JW: Pensi che l’agio economico dei tennisti sia in parte causa della durezza mostrata dai tribunali?
HJ: “Ribadisco, forse il motivo per cui il TAS stia riducendo la squalifica prevista nel primo appello nella stragrande maggioranza dei casi dipenda dal fatto che non tutti possano permettersi di richiedere anche soltanto un’udienza, figurarsi due. Non penso che questo spieghi completamente, però, il motivo per cui le udienze di primo grado siano, quantomeno a mio avviso, troppo dure nell’esito sanzionatorio. La spiegazione che mi sono dato, nella mia personale chiave di lettura, è che in generale sono pochissimi gli atleti che possono permettersi di richiedere un secondo appello al TAS. I tennisti, da questo punto di vista, rappresentano una delle poche eccezioni“.
JW: Guardando alla tua esperienza, ritieni ci sia stato un errore procedurale o un presupposto giudiziario che hai trovato particolarmente irritante per il modo in cui è stato esposto?
HJ: “Direi di sì. Non ho minimamente apprezzato lo sforzo deliberato e concertato dall’ITIA non soltanto nell’ottica di spargere benzina sul fuoco, ma soprattutto nel voler creare una narrazione in cui quest’azione avesse senso..… Hanno semplicemente ignorato il fatto che lei sia stata per molto tempo e lo è tutt’ora una tennista di altissimo livello con alle spalle un’ottima reputazione morale nel tennis. Un altro punto che posso dichiarare di aver letteralmente detestato del processo è stato quello in relazione alle tempistiche sbagliate che hanno accompagnato l’intera vicenda. Quasi tutti i campioni che hanno esaminato, in cui l’ITIA ha fermamente dichiarato di aver riscontrato prove inconfutabili a riprova del doping sanguigno, risalivano in maniera specifica al periodo dove Simona aveva subito l’intervento chirurgico al naso e in secondo luogo alla convalescenza. In sostanza, le viene contestato di aver fatto uso di sostanze dopanti, rintracciabili nei suoi campioni sanguigni nello stesso momento in cui è stata operata e contemporaneamente al suo annuncio di non prendere parte più ad alcun evento per il resto della stagione? E’ una serie di formulazione degli eventi talmente assurda, anche unicamente da pensare, che si commenta da sola. Hanno dipinto [ITIA, ITF] Simona come la protagonista di un caso esemplare, palese ed evidente di violazione del programma TADP che regola le norme in materia antidoping. Non solo abbiamo dimostrato la falsità della loro tesi, ma abbiamo pure mostrato che la verità dei fatti era lontanissima dalla loro insensata ricostruzione“.
JW: Secondo l’ITIA, Simona non solo non avrebbe menzionato l’integratore incriminato nei moduli ad hoc, ma l’avrebbe anche omesso dopo essersi sottoposta al test risultato positivo. Cosa rispondi a ciò?
HJ: “Beh, non è vero, non è così. Il modulo compilato da Simona attestava perfettamente l’assunzione di un integratore, soltanto che formalmente non esistendo ufficialmente a livello di dicitura, inteso come prodotto univoco, una bevanda per il recupero di nome Schinoussa sono stati inseriti una serie di diversi prodotti amarchio Schinoussa che se mescolati assieme danno vita all’integratore assunto da Simona“.
JW: Quindi ci stai dicendo che in realtà ne ha rivelato l’utilizzo, e che la versione dell’ITIA è totalmente falsa e priva di costrutto?
HJ: “Ripeto quando appena detto. Sul modulo previsto per il controllo antidoping è stato dichiarata l’assunzione dell’integratore Schinoussa. Questo è essenzialmente ciò che è stato scritto. Ma come ho spiegato poc’anzi: la bevanda di recupero assunta è il risultato della mescolazione di due differenti prodotti Schinoussa, uno dei quali è il tanto decantato integratore Keto MCT, le due sostanze erano già state precedentemente mixate mediante frullatore“.