I sospetti che il torneo ATP 250 di Cordoba venisse cancellato c’erano già, come avevamo riportato nel precedente articolo. Il Direttore del torneo di Cordoba, Mariano Ink, aveva infatti messo le mani avanti: “Non è arrivata nessuna offerta per il torneo”. Anche il giocatore argentino, Diego Schwartzman, si era lamentato più volte riguardo alle condizioni del torneo, accusando l’ATP di non preoccuparsi minimamente del tour sudamericano e di come migliorarlo.
Il presidente Andrea Gaudenzi ha annunciato che il 2025 sarebbe diventato un anno di cambiamenti. Con la crescita dell’attenzione nei confronti dei tornei Masters 1000 come Roma, Madrid, Toronto, Cincinnati e Shanghai, allungati fino a un periodo di 12/13 giorni era inevitabile che qualcosa venisse eliminato dal calendario. La crescita prevista dalla presidenza Gaudenzi, ha previsto inoltre che diversi tornei 250 del circuito diventino 500 per riuscire a vendere un prodotto migliore, di livello più alto.
Secondo quanto affermato da Jorge Salkeld, al quotidiano cileno El Deportivo, il primo a saltare è stato proprio il torneo argentino: “Nel tour sudamericano, l’anno prossimo Cordoba esce dal calendario e rimarranno Buenos Aires, Rio e Santiago”. Come ha spiegato Jorge Salkeld, riprogrammare il calendario è stato inevitabile: “Il calendario è cambiato ed è nata la necessità di rimodulare il mese di luglio per lasciare spazio a Toronto e Cincinnati. Per i giocatori la riprogrammazione significherà giocare anche più tornei 500, sono buoni tornei sotto ogni aspetto, premi e punti interessanti”.
Il vicepresidente di Octagon ha voluto sottolineare che, però, il prolungamento dei tornei Masters 1000 non è stata una novità molto apprezzata dai giocatori: “Sento molte lamentele dei giocatori. A loro non piace passare due settimane nello stesso posto, perché se perdono al primo o al secondo turno, poi devono aspettare 12 giorni per giocare il torneo successivo. E anche se dal punto di vista fisico riposarsi è un bene, dal punto di visto psicologico no. Ai giocatori non piace fermarsi così a lungo, sono competitivi, vogliono giocare il più possibile. Soprattutto dopo un infortunio, vogliono tornare a competere il prima possibile”.
E mentre la “gira latina” viene ridotta a soli tre tornei, l’Arabia Saudita è ormai quasi certa di vedere l’edizione 2025 delle WTA Finals a Jeddah, oltre che un ipotetico Masters 1000 prima dell’Australian Open. Le allettanti proposte economiche degli Emirati Arabi e dell’Arabia Saudita, sempre più presenti nel circuito, continuano a comprare l’attenzione e la fiducia delle organizzazioni sportive di tutto il mondo. Noncuranti del fenomeno di “sport washing” che stanno alimentano: lavarsi le mani della mancanza di diritti civili e di discriminazione, nell’organizzazione di moderni e remuneranti eventi sportivi. Mentre un paese come l’Argentina, con 8 tennisti in top 100 e con una forte passione radicata nello sport, viene ridotto a un solo torneo, quello di Buenos Aires.