[WC] M. Berrettini b. H. Gaston 3-6 6-3 6-1
Arizona Tennis Classic, deserti e canyon, ricordi dolci di primavere andate. Il 2019 di Matteo Berrettini, che lo consacrò alle vette del tennis mondiale, ebbe una grande scossa proprio dalla vittoria al Challenger di Phoenix. Il 2024 si apre con una vittoria al suddetto torneo, alla prima partita dopo sei mesi, contro Hugo Gaston. Non sappiamo stavolta il viaggio dove porterà, ma sappiamo che è iniziato come meglio non si poteva. Abbiamo rivisto un dritto e un servizio che tanto mancavano, un rovescio che sì ha ancora degli aspetti da rivedere ma sembra stia trovando una sua dimensione. Ma, soprattutto, abbiamo rivisto l‘ex n.6 al mondo sorridere in campo, alzare le braccia al cielo, vincere. Un’altra notte da tenere stretta per il tennis italiano.
Primo set: un break basta a Gaston, ma ci sono bei segnali
Un rientro che viene presto battezzato da un break, con poche formalità da parte di Gaston, per Berrettini. Nel quarto gioco il francese trova un gran game in risposta, insistendo soprattutto sul lato sinistro dell’azzurro, un po’ più morbido nelle fasi iniziali del match. Risulterà l’unico game al servizio in cui l’ex n.6 al mondo abbia avvisato delle reali difficoltà, specie sulla seconda (40% dei punti vinti a fine primo), dato che salvo estemporanee folate in risposta da parte del francese il servizio e il dritto quasi subito hanno preso l’oliatura dei giorni migliori. E alla fine proprio l’atteggiamento in risposta, non sempre propositivo e con qualche errore in fase di costruzione dovuto anche all’inattività, rendono quel break decisivo ai fini del 6-3 che matura in favore del n.85 al mondo.
Secondo set: dritto e servizio di un altro passo, Berrettini forza il terzo
Il secondo parziale si apre nel segno di Berrettini, che subito trova il break…grazie al rovescio. Sia picchiando la risposta, sia ricorrendo allo slice capace di scardinare un certo ritmo a Gaston, che solo a tratti trova il suo gioco molto particolare. Il livello in risposta è decisamente più alto, lo dimostrano sei palle break nel quarto game…tutte però annullate dal francese, bravo a salire sui punti caldi. L’atteggiamento di Matteo rimane però lineare, con giusto qualche neo sul dritto quando gira troppo attorno alla palla per colpirlo, ma con i piedi ben piantati per Hugo non c’è scampo. E lo dimostra un set chiuso salendo di giri, con errori dettati sempre da una certa logica e il marchio di fabbrica, dritto in uscita dal servizio, a mettere il sigillo sul parziale. E il pugnetto che scatta a quasi ogni punto vinto simboleggia carica e voglia, simboleggia che Matteo c’è, in pieno.
Terzo set: Matteo alza la cilindrata, troppo per Gaston
Anche il terzo set innalza subito il tricolore, con break nel primissimo game. Matteo varia tanto, con ampio ricorso allo slice per aprire e spostarsi sul dritto, con un ritmo che Gaston a tratti è incapace di seguire. Ancora una volta il “colpo debole”, con una risposta quasi in tuffo, risulta decisivo. Ma ciò che più è bello rivedere è la forza mentale, la voglia: contro-break immediato, seguito da un game in risposta in cui il dritto italiano domina senza quartiere e contribuisce a strappare ancora il servizio, impedendo di riprendere fiducia al francese, troppo più leggero. E pian piano Gaston chiaramente perde terreno, arriva il doppio break per un Berrettini in piena fiducia, che gioca a tutto braccio e fa tesoro degli errori dall’altro lato per scappare. E così, anche sfruttando un francese che cala via via che l’incontro procede, l’azzurro fa sua una partita che da metà secondo set iniziava ad apparire già sbilanciata dalla sua parte. Rientro con vittoria, agli ottavi affronterà Cazaux o Walton.