[1] T. Fritz b. [3] T. Paul 6-2 6-3
Partita di altissimo livello e grande intensità nell’ATP 250 di Delray Beach, con la finale fra Taylor Fritz e Tommy Paul, terminata col punteggio di 6-2 6-3 in un’ora e trentasei minuti.
Risultato a dir poco bugiardo per il livello espresso dallo sconfitto Paul, capace di accendersi in diversi momenti, ma mai riuscendo a concretizzare gli infiniti sforzi. Molti, troppi alti e bassi, lo costringono a uscire dal campo con soli 5 giochi conquistati e zero palle break convertite, sulle 7 guadagnate. Numeri che da soli spiegano l’andamento dell’intera partita, Fritz sempre in controllo, ma spesso in difficoltà nella sua dimensione difensiva. La testa di serie numero 3 è bravissima nell’aggredire il campo, ricercando sempre profondità. Ciò che è mancato, però, è il rischio.
Scambi lunghi in cui raramente Paul ha scelto la via del vincente, proseguendo in una gestione lenta e logorante, troppo spesso mal concretizzata. Ogni palla appena più corta offriva a Fritz l’opportunità di girare il comando del punto, andando a spingere appena possibile.
Risultato bugiardo, si, ma più che giusto. Vince il giocatore di maggior solidità, mai veramente calato di livello nel corso dell’intera partita, riuscendo a difendere il titolo dello scorso anno.
Primo set: Paul si accende, ma dura poco
Il vento è fin da subito grande protagonista, causando non poche difficoltà a entrambi i giocatori, comunque capaci di gestir bene i primi game al servizio.
Le difficoltà arrivano al terzo gioco, con un Tommy Paul in grado di comandare lo scambio, senza mai concretizzare. Si disunisce, commette doppio fallo, costringe Fritz ad un’estenuante difesa in cui il numero 1 del seeding è bravissimo a girare lo scambio alla prima opportunità, guadagnando la prima palla break del match. Il dritto sembra privo di appoggi, il colpo dietro al servizio finisce in tribuna malamente steccato. Taylor allunga, conferma il game al servizio e si porta sul 4 a 1.
Il momento nero di Paul, però, sembra giungere alla sua fine. Con qualche difficoltà dal lato destro del campo, tiene il servizio in un gioco privo di rischi. Rivede fiducia, aumenta la spinta, ritrova gli appoggi e va immediatamente sopra 0-40 nel successivo gioco in risposta. Fritz annulla la prima con un rovescio lungo linea, quella dopo vola via con un clamoroso errore di Paul che con i piedi fuori dalla riga laterale si gira sul dritto e stampa sul nastro un inside-in a campo scoperto. La rimonta prosegue, altri due brutti errori di Paul e il gioco è vinto dal tennista alla battuta.
Ora, Paul, sembra esser tornato nella sua versione fallosa di inizio set. Cala nuovamente sui colpi a rimbalzo, infila ancora un doppio fallo, e alla prima opportunità Fritz porta a casa, in risposta, il primo parziale. 6-2 in 39 minuti di forte vento, evidentemente responsabile delle percentuali sulla prima di servizio ai limiti dell’imbarazzante: 37% per Tommy Paul, 45% per il giocatore uscito vincente.
Secondo set: lotta infinita, vince il giocatore più concreto
Gli scambi iniziano ad allungarsi, Paul alterna momenti di grande fiducia sui colpi a rimbalzo, ad altri in cui la pallina sembra non voler entrare in campo. Fritz, come nel primo set, è ancora bravissimo nel difendersi dall’aggressiva profondità della testa di serie numero 3 e a girare lo scambio al primo accorcio dell’avversario.
Ciò che sembra esser evidente, sono le condizioni fisiche non ottimali di Tommy Paul, sempre in ritardo e in calo su quella che è una delle sue principali qualità: la velocità dei piedi. Il servizio corre in aiuto, due ace consecutivi e una battuta vincente per portarsi sull’uno pari. Sul 2 a 2, tornano le occasioni per il giocatore in risposta. Paul spinge ogni palla, prosegue nel suo gioco aggressivo, e arriva a palla break. Ma il rovescio, nei momenti importanti, si sgretola. Palla sotto al nastro, altra opportunità malamente sprecata. Non molla, Tommy vuole restare li. Fritz non sfrutta le tre occasioni avute per portarsi in vantaggio, non riesce a prendere campo dalla situazione difensiva a cui è costretto e regala un’altra palla break. Basta la freddezza ad annullare anche questa, poi due prime vincenti consecutive gli regalano il gioco di vantaggio.
Taylor, adesso, è costantemente sotto pressione, ma Paul sembra rifiutare il break di vantaggio, ogni occasione è mal giocata. La sesta e la settimana si stampano sul nastro in risposta, rendendo infinito il settimo gioco. Il game sembra maledetto, il vento continua a impedire il regolare svolgimento degli scambi, allungandone spesso la durata e portando la partita a ritmi estenuanti. Alla fine, Fritz riesce nell’impresa e tiene il servizio dopo infinite fatiche.
Com’era pronosticabile, le carte sono mischiate, ogni gioco è una sorpresa. Fritz torna a mettere pressione sulle palle in risposta, costringendo Paul ad annullare due palle break, la seconda con un rovescio lungo linea in recupero su palla corta. Non basta, Paul deve continuare a sudare ogni punto, ogni gioco. Taylor chiude gli occhi, tira la risposta vincente di dritto che colpisce mezza riga, conquistando la terza occasione di break. E questa volta, Paul gli si regala, insieme all’opportunità di andare a servire per il primo trofeo del suo 2024. Il braccio dello statunitense di classifica più alta, non trema, il primo matchpoint è sufficiente.
Roman Bongiorno