Nell’ultima settimana è stato costretto al ritiro a causa di un infortunio nel corso del Dubai Tennis Championships 2024, mentre era in campo con l’olandese Tallon Griekspoor, ma la qualità di gioco espressa nei match sin qui disputati dal tennista in questione – che comunque sono ancora pochi – ha fatto capire che di lui si parlerà tanto e bene nel prossimo futuro. Stiamo parlando di Abedallah Shelbayh, classe 2003, unico rappresentante di sempre della Giordania nell’ATP Tour, anche se il suo background comprende uno sviluppo tennistico all’Accademia di Rafael Nadal. Ed è proprio da questa fase della sua vita che comincia l’intervista rilasciata ad ‘Olympics.com’.
“Sono stato molto fortunato ad avere così tanto sostegno in quel periodo della mia vita. Ho ricevuto ottimi consigli e ho avuto la possibilità di allenarmi con Nadal, tutto è stato molto speciale e significa molto. Rafa non ha più 20 anni, ma a livello di intensità li dimostra ancora, gioca ad altissima intensità. Onestamente quello che mi è successo negli ultimi anni è qualcosa che non avrei mai potuto immaginare in vita mia”. Così parlava di lui lo stesso Nadal: “Tifo per lui, ha un talento innato e lavora sodo”.
L’attuale n. 228 del mondo ha poi parlato del suo stile di gioco: “Mi piace muovermi verso la rete. Non sono alto come gli altri, ma mi piace fare molto affidamento sul mio servizio e sul serve and volley. Sono bravo ad adattarmi alle situazioni che i miei avversari mi propongono. Inoltre, amo tutte le superfici, quindi non credo che ci sia una parola specifica per definire il mio gioco. Non sono il più potente, ma so che sono molto veloce e ho altri punti di forza”.
Abedallah Shelbayh si è soffermato anche sul significato di rappresentare la Giordania e, più in generale, del mondo arabo: “Non avendo nessun esempio di tennista in Giordania, quello che voglio è essere un esempio. Mi rende felice sapere che mi osservano, mi piacerebbe sapere che presto in Giordania possano emergere nuovi ragazzi che giocano ad alto livello. Ons Jabeur è una grande ispirazione per tutti noi, quello che ha fatto è fonte di ispirazione per tutti. Giocando a tennis in un Paese piccolo è difficile, non abbiamo tennisti arrivati ad alto livello. Tutto ciò mi dà la motivazione per andare là fuori e rappresentare il mio Paese nel miglior modo possibile. La Giordania non è sulla mappa attuale del tennis, spero che lo sport possa crescere lì. Ons Jabeur ce l’ha fatta, anche se Malek Jaziri c’era già riuscito. Spero di essere il prossimo, è un onore rappresentare il mondo arabo”.
Infine la chiosa sul sogno della top 100: “Sarebbe qualcosa di bellissimo per me, un’esperienza incredibile a cui sto lavorando con il mio team. Senza dubbio sarebbe un passo avanti nella mia carriera. Il livello in questo momento è altissimo, sappiamo che ci sono giocatori fuori dai primi 100 che possono fare molto bene nel circuito. Il mio obiettivo è avanzare il più possibile, vedere fino a che punto posso arrivare nell’ATP Tour. Dopo la stagione 2023, la prima completa, non vedo l’ora di vivere quest’anno”.
Fabio Barera