Nel sabato del BNP Parbas Open, Coco Gauff è andata parecchio vicino alla sconfitta. Pur non dovendo dovendo affrontare match point come Aryna Sabalenka, nel parziale decisivo la numero 3 del mondo si è trovata sotto 0-4 poi 2-5 contro Clara Burel. È anche vero che dal 5-2 la ventiduenne francese non l’ha più buttata di là se non per tenere un fuggevole turno sul 5 pari, ma sicuramente molti addetti ai lavori si stavano portando avanti scrivendo della sconfitta di Gauff .
L’argomento principale della successiva conferenza stampa non può quindi non essere la vittoria in rimonta. Invece può. Perché, dopo aver risposto al moderatore su cosa abbia cambiato in quel terzo set (“ho solo cercato di avere fiducia in me stessa ed essere aggressiva, di farla correre e di non lasciarla scatenare il dritto”), si parla per lo più di gente famosa e roba da cultura pop. Neanche fosse una teenager, la diciannovenne statunitense (che compirà vent’anni il prossimo mercoledì).
Cominciamo proprio con lo scoprire che per lei la parte più divertente degli anni che finiscono in teen sono “gli amici, ho incontrato un sacco di gente fighissima”. Mentre, se potesse, cambierebbe una cosa, anzi, direbbe semplicemente a sé stessa “di rilassarmi un po’ di più. Probabilmente quello che dovrò dirmi per tutta la vita, rilassati e goditi il viaggio”.
Esempi di queste persone da paura? “Michelle Obama è sicuramente in cima alla lista. Ho conosciuto Jaden Smith [attore, rapper e un sacco di altre cose, figlio di Will e Jada Pinkett], uno importante. Mi piace ancora la sua musica, ma specialmente quando ero più giovane. L’ho adorato nei film Karate Kid e La ricerca della felicità”.
Eravamo convinti che in Karate Kid ci fosse quell’attore che assomiglia a Lorenzo Sonego, ma lo diciamo a bassa voce perchè se ci sente Patrick Mouratoglou (uno che da anni combatte per lo svecchiamento del pubblico tennistico secondo lui composto solo da Baby boomer e, se va bene, Gen X), poi interviene con un’esclamazione trabocchetto, “A-ha”, che sembra voler solo rimarcare la conferma delle sue ragioni, ma poi tu rispondi, “sì, la band norvegese” e ci sei cascato.
Con chi andresti a cena? La domanda è sempre per Coco, la parentesi dedicata agli anni ’80 è chiusa. “Probabilmente Beyoncé o Rihanna, dura scegliere. Facciamo Rihanna perché mi piacerebbe sentire come ha come ha iniziato Fenty Beauty [la sua azienda di cosmetici, non un album, ndr], dato che è uno dei primi marchi di cosmetici che offre un’intera gamma di fondotinta per tutte le carnagioni. Però anche Beyoncé ha da poco annunciato il suo brand per la cura dei capelli. Non so chi scegliere…”. Forse le sono subito venute in mente loro due perché lei stessa ha cominciato a pensare a un’iniziativa imprenditoriale. “Niente di specifico, ma è sicuramente qualcosa che voglio fare più avanti nella mia vita professionale. Ora resto concentrata sul tennis ma forse, vicino ai trent’anni, potrei davvero provarci”.
Gauff è apparsa sulla copertina di Vogue: ce ne saranno altre, tipo Time Magazine? “Sì, quella uscirà più avanti quest’anno. Abbiamo fatto le foto per Vogue in dicembre, bello che siano finalmente uscite, è stato un grosso segreto da tenere. L’ho fatto anche per ESPN, fico. E a 13 o 14 anni per la rivista locale di Delray Beach. Quella è l’unica che ho appeso in camera”.
Si torna a parlare di tennis per capire se sia l’esperienza ad aiutarla in un esordio tanto difficile. “Negli ultimi tornei in cui ho fatto bene, ho avuto primi turni complicati, specialmente allo US Open [indietro di un set con Siegemund]. Conta molto aver vinto questo match, avrei potuto gettare la spugna. Invece mi sono detta, che tu vinca o perda non devi avere rimpianti. In realtà non sono orgogliosa di come ho giocato, ma di come ho lottato”.
Al prossimo turno Gauff affronterà l’azzurra Lucia Bronzetti. Nessuno domanda a Coco cosa metterà in campo “per vincere domani”. Peccato.