Dopo la vittoria in finale a Rotterdam su Alex De Minaur Sinner ha ripreso da dove aveva interrotto in Australia. Da questo lunedì l’altoatesino è numero 3 della classifica ATP, impresa riuscita in precedenza solo a Nicola Pietrangeli, che per Sinner non ha mai nascosto la sua simpatia e ammirazione. A tal proposito il 90enne ex capitano di Davis nel 1976 è intervenuto ai microfoni di Quotidiano Sportivo per commentare questo strabiliante inizio di stagione di Sinner.
Che voto dare al torneo di Sinner? “La vittoria in Australia basta e avanza. I francesi hanno un bel detto: ’intanto fallo’, Sinner è il più bravo adesso e ieri a Rotterdam lo ha confermato”. Certo la vittoria all’Australian Open è speciale, il primo titolo slam ha un sapore diverso dagli altri, ma un tennista cosa sceglie tra un major e il numero 1 in classifica? “Credo che prima di tutto per un tennista il titolo di Wimbledon sia il più prestigioso, poi la classifica”. Intanto da questa settimana l’azzurro sarà 3 del mondo, la stessa posizione che più di sessant’anni fa occupava lo stesso Pietrangeli: “Una volta non c’era tutto questo tran tran con migliaia di televisioni che ti seguono. Parigi per me era la più grande aspirazione dopo Wimbledon”.
Certo, come sostiene lo stesso Pietrangeli il tennis è cambiato molto da quando giocava lui. “Prima eri un talento che in palestra diventava atleta. Ora, nella maggior parte dei casi, è un po’ il contrario. La racchetta grande ha cambiato tanto: ora i tennisti sono come pesi massimi che si picchiano da fondo”. Quindi cosa hanno in comune Sinner e Pietrangeli? “Niente, direste mai ’è meglio Fangio o Hamilton?’. “Si diverte e lo fa vedere – prosegue il due volte campione del Roland Garros. E’ un campione nato tale, che col tempo ha scoperto cosa poteva fare e ha scelto”.