[PR] M. Berrettini b. J. Munar 6-4 4-6 6-3
Matteo Berrettini non vuole smettere di vincere, non vuole smettere di farci sognare: all’ATP 250 di Marrakech batte Jaume Munar 6-4 4-6 6-3 in 2 ore e 22 minuti. L’italiano, dopo aver vinto il primo set e iniziato a inscenare un tennis di altissimo livello portandosi avanti di un break nel secondo set, cede improvvisamente al gioco di palleggio dello spagnolo. L’azzurro comincia a sbagliare sempre più, frantumando le speranza di una comoda vittoria in due set.
Ancora una volta, però, la testa di “The Hammer” fa tutta la differenza: Matteo Berrettini è stato numero 6 del mondo, e non vuole che questo venga dimenticato. Vince una partita di grande sofferenza, fisica e mentale, sacrificandosi non poco in un tennis che forse non gli appartiene del tutto. Ma adattarsi è ciò che serve a battere un giocatore che su terra rossa vale ben più della sua settantesima posizione nel ranking mondiale.
Munar è ancora vittima di immaturità nei momenti decisivi, bravo a lottare quando tutto sembrava perso, ma troppo superficiale nel concedersi in una partita che poteva girare a suo favore da un momento all’altro. Lo spagnolo gioca bene, ma non basta. Il Berrettini rivisto oggi in campo ricorda quello delle vecchie memorie e vittorie, per tornare a sognare.
E adesso, è prenotato il derby Italiano: Lorenzo Sonego, autore della vittoria in rimonta su Nagal, lo aspetta per un posto in semifinale. Per i due sarà la sesta sfida (4-1 per Berrettini), la prima su terra rossa.
Lorenzo non è nel proprio miglior periodo, il cambio di superficie non sembra, fin ora, avergli dato quella scossa che tutti aspettavamo. Per Matteo ci sono gli spiragli, sarà in grado di sfruttarli?
Primo set, cinismo e grande controllo per un ottimo Berrettini
Inizio con qualche, solito, scricchiolio dal lato del rovescio per Berrettini, messo subito in costante pressione dalla profondità dello spagnolo. Il primo momento di difficoltà al servizio mette in luce un dritto non ancora entrato in modalità “Hammer“: qualche gratuito di troppo e Matteo è costretto a fronteggiare le prime due palle break del match. In ricordo dei tempi migliori, il timore gli permette di alzare il livello: un ace e una palla corta di grande sensibilità sotto rete per dimenticare le prime paure. Munar non ci sta, costretto a fare il tergicristallo sul dritto dell’italiano, continua a non mollare nessuna palla, ritrovando spesso grande profondità in recupero. Matteo, ancora lento nella ricerca del lato destro, si salva dalla palla break numero tre, chiudendo e riagganciando la parità alla terza occasione.
Lo spagnolo, forse intimorito dal livello in ascesa di Matteo, comincia a dimostrare i primi dubbi: gli scambi si allungano, la diagonale di dritto è sempre più sofferente per un Munar spesso incapace di ribaltare l’inerzia dello scambio. In grado di annullare la prima palla break della sua partita, si regala alla seconda occasione, con un gratuito di rovescio evidentemente succube delle paure dello spagnolo. Con grande decisione, Berrettini non spreca la possibilità di poter servire per il set: 6-4, 3 ace e 3 palle break salvate per un ottimo primo set dell’italiano.
Secondo set, Berrettini spreca un break di vantaggio: parziale disastroso
L’inizio del secondo set ripropone una sceneggiatura già vista: quello che pare poter essere in grado di far più male è lo spagnolo, da subito in spinta e sopra 0-30 nel secondo gioco del parziale. Per Berrettini, però, i momenti complicati sembrano solamente rappresentare dei segnali di facile comprensione: serve alzare il livello, e serve farlo ora. Detto, fatto. Torna a mettere in campo le prime, la fortuna riprende a parlare italiano e con quattro punti consecutivi si torna in parità. Il livello, però, è ormai alzato e Matteo non intende diminuire la pressione: aumenta il rendimento in risposta, vede un Munar ancora fin troppo schiavo dei propri dubbi e, come nel set precedente, conquista il break alla seconda opportunità da 15-40, giovando del gratuito di dritto sotto al nastro dell’avversario.
Ora, il linguaggio del corpo dello spagnolo, parla di resa. Il gioco di Berrettini è sempre più vicino a quello dei giorni migliori, le manovre col dritto tagliano il fiato a un Munar incapace di difendersi da ogni lato, costretto a salvarsi sotto 0-40, con 5 punti consecutivi e la possibilità di restare agganciato alla partita. La lunga assenza dalla competizione, ahinoi, è ancora un fattore da accettare come decisivo: arriva, un po’ a sorpresa, il passaggio a vuoto dell’italiano, concessosi a 0 ad un Munar che non sembra aver intenzione di lasciare il campo a secco di set. Matteo è improvvisamente in totale balia della propria confusione, incapace di trovare una solazione al prolungato momento di buio: gratuiti su gratuiti, errori che non si vedevano dalla partita a Stoccarda con Sonego, e parziale di 13 punti a 0. Inerzia ribaltata, completamente: serve reagire, ancora una volta.
La firma più indelebile di Matteo a riportare luce nel crollo dell’azzurro: con l’ace permette a tutti di riprendere aria, ma qualcosa continua a non funzionare. Il livello della partita è decisamente maggiore: Munar sembra aver ritrovato fiducia nei colpi a rimbalzo, potendo aumentare la durata degli scambi, spesso limitandosi ad attendere l’errore avversario, altre volte accelerando e trovando angoli di grande precisione su colpi acuti a ricercare il rovescio dell’italiano. Al secondo set point, Berrettini è costretto alla resa: lo spagnolo trova ancora grande profondità sulla riga, l’azzurro colpisce male, ed è nuovamente 6-4, questa volta a parti invertite.
Terzo set, Berrettini non molla: è ai quarti di finale
Questa volta, l’inizio di set vede intimorito lo spagnolo: il livello dell’italiano sembra in grado di poter risalire, il dritto torna a manovrare come ad inizio partita, le discese a rete riprendono a dimostrarsi pensate, permettendogli per la terza volta di giocare due palle break sopra 15-40. La percentuale dei punti conquistati in momenti decisivi nei giochi in risposta è sempre più in crollo: bravo lo spagnolo ad annullare la prima, fortunato su una palla uscita di due dita sulla seconda. Cambio di campo con lo spagnolo avanti per 2 giochi a 1, ancora costretto a grande sofferenza, ma sempre in grado di restare in partita.
Tatticamente, gli scambi sembrano quasi sempre perfettamente impostati, spesso a mancare è solamente il colpo decisivo. Il rovescio lungolinea dell’azzurro riprende a funzionare, il braccio è fluido, e lo spagnolo torna in difficoltà: sul 3 pari, sono 3 anche le palle break consecutive per Berrettini. Due errori dal lato sinistro a sprecare, ma la terza è decisiva: dritto in corridoio dello spagnolo e 4-3 per l’italiano, ora chiamato a difendere i propri turni di battuta. Sul primo, non ha problemi, tiene a 0 regalandosi l’opportunità di servire per il match. Lo spagnolo, sopra 40-15, sembra (nuovamente) volersi arrendere, regalando il primo match point. Questa volta, la resa è totale: brutto errore di dritto in manovra e Matteo Berrettini si regala un’altra grande vittoria, prenotando i quarti di finale con l’amico Lorenzo Sonego