S. Errani b. [3] S. Sorribes Tormo 6-2 4-6 6-4
Sara Errani raggiunge i quarti di finale al WTA 250 Copa Colsanitas Zurich di Bogotà battendo per la settima volta in altrettanti confronti (quasi tutti lottatissimi) la n. 50 Sara Sorribes Tormo, terza forza del seeding. 6-2 4-6 6-4 il risultato a favore dell’azzurra in questa sfida tra due specialiste della terra battuta durata tre ore esatte. Tre ore che hanno esatto una prestazione atletica non indifferente da parte di entrambe, spesso impegnate in lunghi scambi pur non ad altissima velocità – prestazione che è diventata di nervi nel finale, con Sorribes che ha avuto due occasioni per allungare ulteriormente l’incontro. Ma ha senza dubbio meritato Errani, due volte in vantaggio di un break nel secondo parziale per poi essere trascinata al terzo dove sembrava in difficoltà fisica, trovando invece il guizzo decisivo.
Sara (chiameremo per nome solo la nostra) ha regalato volée che raramente si vedono nel circuito, anzi, nei circuiti, perché non è che molti dei protagonisti dei match ATP dimostrino di saperle fare e certo non con questa frequenza. Ha scelto quando rimanere nello scambio fino all’errore dell’avversaria e quando creare qualcosa per abbreviarlo, almeno per il primo set e mezzo e buona parte del terzo. Ha difeso l’impensabile quando Sorribes Tormo – una che può palleggiare per ore, ma molto spesso ti lascia il tempo di decidere cosa fare – ha tentato di giocare con maggiore aggressività, scelta che peraltro si è rivelata felice nel secondo parziale anche per l’eccessiva arrendevolezza dell’azzurra che cominciava anche a essere un po’ stanchina.
Primo set – Partenza lenta di Errani che poi prende il largo
Inizio in salita per Sara, che risale dal 15-40 presentandosi a rete con estrema sicurezza, ma capitola con un errore sul vantaggio esterno concesso con il doppio fallo. Troppa fretta nel tentare l’immediato rientro e Sorribes conferma; niente che Errani non possa rimediare giocando con più accortezza senza tuttavia rinunciare a essere colei che prende l’iniziativa – certo non a forza di catenate, bensì nel senso che non si limita alla remata, anzi, smorza, finge di farlo e gioca profondo, viene avanti a volleare.
Tre giochi in fila per l’azzurra, poi la ventisettenne di Castellón chiede l’intervento del medico, forse un po’ di vertigini; misurata la pressione mentre Sarita ascolta il coach Pablo Lozano e si ricomincia. La spagnola è in un momento di difficoltà e allora Sara lascia che ceda la battuta da sola, inutile fare cose se capisci che basta rimanere lì a incassare errori (sembra facile e logico, ma i fatti raccontano spesso un’altra storia).
Sul 4-2 Sorribes ritrova per un attimo il centro e da sinistra ha due chance del contro-break; la nostra è brava su una e fortunata sull’altra per una chiamata dubbia (out su palla spagnola buona, per l’arbitro è disturbo e non late call) che significa punto rigiocato invece che perso. Qualche minuto ancora ed è 6-2 Errani, bagel virtuale.
Secondo set – Due volte in vantaggio ma non basta, Sorribes pareggia
Nulla cambia e diventano otto i giochi consecutivi messi a referto da Sara che sul 2-0 torna però a commettere qualche errore e perde il servizio, mentre l’altra aggiusta la mira sul passante bimane. Quando lo scambio si allunga, è l’azzurra a gestirlo in modo più intelligente, usando meglio le linee laterali e sfornando qualche palla indigesta, mentre Sorribes varia solo l’altezza del dritto.
Nonostante un quarto game ben giocato e quattro break point, la classe 1987 manca un paio di finalizzazioni ed è 2 pari. Di nuovo ha la possibilità di un nuovo allungo, ma in risposta sullo 0-40 tira indietro il braccio facendosi momentaneamente riprendere, ma due errori spagnoli al volo le valgono il 4-2.
Sorribes dà tutto, gioca con (relativa) aggressività di fronte a un’azzurra troppo remissiva e questa volta è lei a piazzare la striscia vincente che rimanda tutto alla partita finale: 6-4 in settanta minuti, sotto gli occhi di Marie Bouzkova, insieme alla quale giocherà il doppio più tardi…
Terzo set – Errani subito avanti, ma bisogna sudarsela
Già superate le due ore di gioco con tanti scambi sofferti, Sara deve riuscire a rimanere lucida nelle scelte e nelle esecuzioni; ci riesce quanto basta per salire 3-1. Non consolida il vantaggio, ma torna a mettere due game tra lei e l’avversaria tra le solite cose da fenomeno a rete e la seconda spagnola anch’essa… a rete.
Accende inaspettatamente il turbo, la nativa di Bologna, tenendo comodamente per il 5-2, ma sappiamo che l’altra Sara (si è meritata il nome) non gliela renderà facile. 5-3 sarebbe normalmente il momento della verità, ma la nostra non è che faccia i buchi per terra con la battuta neanche qui a 2.555 metri slm, punti gratis non ne arrivano; viceversa, ritrova le ricorrenti difficoltà, serve alcune seconde da sotto e sotto si rifà Sorribes Tormo. Vabbè, il game vero è il decimo, quando risponde avanti 5-4.
Il 40-15 spagnolo viene pareggiato con il doppio fallo e un punto rocambolesco; è parità, la palla scotta, passa parecchio alta sopra il nastro cadendo spesso dentro la linea di servizio, poi SST inizia a spingere, prende la rete ma non gestisce la volée complicata a cui è costretta dal choppettino del dritto romagnolo. Match point, arriva l’errore di Sorribes e Sara raggiunge i quarti di finali a Bogotà per la sesta volta su dieci partecipazioni dopo quelli del 2008, 2010, 2017, 2019 (quello degli yips conclamati, con tantissimi servizi da sotto contro Astra Sharma) e 2021: per raggiungere la prima semifinale che potrebbe valere il rientro in top 100, Errani dovrà battere la brasiliana Laura Pigossi o la rumena Irina Bara.