“Non so cosa mi stia accadendo, non trovo una spiegazione logica, giuro che non so veramente che cosa mi stia succedendo. È una combinazione di tutto. Ci sono momenti in cui devi colpire una palla in più e il corpo non ti aiuta molto o almeno non come faceva in passato. Poi all’interno di una partita, a volte è necessario giocare con maggiore potenza per mettere in difficoltà l’avversario ma io non lo faccio. Non riesco perché si manifestano contemporaneamente altri problemi ancora più complessi da superare e di conseguenza faccio fatica a esprimere sul campo quello che realmente vorrei“.
E’ un estratto delle amare dichiarazioni rilasciate da uno sconsolato, abbattuto, e che non riesce in alcun modo a darsi pace, Diego Schwartzman dopo la sconfitta subita in rimonta dal colombiano Daniel Elahi Galan (2-6 6-1 6-4) nel primo turno dell’ATP 250 di Buenos Aires. Il giornalista ha posto al Peque la fatidica domanda: se avesse compreso quale fosse il motivo di questo suo attuale pessimo stato di forma, se avesse trovato delle risposte.
Come si evince dal virgolettato, la ribattuta del 31enne è stata alquanto lapidaria nella misura di far emergere il proprio stato d’animo ed emotivo: un Diego frastornato mentalmente. I tempi della Top 10 (best ranking al n. 8 ATP, raggiunto nell’ottobre di quattro anni fa), delle ATP Finals, della semifinale al Roland Garros 2020 e di alcune immaginifiche sfide come il successo contro Rafa Nadal nei quarti degli Internazionali d’Italia sembrano lontani anni luce.
La sua delusione era evidente durante la passeggiata, che sapeva di malinconia, per abbandonare il campo centrale Guillermo Vilas, nel torneo (l’unico assieme al 250 di Anversa dove ha giocato tre sfide per il titolo) della sua città natale, in cui ha disputato tre finali, vincendo quella del 2021 con il connazionale Francisco Cerundolo (ha invece perso nel 2019 contro Cecchinato e nel 2022 contro Ruud).
Eppure il 2024 era iniziato con tutt’altra ambizione, soprattutto considerando come aveva chiuso la precedente stagione, visto che aveva ottenuto diversi buoni risultati con vittorie di rilievo tra cui quelle su Taylor Fritz, Jiri Lehecka e Francisco Cerundolo.
E invece la doppia scoppola abiceleste – oltre infatti al k.o. raccolto nella capitale, la settimana scorsa era arrivata anche la pesante battuta d’arresto di Cordoba, l’eliminazione prematura per mano del connazionale Burruchaga -, si somma pure il mancato accesso all’Australian Open dove non ha superato le qualificazioni impedendosi per la prima volta da nove anni a questa parte di prendere parte ad una delle quattro prove Slam dell’anno solare. Non ne aveva mai saltata neppure una in quasi due lustri: “È una lotta, tutti possono vederlo. Vedremo se nei prossimi mesi riuscirò a trovare una soluzione, e in caso contrario… Vedremo“.
Schwartzman si recherà ora a Los Cabos, cemento messicano outdoor, in cui gli è stata riservata una wild card. Vinse il torneo nel 2019.
“E’ difficile svegliarsi domani con la voglia di allenarsi, cambiare superficie, tornare a viaggiare… Se non arrivano alcune vittorie non so per quanto ancora potrò godermi il gioco e divertirmi dentro il campo, non so per quanto tempo ancora potrò reggere. Ora come ora vado sempre in grande difficoltà quando le cose in non si mettono bene, anzi vanno male. Sostenermi mentalmente con questi risultati, è complicato. Non riesco proprio ad immaginare di giocare in Messico lunedì“.
Schwartzman fa una pausa e riprende: “Ovviamente ci andrò e quando entri in campo ti dimentichi tutto e provi a fare il meglio che puoi, a darti una nuova chance, ma è inutile nasconderlo, le cose adesso non funzionano. L’anno per gli argentini inizia praticamente con il circuito che vede tappe vicino casa. Fa tanto male per il secondo anno consecutivo perdere di nuovo al primo turno contro avversari molto bravi, ma contro i quali avrei avuto la possibilità di vincere se fossi stato a un buon livello. E’ molto difficile da accettare tutto ciò. Immaginare i prossimi mesi in questo modo se i risultati continuassero a non arrivare… Sarà dura“. ha concluso la conferenza stampa con autentica disperazione l’attuale n. 116 del mondo.