L’inizio del 2024 è stato un anno scoppiettante per il tennis italiano. La ciliegina sulla torta è stato il successo di Jannik Sinner all’Australian Open, primo titolo in un torneo del Grande slam della sua carriera. Un successo che ha riportato uno trofeo Slam in Italia dopo 48 anni.
Come dicevamo anno scoppiettante, questo perchè ogni settimana il tennis italiano ha avuto almeno un nostro rappresentante tra i migliori otto di uno torneo presenti in calendario. Questo risultato è stato frutto del movimento in quanto non è figlio dell’exploit di un solo giocatore, bensì è stato raggiunto dal movimento azzurro con ben sei giocatori diversi.
Nella prima settimana di gioco è stato Arnaldi a raggiungere i quarti a Brisbane, sconfitto da Safiullin. La settimana successiva Musetti si è fermato anche lui ai quarti in quel di Adelaide. Poi ci si è spostati a Melbourne con le due settimane fantastiche chiuse con il primo titolo Slam di Sinner.
Il circuito è ripartito il 29 gennaio spostandosi in Europa con un unico torneo, quello di Montpellier. Per l’Italia è stato comunque sufficiente per portare almeno un atleta ai quarti. Questa volta è stato Flavio Cobolli che da qualificato ha raggiunto per la seconda volta nella sua carriera, fermato da Borna Coric. Passa una settimana e arriva la cavalcata da sogno di Luciano Darderi che da qualificato si issa sino al titolo in quel di Cordoba.
Sesta settimana di gioco e l’Italia riesce a portare ben tre atleti ai quarti: ancora Cobolli a Delray Beach, Sinner a Rotterdam e la new entry Vavassori a Buenos Aires.
Un risultato che non è solito vedere tutti i giorni per quanto riguarda il tennis italiano. Sono, infatti, passati ben 26 anni dall’ultima volta.
Era il mese di giugno del 1998 e ben tre italiani si trovarono a giocare i quarti di finale nella stessa settimana. Marzio Martelli, sulla terra rossa di Bologna, fermò la sua corsa verso il titolo contro il marocchino Alami. Stop anche per Gianluca Pozzi che sull’erba di Halle si arrese in due set contro l’attuale capitano di Coppa Davis olandese Paul Haarhuis.
Non fu così per Laurence Tieleman che si spinse sino in finale al Queen’s, l’unica al livello ATP della sua carriera. L’italo-belga si arrese in due set contro l’australiano Draper che trionfò sull’erba londinese, in una sfida tra due tennisti a caccia del primo titolo.
Rispetto a quell’anno per l’Italia è tutta un’altra musica. Nel 1998 l’unico titolo arrivo per mano di Andrea Gaudenzi che festeggiò per la prima volta nella sua carriera in quel di Casablanca, quest’anno i titoli sono già due e le chance di migliorare il bottino non mancheranno.