“Grazie a tutti per il supporto, è stata una settimana folle. Non è il risultato che volevo oggi, ma le sensazioni sono comunque positive. Il mio livello cresce partita dopo partita, ma Borges ha giocato una grande finale. Ha un futuro luminoso davanti a sé”. Queste sono state le poche parole che Matteo Berrettini ha detto al termine della finale del Challenger di Phoenix, persa per 7-5 7-6(4) contro il portoghese Nuno Borges. Il numero 61 del mondo ma già numero 46, uno che all’Australian Open 2024 era arrivato agli ottavi facendo penare Daniil Medvedev dopo aver superato Grigor Dimitrov. Tanto per dire che non è certo l’ultimo arrivato. Dichiarazioni, quelle di ‘The Hammer’, rilasciate a caldo a conclusione di una settimana decisamente positiva. Soprattutto se si considera tutto quello che ha passato in questi mesi.
Berrettini, partite ravvicinate dopo sei mesi di inattività
Al netto degli avversari superati, che al di là del lusitano sono stati decisamente modesti (Hugo Gaston, Arthur Cazaux, Térence Atmane ed Aleksandar Vukic), bisogna però dire che quello di Matteo Berrettini è stato decisamente un buon rientro. Il tennista italiano si era ritirato nel corso del secondo turno dello US Open 2023 contro Arthur Rinderknech. E da lì non era mai più tornato in campo. Dopo un lungo calvario di più di sei mesi, con annessa rinuncia all’Australian Open 2024, è riuscito a conquistare quattro successi nel giro di cinque giorni. E soprattutto ad arrivare in fondo al primo torneo a cui ha preso parte. A questo si aggiunga il programma rivoluzionato causa pioggia e la necessità di giocare alcuni incontri ravvicinati. Forse uno scenario non ideale per un atleta inattivo a livello professionistico da diverso tempo. Berrettini tuttavia ha messo in mostra un’ottima condizione fisica, un grande temperamento (tre vittorie sono arrivate in rimonta) e altissime motivazioni, in attesa di mettere a punto i colpi anche dal punto di vista tecnico.
Le prospettive di Matteo Berrettini verso Miami
E ora? Matteo Berrettini parteciperà al Miami Open 2024, approfittando del ranking protetto entrerà direttamente in tabellone. Il sorteggio aiuterà a fare previsioni sul possibile cammino del tennista italiano, che ovviamente non è testa di serie. Ne affronterà una solo in caso di secondo turno, ma ci sono comunque tante mine vaganti. Superare uno o due turni qualora il sorteggio dovesse regalare al classe 1996 un debutto agevole (qui il tabellone, Berrettini vs Murray) e qualora venisse inserito in un trentaduesimo semplice può essere l’obiettivo. In ogni caso, la settimana scorsa non ha regalato all’Italia un nuovo best ranking per Jannik Sinner ma il ritorno competitivo di Berrettini è forse una notizia ancora più importante.