Ksenia Efremova, classe 2009, è diventata la più giovane giocatrice a vincere un torneo ITF negli ultimi 20 anni, alla sua seconda apparizione nel circuito. Da subito accreditata come la nuova “Andreeva”, viste anche le comuni origini russe, la giovane quattordicenne ha però da affrontare il primo grave infortunio della sua carriera.
Lo annuncia con un post pubblicato sul suo profilo Instagram:
“Ciao a tutti! Volevo farvi sapere che non potrò giocare per un po’ di tempo, saltando Roland Garros, il mio torneo di casa, e Wimbledon. Dopo aver lottato in Australia con un dolore al gomito, sono costretta a fermarmi per 4 mesi. La buona notizia è che dopo guarirà del tutto, ma ci vuole tempo, e devo accettarlo. E’ molto frustrante, ma tutto accade per una ragione, credo davvero in Dio. Oggi ho ricevuto un segno dall’alto: una lettera, dal mio fedele fan cinese. Mi ha toccato profondamente nel cuore, ho capito di non essere sola in questo mondo, ho capito di avere voi: la vostra fiducia mi incoraggia ad essere più forte e non arrendermi. Vi amo tutti e tornerò più forte per ottenere i migliori risultati e per dimostrare che il tennis non è solo uno sport.”
Parole di grande sincerità, dettate dall’anima di una ragazza che aveva appena iniziato a vivere il suo più grande sogno. Ovviamente, 4 mesi di stop a 14 anni è difficile che abbiano un grande impatto sulla carriera di un tennista, ma tutto sta nella mentalità con cui si affrontano questi primi scogli negli anni di maggior sviluppo emotivo e fisico.
L’ascesa verso il circuito maggiore è solamente da rimandare a quando le condizioni fisiche saranno migliori, imparando fin da subito ad affrontare quelle che sono le maggiori difficoltà nella vita di ogni sportivo professionista. “Imparare” è la parola chiave: apprendere, trarre le migliori energie dai momenti difficili.
Siamo certi della splendida carriera che potrà scrivere, servirà solo attendere qualche mese in più. Ma il modo in cui affronterà questa esperienza potrà già dirci molto sul tipo di giocatrice di cui parliamo.