Si va a casa Sinner. Ma Nadal si arrende (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Le giornate azzurre si sommano ormai l`una all`altra. Nel tennis comanda l`Italia. Oggi per esempio i temi saranno tantissimi, a partire dal sorteggio del main draw nel Masters 1000 di Montecarlo, appuntamento dal grande fascino che è il terzo stagionale dopo quelli statunitensi del Sunshine Double e il primo dei tre su terra. Montecarlo è la casa di Sinner dove il campione azzurro vive e si allena, proprio al Country Club che ospita la storica rassegna. Jannik è al primo torneo da n. 2 del mondo e cercherà di ripetere l`impresa di Miami dove pure era testa di serie n. 2, dovendosi confrontare in particolare con il n° 1 Novak Djokovic, il 3 Carlos Alcaraz e il 4 Daniil Medvedev, battuto nettamente in semifinale a Miami. Jannik è ormai un personaggio planetario del quale si scoprono talenti nuovi ogni giorno. Come quello confessato in un`intervista a Vogue in cui l`altoatesino, scherzando, dice che far entrare nel cappellino l`intricata massa di capelli rossi “è un talento”, con tanto di dimostrazione pratica all`intervistatrice di turno: «Quando il cappello si muove – ha aggiunto – so che devo andare dal parrucchiere». […] Ieri notizie di rilievo dal torneo di Montecarlo. Felicità per Matteo Berrettini, che godrà di una wild card come pure Wawrinka, a segno nel 2014, Monfils e il tennista di casa, Vacherot. Tristezza, per quanto attesa, per il plurivincitore Rafa Nadal, costretto ancora una volta al forfeit a causa della condizione fisica non ancora a punto. Lo ha confessato sui social insinuando ancora più dubbi sul suo finale di carriera. «Sono tempi duri per me. Non giocherò a Montecarlo, semplicemente il mio corpo non me lo permette. Anche se continuo a lavorare al massimo ogni giorno con la speranza di poter competere in tornei che sono stati molto importanti per me, la realtà è che oggi non posso. Non mi resta che accettare e cercare di guardare al futuro immediato mantenendo la speranza e voglia di darmi la possibilità». E questo ricorda tanto il lungo addio dell`amico Federer che però non si iscriveva neppure. Il sorteggio è oggi alle 17. In tabellone con Jannik e Matteo ci saranno anche Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi. Sonego è tra i primi esclusi e dovrebbe partire dalle qualificazioni salvo qualche altra defezione. Oggi ci sarà tanta Italia anche in campo: tre azzurri in corsa nel 250 Atp di Marrakech. Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini, amici da sempre si affrontano in un derby che vale la semifinale. […]
Semaforo rosso (Claudio Lenzi, La Gazzetta dello Sport)
Neanche l`amata terra di Montecarlo lo ha convinto a tornare nell`arena. Rafa Nadal rimanda ancora il suo rientro e appare sempre più «triste, solitario y final» come ne “Il lungo addio” di Raymond Chandler. Quello dello spagnolo lo è davvero: l`undici volte campione nel Principato, con una serie di appena 6 sconfitte a fronte di 73 vittorie, di cui 46 consecutive tra il 2005 e il 2013, non gioca il torneo del cuore dal 2021, quando si arrese al russo Rublev nei quarti. Negli ultimi due anni, a fermarlo, erano stati il dolore cronico al piede e all`anca, mentre stavolta a tormentare l`ex Fab Four sono la schiena e gli addominali, che ne limitano il servizio e gli spostamenti. Poteva essere una grande festa, invece l’annuncio ieri pomeriggio sui suoi canali social riaccende tutti i dubbi relativi alle reali possibilità di rientro del ventidue volte vincitore di Slam.
Stando esclusivamente all`ultimo annuncio, Rafa non sembra ancora volersi arrendere: «Ciao a tutti! Questi sono tempi difficili per me dal punto di vista sportivo. Purtroppo vi comunico che non giocherò a Montecarlo. Il mio corpo semplicemente non me lo permette – ha scritto, a quasi un mese di distanza dal forfait di Indian Wells -. Anche se lavoro duro e faccio il massimo sforzo ogni giorno con tutta la voglia di giocare e competere di nuovo in tornei che sono stati molto importanti per me, la verità è che oggi non posso giocare. L`unica cosa che posso fare è accettare la situazione e cercare di guardare al futuro mantenendo l`entusiasmo e la voglia di giocare per darmi la possibilità che le cose migliorino. Grazie ancora a tutti, come sempre, per tutto il sostegno e gli auguri!». A corredo del messaggio, un video che lo ritrae in allenamento nell`Academy di Manacor, sull`isola di Maiorca. Futuro Quali siano queste possibilità, è tuttora un mistero. Rientrato a gennaio dopo quasi un anno di inattività, Nadal ha disputato appena tre incontri a Brisbane, in Australia, se si esclude l`esibizione di Las Vegas contro Alcaraz il 4 marzo scorso. Poi solo ritiri, recuperi e ancora ritiri: Australian Open, Dubai, Indian Wells. Ora il prossimo obiettivo dello spagnolo potrebbe essere il torneo di Barcellona (vinto 12 volte, dal 15 aprile) nel suo club di adozione, oppure direttamente Roma (dieci i suoi successi agli Internazionali). Intanto ventuno milioni di follower solo su Instagram ieri si chiedevano se mai lo rivedranno in campo. Una risposta ce la darà proprio la terra battuta, il suo terreno di conquista preferito che quest`anno, ironia della sorte, gli mette davanti una doppia chance di chiudere in bellezza: occhi puntati su Roland Garros e Olimpiade, che si disputano sugli stessi campi dello Slam parigino. Solo e soltanto al termine dei Giochi, Nadal non avrà più niente da chiedere e da chiedersi, a vent`anni da quell`esordio a Montecarlo in cui, appena diciottenne, sorprese il mondo.
Berrettini, invito a corte (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
Montecarlo perde Nadal e trova Berrettini. Nella giornata di ieri, quasi in contemporanea alla rinuncia dello spagnolo, il Masters 1000 del Principato ha annunciato le wild cani: a beneficiarne Monfils, Wawrinka, Vacherot e proprio l`ex numero 1 d`Italia. «Dal punto di vista sportivo sono tempi difficili per me. Il mio corpo non mi permette di giocare Montecarlo – così Nadal sui social -. Non sapete quanto sia difficile per me accettare la situazione e guardare al futuro mantenendo entusiasmo». Arriva subito l`augurio di Carlos Alcaraz dal quotidiano sportivo AS: «Spero che Nadal possa tornare presto. Il mio sogno è di giocare il doppio con lui ai Giochi di Parigi. Rafa è sempre stato il mio idolo». Un periodo simile se lo sta finalmente mettendo alle spalle Matteo Berrettini. Il finalista di VVimbledon 2021 è impegnato nel 250 di Marrakech dove le vittorie su Shevchenko e Munar gli sono valse l`accesso al quarto di finale di oggi che lo vedrà impegnato contro Lorenzo Sonego. Dopo il buon rientro negli Stati Uniti d`America, con la finale al Challenger di Phoenix e la battaglia di Miami contro Murray, il nuovo allievo di Francisco Roig sta ritrovando sempre più il ritmo partita. Sonego, quarta testa di serie, dopo Il bye è stato costretto al debutto in rimonta contro Stunit Nagal. II piemontese, fresco dalla separazione con Gipo Arbino, nei precedenti con Berrettini insegue 4-1. L’unica vittoria è il 6-1 6-2 dello scorso anno, sull`erba di Stoccarda; poche settimane dopo, a Wimbledon, Matteo si prese la rivincita. Si annuncia un derby interessante. Dopo i buoni segnali di Miami è invece iniziata con una sconfitta la primavera sul rosso di Lorenzo Musetti. Terza testa di serie a Estoril, ieri l`azzurro ha esordito al secondo turno uscendo subito di scena per mano del giocatore di casa Nuno Borges, capace di imporsi per 7-6(4) 6-3. Il ventiduenne di Carrara nel primo set ha fallito due set point in un parziale che lo aveva visto a lungo al comando. Una volta ceduto Il tie-break però Musetti è stato colpevole di aver abbassato notevolmente i giri del motore, favorendo così l`ascesa di Borges. […]
“Eravamo stanchi l’uno dell’altro” (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Nel momento delle rotture tra campioni e coach, ha colpito tutti quella tra Novak Djokovic e Goran Ivanisevic, ex n. 2 del mondo e campione a Wimbledon nel 2001. Il coach croato ha trascorso quasi 6 anni nel box del 24 volte vincitore Slam. Eccezionali risultati insieme fino a tutto il 2023, tali da sollevare i malumori del suo assistito perché Goran non aveva ricevuto il titolo dall`Atp di miglior coach del 2023. «E io ero pronto persino a morire per Novak, il miglior giocatore della storia e uno dei più grandi atleti». Il feeling si è però interrotto. E Ivanisevic ha dato la sua versione nell`intervista a Sport Klub: «Non c`è un vero motivo per spiegare la conclusione del nostro rapporto, se non il senso di saturazione e fatica dopo anni difficili e intensi. Diciamo che io mi ero stancato di lui e viceversa ma in ogni caso non sentivo più di poterlo aiutare». Goran ha ricordato il periodo della pandemia quando in seguito alle prese di posizione di Djokovic sulla vaccinazione «sembrava che lui fosse diventato la peggior persona al mondo. Siamo stati a lungo in un limbo». Qualcosa ha iniziato a rompersi dopo gli US Open. Ha iniziato il 2024 con lo stop in Australia per mano di Sinner: «Una sconfitta che è parsa una tragedia, ma Novak ha perso in semifinale contro un giovane che è stato più bravo di lui e bravissimo ad `arrivare al match al 100%. Gli altri li può battere su una gamba sola, ma contro Jannik, Alcaraz e Medvedev, se non sei al massimo puoi avere problemi. La finale persa a Wirnbledon lo scorso anno è stata dura anche per me. Ho capito che il nostro rapporto era ormai a tempo dopo la vittoria di Novak agli US Open». La conclusione è logica: «Novak ha detto una cosa bella: non c`è mai un momento giusto o sbagliato per la fine, soltanto quello nel quale due persone decidono che accada, che è arrivato il momento». […]