[5] S. Baez b. [4] F. Cerundolo 7-5 6-0
Sotto lo sguardo del Cristo Redentore, sul Quadra Guga Kuerten di Rio, la testa di serie numero 4 Sebastian Baez demolisce mentalmente un Fran Cerundolo lontanissimo parente del giocatore a cui siamo abituati: 7-5 6-0 in quasi un’ora e trenta di gioco. Crocevia dell’incontro, la prima frazione in cui il n. 5 del seeding in risposta sul 5-4 ha avuto sulla racchetta tre set point sprecandoli malamente, in particolare con due pesanti gratuiti dal lato destro. Era la seconda volta che si affrontavano a livello di circuito principale, dopo la vittoria del 25enne di Buenos Aires nella finale di Bastad del 2022.
Per Seb quella di domani contro il vincente di Norrie-Navone sarà la settima finale della carriera (4-2 il bilancio finora), la prima in un ATP 500 come il Rio Open.
Primo Set: Cerundolo sciupa tre set point, la spunta Baez al foto finish
Un derby tra nativi di Buenos Aires, in cui a farla da padrone è la tipica consistenza mixata alla regolarità dei terraioli sudamericani di formazione latina. Medesima, dunque, la cifra tecnica dei due protagonisti. Sicuramente, però, se si vuole ricercare una qualche differenza possiamo affermare che Sebastian è il classico contrattaccante dalle leve agili in grado di esprimere una copertura del campo ideale attraverso piedi velocissimi; mentre Francisco (ai quarti vittorioso in rimonta su Lajovic) può contare su un gioco più potente capace di imporsi sul comparto tattico avversario. Fin dalle prime battute, è lampante come entrambi stiano vivendo un periodo di forma opaco nonostante Baez abbia raggiunto almeno i quarti in tutti e tre gli eventi del Golden Swing – a Cordoba è stato sorpreso da Darderi in semifinale: tra terzo e quarto gioco, si scambiano i servizi alternando sprazzi di ottime accelerazioni a gratuiti marchiani.
La sensazione che si evince chiaramente è che il controllo ed il conseguente esito della sfida dipenda esclusivamente dal n. 22 ATP, Cerundolo infatti fa e disfa: quando imbrocca lo scambio, e il dritto viaggia spedito, il n. 30 del mondo non può far nulla. In caso contrario, l’attitudine da cagnaccio che si avvinghia su ogni palla potrebbe rivelarsi l’arma in più dell’ex n. 1 juniores. Sul 2-2, appena dopo aver centrato il contro-break, il semifinalista di Miami 2022 rischia nuovamente in battuta ma questa volta ad oltranza si salva dovendo comunque frantumare una palla break – la terza offerta, nella precedente situazione in cui ne aveva concesse si era immediatamente fatto strappare il servizio – con un buonissimo affondo dal lato destro.
Aver sventato un nuovo svantaggio dà la carica emotiva alla tds n. 4 per andarsi a procurare una tripla chance per lo strappo decisivo nel decimo gioco: Seb al servizio per rimanere nel set regala difatti copiosamente con lo sventaglio ballerino eseguito dall’alto in basso, l’allievo dell’ex coach di Fabio Fognini Franco Davin però sciupa i set point soprattutto con due gravissimi errori di diritto, nelle prime due opportunità consecutive sul 15-40, sul primo totalmente scomposto nella traiettoria anomala.
Ora la partita è veramente brutta, errori a non finire: quantomeno però quelli di Baez hanno una logica retrospettiva e per di più sono maggiormente comprensibili, considerati i minori mezzi a disposizione. Al contrario, Francisco sbaglia in modo completamente istintivo senza costruire mai accuratamente il punto. E allora c’è bisogno della Dea Bendata per definire il primo set, sul 5-5 e 30-30 nastro amico di Sebastian e strappo che porta El Pequeno a servire per la frazione. Il classe 2001 bonarense è perfetto: a zero, al primo set ball chiude 7-5 in 56 minuti.
Secondo Set: Cerundolo non c’è più, ciambella di Baez
Si ricomincia e in breve tempo si capisce che il match è sostanzialmente finito: il periodo down di Cerundolo non sembra voler cessare la sua durata. Prima subisce il break a freddo, e poi dandosi da solo la zappa sui piedi, spreca un golosissimo 0-40 mettendo a referto cinque gratuiti consecutivi: perciò 2-0 Baez ad aprire le danze della ripresa agonistica.
Francisco è irriconoscibile, per cui basta attendere qualche minuto è la ciambella è servita: 6-0 in mezz’ora e settima finale ATP in carriera per Sebastian.