(a cura di Diego Tripodi)
In Argentina è soprannominato “Navoneta” con riferimento alla “Scaloneta”, ovvero come viene chiamata la Nazionale campione del mondo guidata dal CT Lionel Scaloni.
Non avrà ancora raggiunto una tale gloria, ma Mariano Navone sta regalando momenti di gioia ai tifosi di tennis argentini: in meno di un anno, il classe 2001 è passato dall’essere sconfitto nei primi turni dei tornei Futures al raggiungere la prima finale di un ATP 500 a Rio, dove sfiderà Sebastian Baez in un derby tutto argentino.
E pensare che fino a qualche anno fa nessuno avrebbe potuto pronosticare un simile exploit: oltre a portarsi dietro una forma di scoliosi sin da bambino, da junior Navone non si è certo distinto e ha avuto serie difficoltà a trovare il sostegno finanziario per ottenere una progressiva promozione nel tennis d’élite. Quattro anni fa, infatti, chiese tramite email una sponsorizzazione a un marchio sportivo: non disponendo di un agente o un manager fu lui stesso a dover cercare qualcuno che potesse finanziare i suoi progressi.
A fine 2021 è arrivato il primo passo verso la svolta: Mariano ha dimostrato la sua capacità di sacrificio modificando completamente l’impugnatura del suo dritto, qualcosa di veramente complesso e che richiede molto tempo e fatica per adattarsi e acquisire nuovi automatismi. I risultati invece sono stati immediati e ben presto la sua classifica è migliorata. Non appena ha potuto permetterselo, ha assunto uno psicologo per lavorare con lui, consapevole dell’importanza della salute mentale e della gestione della pressione e delle aspettative nella carriera di un tennista professionista.
Nel 2022 si guadagna la prima finale Challenger, mentre l’anno seguente arrivano i primi trionfi: con ben cinque tornei conquistati, diventa il tennista ad aggiudicarsi più Challenger nel 2023 (tutti sulla terra battuta), riuscendo ad entrare nei primi 125 ATP.
In questo Rio Open 2024 è partito dalle qualificazioni e ha inanellato una serie di successi importanti, tra i quali le vittorie contro la stellina di casa Joao Fonseca e il campione uscente Cameron Norrie in semifinale, garantendosi l’accesso in top 100 (ora è virtualmente nr.60, vincendo la finale potrebbe entrare nella top 50).
Qualunque cosa accada nella finale di stasera contro Sebastian Baez, ciò che è chiaro è che questo giocatore ha ancora margini di miglioramento e la volontà di raggiungere altri grandi traguardi. Entrerà in un nuovo scenario nella sua carriera professionale, che gli imporrà di lasciare la sua zona di comfort, cioè la terra battuta, per competere più frequentemente sul cemento, dove ha fatto pochi progressi nella sua ascesa all’élite. Non sarà facile, ma se c’è qualcuno che sembra capace di riuscirci, è proprio lui. Mariano Navone vuole continuare a far sognare i tifosi argentini e ad imprimere il suo nome nell’immaginario collettivo di questo sport.