[5] A. de Minaur b. [6] G. Dimitrov 6-4 6-3
Esattamente un anno dopo Alex de Minaur e Grigor Dimitrov si ritrovano all’ABN AMRO Open. Il 17 febbraio 2023 il bulgaro batteva l’australiano ai quarti, annullandogli due match point e concretizzando il proprio con un autentico miracolo. 365 giorni dopo, invece, la storia si ribalta: questa volta è Demon a trionfare, sfruttando due break all’alba dei due set e giocando con grande attenzione, senza rubare l’occhio ma dimostrandosi estremamente concreto.
Nel giorno del suo 25esimo compleanno – festeggiato decisamente meglio rispetto al 24esimo – De Minaur si regala la quindicesima finale in carriera, la prima del 2024 e la prima dall’Open del Canada. Domenica potrebbe sfidare proprio colui che lo batté in finale a Toronto, nel caso in cui Jannik Sinner dovesse rispettare il pronostico e battere Tallon Griekspoor nella seconda semifinale. Il bilancio degli scontri diretti tra l’altoatesino e il tennista aussie è impietoso: 6-0 Sinner, che nei sei precedenti ha perso solamente due set. Vediamo come si è svolta la prima semifinale.
Primo set: subito break per De Minaur, che parte avanti
La partenza di De Minaur è fulminea: tanti vincenti, break a zero e Dimitrov stordito. Il bulgaro vince soltanto uno dei primi nove punti e, pur entrando comunque velocemente in partita, pagherà carissimo quel break subito in avvio. L’australiano è particolarmente ispirato, però l’ex n°3 al mondo non sta certo a guardare e, nel quarto gioco, riesce a procurarsi due opportunità per rientrare nel set. Demon, tuttavia, è bravo e lucido nel cancellarle entrambe, mantenendosi in vantaggio: 3-1.
Ad eccezione del break subito, in tutto il set Dimitrov lascerà per strada solamente tre punti su quattro turni di battuta, conquistando più punti in risposta rispetto al suo avversario (12-7) ma non riuscendo mai a strappargli il servizio. A parte le due palle break offerte nel quarto gioco, infatti, De Minaur non offrirà nessun’altra chance al bulgaro. Che in alcuni tratti pare anche il migliore in campo nel corso del primo parziale ma, alla fine, i punti più pesanti li vince tutti l’australiano, che con un ace suggella il primo set 6-4.
Secondo set: l’andamento è lo stesso del primo, Demon vola in finale
Anche il secondo set segue lo stesso andamento del primo, con Dimitrov che inciampa in avvio e si ritrova sempre costretto a rincorrere. Nel game inaugurale del secondo parziale Grisha si fa riprendere da 30-0, commette qualche errore e, alla prima occasione, vede scappare via il suo rivale. L’australiano continua a giocare alla grande, sempre con i piedi incollati alla linea di fondo e in costante pressione, finendo per sfinire il n°13 del mondo.
Ancora rimandato il ritorno in top10 per Dimitrov e, data la contemporanea uscita di scena di Stefanos Tsitsipas per la prima volta dopo 5 anni consecutivi di permanenza, va in frantumi una statistica storica: per la prima volta nell’Era Open non ci sarà un giocatore con il rovescio a una mano tra i primi dieci. Questa, però, è un’altra storia. L’interpretazione del match di De Minaur è davvero perfetta, con la palla break annullata nel sesto gioco che segna il punto di non ritorno. Nel nono game il prossimo n°9 del mondo (sarà best ranking per lui) si procura un match point e chiude subito. La rivincita è servita: 6-4 6-3 al giocatore che aveva vinto più partite di tutti nel 2024 (13) e finale conquistata.
“Mi sento alla grande. Questo è un compleanno decisamente migliore rispetto a quello dell’anno scorso: oggi per fortuna ho vinto” – ha detto De Minaur a fine match. “Qui ci sono la mia famiglia e i miei amici, è bellissimo essere a Rotterdam: non vorrei essere in nessun altro posto. Grigor è così talentuoso, ho davvero molto rispetto verso di lui. Gli auguro il meglio per il resto della stagione, ho dovuto dare il meglio di me per batterlo“ – ha concluso l’australiano.