Ci ha messo poco più di tre settimane il TAS di Losanna per esprimere il proprio verdetto sulla vicenda doping che ha riguardato Simona Halep e che oggi dovrebbe essere arrivata alla pagina conclusiva e definitiva. Il ricorso della ex numero uno del mondo è stato accolto e la squalifica passa dai 4 anni comminati dal tribunale indipendente dell’ITF a 9 mesi. Poiché il conteggio è iniziato nel momento della prima sospensione seguita alle risultanze del test anti-doping, ovvero il 7 ottobre 2022, la squalifica è già stata scontata (in misura anche superiore visto che la rumena è ferma da un anno e mezzo) e quindi Halep potrà tornare su un campo da tennis con effetto immediato. Proprio per questo motivo, il TAS ha accelerato i tempi come si legge nel comunicato ufficiale rilasciato: “Poiché tale periodo è scaduto prima ancora che le procedure di ricorso fossero presentate al TAS, il collegio giudicante ha ritenuto opportuno emettere il dispositivo del lodo arbitrale non appena possibile, insieme a un comunicato stampa completo”. Qui la reazione si Simona Halep: “La fede nella giustizia è stata il mio faro”
Il giudizio in primo appello si basava su due imputazioni nei confronti della giocatrice rumena: la presenza di una sostanza proibita – il Roxadustat – in un campione di urina raccolto nell’ambito di un controllo durante lo US Open 2022 e una violazione relativa al passaporto biologico e in particolare a un campione di sangue fornito a un mese di distanza. Per quanto riguarda la prima accusa, secondo il TAS Halep ha dimostrato che la positività al Roxadustat è stata conseguenza di una contaminazione non intenzionale. Inoltre, “sebbene il Collegio abbia ritenuto che la signora Halep avesse un certo livello di colpa o negligenza per le sue violazioni, in quanto non ha esercitato sufficiente attenzione nell’uso dell’integratore Keto MCT (Halep ha chiesto un risarcimento da 10 milioni di dollari all’azienda produttrice, ndr), ha concluso che non ha avuto una colpa o una negligenza significativa”.
In riferimento alla seconda violazione, il TAS ha ribaltato il ragionamento del Tribunale di prima istanza affermando che sarebbe stato appropriato fare riferimento ai “risultati di un campione di sangue privato fornito dalla signora Halep il 9 settembre 2022 nel contesto di un intervento chirurgico avvenuto poco dopo“. Inoltre, il Collegio arbitrale afferma che “tali risultati e le dichiarazioni pubbliche della signora Halep di non voler gareggiare per il resto dell’anno solare 2022 hanno inciso sulla plausibilità degli scenari di doping su cui si è basato il Tribunale Indipendente ITF”. Insomma, secondo il collegio giudicante della Corte di Losanna, la bi-campionessa Slam non avrebbe avuto motivo di doparsi in considerazione della sua decisione di terminare anticipatamente la stagione sportiva.
L’unico punto su cui il TAS non ha dato a ragione a Halep è rappresentato dalla questione – del tutto secondaria vista la nuova durata della squalifica – dell’inizio della sospensione che gli avvocati di Simona avevano chiesto di retrodatare al giorno del test effettuato a New York. Infine, il Tribunale di Losanna ha stabilito che l’ITIA deve a Simona una cifra di 20mila franchi svizzeri (poco meno di 21mila euro) come “contributo per le spese legali e le altre spese sostenute in relazione al presente procedimento arbitrale”. Non è comunque da escludere che la rumena possa dare seguito alla sua battaglia per ottenere un ulteriore risarcimento in quanto, alla luce del verdetto del TAS, sarebbe potuta tornare in campo già nell’estate dello scorso anno.
Sebbene Halep possa tornare nel circuito immediatamente, i suoi tifosi dovranno attendere ancora qualche settimana. Le wild card per Miami sono già state assegnate e la prima occasione utile per vederla nuovamente in campo potrebbe quindi essere la sfida nei Qualifiers di BJK Cup tra la sua Romania e l’Ucraina che si disputerà su campo neutro in Florida il 12-13 aprile.
Caso Halep, la reazione dell’ITIA
Il CEO dell’Agenzia per l’integrità del tennis internazionale Karen Moorhouse ha rilasciato queste dichiarazioni in risposta al verdetto del TAS: “Un elemento essenziale del processo anti-doping è la possibilità che hanno i giocatori di fare ricorso e l’ITIA rispetta sia il diritto d’appello sia l’esito. L’ITIA aspetta la pubblicazione delle motivazioni della sentenza in forma completa e le esaminerà attentamente a tempo debito“.
Qui la reazione si Simona Halep: “La fede nella giustizia è stata il mio faro”