarà ancora una volta monopolio di nuovo di un americano. L’anno scorso a vincere era stato invece un cinese, Wu Yiing: il primo cinese della storia dell’albo d’oro dell’ATP.