Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa della vincitrice del WTA 1000 di Dubai Jasmine Paolini, terza italiana di sempre a vincere un torneo di questo calibro dopo Flavia Pennetta e Camila Giorgi.
La toscana, che ha sconfitto 4-6 7-5 7-5 in finale Anna Kalinskaya, ha impressionato tutti per la tempra dimostrata in campo, non solo nell’atto finale del Dubai Duty Free Championships ma nell’arco dell’intera settimana, e anche per il sorriso di gioia genuina, senza traccia alcuna di isterismi. Serenità e coscienza di aver lavorato sodo e bene, doti che del resto contraddistinguono il suo coach Renzo Furlan sin da quando calcava egli stesso i campi da tennis; a 28 anni Jasmine sta giocando il suo miglior tennis. “Ognuno ha i suoi tempi.” – spiega Jasmine – “Io ne ho avuto bisogno di più per credere davvero di poter giocare a certi livelli. Ora so che non sarà facile perché dovrò misurarmi con le migliori del mondo, ma io devo pensare a dare il meglio di me e a divertirmi. Amo quello che faccio e voglio godermi il momento e il mio tennis.”
Nessuna fretta e fiducia in sé stessi affinché cresca la consapevolezza del proprio valore: “sono fiera di quanto abbiamo fatto in questo inizio di stagione; non è sempre facile mettere nella partita quanto vediamo in allenamento e all’Australian Open ho perso da Anna. Forse ero troppo emozionata mentre ora cerco di rimanere rilassata e nello stesso tempo più presente in ogni punto del match. Funziona!”.
L’atleta di Bagni di Lucca esprime felicità e incredulità ma sa rileggere con lucidità quanto è accaduto durante la finale: “devo ancora rendermi conto della portata del successo di Dubai” – continua – “fatico a credere di aver vinto una competizione dove erano presenti così tante campionesse, la gioia è indescrivibile. Durante tutta la settimana ho iniziato male ma non ho mai smesso di lottare e di divertirmi; qui non è facile fare tanti punti con il servizio perché, soprattutto di sera c’è molta umidità e le palle sono più pesanti. Anna stava giocando benissimo: l’ho cercata sul rovescio e ho provato a colpire la pallina prima perché altrimenti lei mi avrebbe fatto correre tantissimo.
La svolta secondo me” – racconta Paolini – “è stata credere di poter ritornare anche quando ero sotto nel punteggio. Sullo 0-2 nel secondo set mi sono detta: andiamo, devi fare qualcosa, parti dalle cose semplici. Lei poi ha fatto qualche errore che in altri frangenti non avrebbe commesso. Mentalmente il tennis è durissimo e la settimana è stata faticosa anche per me che non ho dovuto passare per le qualificazioni”.