Il torneo WTA BNP Paribas Open di Indian Wells è ormai arrivato alle fasi finali. Per due delle quattro restanti in gioco, questo è un terreno ben conosciuto. Una delle due è la tennista Maria Sakkari che nel deserto californiano è riuscita a raggiungere la finale, perdendo contro Iga Swiatek nel 2022. Per entrambe le tenniste questa sarà la loro terza semifinale consecutiva nel torneo e l’ottava volta nel testa a testa (Sakkari conduce per 4-3).
In piena crisi e scarsa di risultati, la numero 9 del mondo è uscita dal tour in Medio Oriente con diversi dubbi e con il cambio dell’allenatore. Separazione difficile quella con l’amico di lunga data Tom Hill ma necessaria per poter ritornare a performance di livello. Con David Witt, il nuovo allenatore e già coach di Jessica Pegula e Venus Williams, i risultati sono evidenti e sembrano essere consistenti anche in incontri difficili, come quello che l’ha vista uscire vittoriosa contro Navarro nei quarti di finale. La greca, che in passato ha raggiunto la posizione numero 3 del mondo, ha bisogno di ritrovare la forma che l’ha portata alle prime pagine del tennis femminile nel 2022. Nella stagione scorsa ha vinto il titolo a Guadalajara e ha raggiunto altre sette semifinali nel circuito per mantenere il suo posto nel Top Ten. Ecco le sue dichiarazioni nella conferenza post match.
D. E’ stata una partita difficile, ma sei arrivata in semifinale. Cosa ne pensi della tua prestazione di oggi?
SAKKARI: Penso sia stata la mia miglior partita degli ultimi tempi. Probabilmente l’ultima volta che ho giocato una partita a questo livello è stata a Washington contro Jess (Pegula) ed è passato un po’ di tempo. Sono molto felice di aver ritrovato la mia forma e di aver ritrovato me stessa.
D. Tra l’essere in forma e ottenere risultati, qual è la cosa più importante per te?
SAKKARI: Direi la forma perché dentro di me sentivo che se avessi perso, avrei comunque avuto un sacco di aspetti positivi da portare via con me. Ovviamente il fatto di aver trovato un modo per chiudere e vincere la partita contro un giocatrice che sta giocando così bene in questo momento, significa molto per me. Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho giocato così bene in tante partite di fila.
D. Una bella partita. Ti sei mai riguardata in video e hai mai notato qualcosa di diverso nel tuo gioco o semplicemente nel tuo comportamento?
SAKKARI: Tu hai notato qualcosa di diverso (sorride)? Non guardo molto gli highlights dei mie match a parte qualche video che mi compare su Instagram. Sento come se stessi accettando una nuova parte di me. Anche se di nuovo non c’è molto perché non abbiamo fatto nessun cambiamento. Sto provando a giocare come due anni fa, andando a rete, essendo più aggressiva e seguendo il mio servizio. In pratica, cerco di essere più coraggiosa. Non gioco per perdere ma per vincere.
D. Dopo il tuo primo match qui, hai detto che eri nervosa all’idea di giocare di fronte a David per la prima volta. Ti sei abituata alla sua presenza?
SAKKARI: Penso di sì (sorride). Non ci sto pensando molto. Quando scendiamo in campo a volte tendiamo a pensare troppo a queste cose e ci complichiamo la vita. Ovviamente quella prima partita non è stata la mia partita migliore. Però lui ha molta esperienza e quindi non credo che abbia pensato a cose del tipo: “Cosa diavolo sto guardando?”
D. Dal punto di vista del programmazione è un torneo un po’ complicato perché la prima settimana è un po’ lenta. Hai un giorno libero tra una partita e l’altra e all’improvviso ti ritrovi a dover giocare tre partite di fila contro giocatrici molto forti. Sia fisicamente che mentalmente, come ti senti a riguardo?
SAKKARI: Non ricordo come fosse il programma negli anni passati, se fosse diverso o meno. Posso dire però, che è quello che è. Ci sono tornei in cui giochiamo ogni giorno, come nei 500. Sono abituata. Oggi non ho finito troppo tardi come mi è capitato in diverse altre occasioni. Non si può avere un torneo perfetto e ci saranno sempre delle cose che non vanno per il verso giusto. A volte è la programmazione e a volte è il tempo che ti rema contro. Se devo giocare tre giorni di fila lo faccio, è per questo che mi alleno. Se non riesco a giocare per più giorni di fila, vuol dire che devo allenarmi di più.
D. Pensando alla tua prossima sfida, quale sarà la chiave per poter vincere contro una giocatrice capace di eguagliarti per fisicità e velocità? Con Coco il tuo vantaggio fisico non sarà così grande come con le altre giocatrici e in più sarà l’ottava volta che vi affronterete.
SAKKARI: Sarà molto dura, ma sto giocando un ottimo tennis in questo momento. Sarà una partita che mi metterà alla prova. Direi che è stato così anche oggi. Emma, è molto veloce e arriva su tutte le palle. È molto solida, non fa molti errori e regali non forzati. Quando si gioca contro Coco, devi accettare il fatto che riceverai due o tre palle in più in ogni scambio. Devi solo essere paziente. Questo è quello che ho fatto oggi per vincere la partita e questa è la mia mentalità in vista della partita di domani.
D. Sei consapevole del fatto che hai un atteggiamento diverso in campo rispetto al passato quando eri un po’ più vivace? Specialmente nei confronti del tuo angolo e del tuo ex allenatore…
SAKKARI: Capisco cosa vuoi dire (sorride). Il fatto è che ora è molto diverso, e sento che è un aspetto che voglio mantenere per il resto della mia carriera. Non voglio che sia solo un passaggio momentaneo perché è entrata una persona nuova nel mio angolo. Mi sto comportando bene, ci sto lavorando e penso che potrò mantenere quest’atteggiamento.
Jacopo D’Antona