Dopo la sconfitta contro Naomi Osaka, al primo turno del BNP Paribas Open, Sara Errani è arrivata in conferenza stampa felice. E come potrebbe non esserlo. Sono passati 14 anni dalla prima volta in cui ricorda di aver giocato sul campo dove oggi si è dovuta arrendere alla campionessa slam. In questi 14 anni ci sono stati 9 titoli vinti in singolare e 27 in doppio, il best ranking da numero 5 del mondo raggiunto nel 2013 e poi, l’uscita dalle top 200 del mondo dopo l’interruzione durata dal 2017 al 2019.
Ma questa seconda vita di Errani, 36enne e numero 100 WTA, ha un sapore molto diverso rispetto agli anni passati. Le partite non sono più una questione di vita o di morte, c’è più serenità, più concentrazione dal punto di vista tattico. Errani ora sogna una medaglia ai giochi olimpici di Parigi insieme a Jasmine Paolini, una delle sue figliocce insieme a Lucia Bronzetti e le altre giovani ragazze italiane che stanno scalando sempre di più la classifica WTA.
La bolognese è ormai un’ispirazione per tutte loro, un punto di riferimento a cui chiedere consigli su tutto. E infatti, Errani non si è tirata indietro di fronte alla domanda su quello che sembrerebbe, un futuro già scritto. Ecco le sue dichiarazioni, raccolte dagli inviati a Indian Wells di Ubitennis.
D: Com’è stato tornare sul campo centrale di Indian wells?
Errani: “Oggi prima di iniziare la partita, ho riguardato quando avevo giocato la prima volta su quel campo ed era il 2010 credo. Sono passati 14 anni, quindi non pochi. Peccato per il match di oggi, ma nonostante questo è stata una bella sensazione, sono felice”.
D: Oggi avevi pensato che forse giocare con traiettorie alte l’avrebbe disturbata un po’?
Errani: “Da un lato del campo c’era un vento incredibile, quindi cercavo solamente di metterla dentro perché il vento la portava fuori molto velocemente. Sicuramente la mia idea era quella di provare a giocare alto sul suo rovescio per cercare di darle fastidio, ma con il vento a favore era molto difficile da fare. Peccato per quel momento dov’ero 3-2 e 40-15, perché a prescindere dal servizio il mio obiettivo era quello di vincere il game dopo essere riuscita a vincere quello prima del 2 pari contro vento. L’obiettivo era portare a casa un game con il vento a favore. Ho avuto delle chance e non sono riuscita a chiuderle, poi lei nel secondo set ha nettamente alzato il livello. Il vento però oggi ha davvero fatto la differenza in questa partita, non pensarci era impossibile”.
D: Come ti senti fisicamente e mentalmente? È bellissimo vedere questa passione che ti trascina quando ormai non hai più niente da dimostrare a nessuno.
Errani: “Mi sento bene, sono più tranquilla. Rispetto ad altri anni gioco con più serenità. Vedo la partita più come una sfida di tennis a livello tattico, mentre anni fa vivevo le partite come una questione di vita o di morte. Sto giocando bene, ovviamente nella mia testa la priorità è il doppio perché voglio partecipare alle Olimpiadi e vincere il doppio con Jasmine. È sempre stato il mio sogno. Ho già fatto 4 Olimpiadi, questa sarebbe la quinta. Cercherò di giocare più doppi possibili per cercare di alzare il ranking e entrare a Parigi“.
D: Bella compagna che ti sei scelta, Paolini parla sempre benissimo di te, dice che l’hai ispirata moltissimo.
Errani: “Si mi piace e la considero già una spugna perché ha voglia di imparare, di capire e di crescere. Questo è pazzesco. Parliamo tanto e mi chiede sempre un parere su tutto. Mi piace aiutarla perché è una persona incredibile, la considero davvero molto intelligente oltre che un’ottima giocatrice”.
D: Prove tecniche generali da allenatrice?
Errani: “Mah, chissà. Devo dire che mi piace aiutare le ragazze più giovani, anche Lucia per esempio. Quando mi chiedono di aiutarle a capire le sensazioni con le palline, con il campo, a scegliere in che posti giocare, sento che aiutarle mi fa piacere. Quindi perché no, vedremo”.
D: Che programmi avete adesso con Jasmine?
Errani: “Qui gioco con la Siegemund dopodomani. Con Jasmine proveremo Miami e vedremo cosa ne verrà fuori. Poi cercheremo di andare a Stoccarda, Madrid e Roma. A Roma sicuramente potrò chiedere la Wild Card”.