[Q] S. Nagal b. M. Arnaldi 5-7 6-2 6-4 (in collaborazione con Andrea Binotto)
Matteo Arnaldi manca la qualificazione al secondo turno del Rolex Montecarlo Masters, lasciando l’onore all’indiano Sumit Nagal. Il numero 93 del ranking si è dimostrato tennista roccioso, compatto e dotato di un dritto pesante ed efficace, adatto alla superficie; peraltro, in carriera solo due volte aveva superato un avversario con classifica migliore di quella del nostro portacolori; uno di questi due era Alexander Bublik, tennista che ogni tanto non ha voglia (come forse anche in questi giorni), a Melbourne 2024.
Arnaldi ha infatti alcuni demeriti piuttosto evidenti, che si sostanziano in un dritto spesso mal registrato quando si trattava di spingere palline di poco peso ma anche in alcuni recuperi che normalmente sono un vanto dell’atleta ligure. L’insicurezza nel colpo principale dell’azione in forcing ha tolto serenità e pazienza al nostro, che ha lasciato all’indiano lo spazio di campo sufficiente per moltiplicare gli effetti dannosi del suo dritto.
Nagal ha così picchiato senza sosta e ha vinto il terzo set anche più nettamente di quanto non dica il punteggio. Matteo rincula dopo il buon risultato di Miami e deve ritrovare, prima ancora del dritto, la lucidità nella scelta dei colpi e la pazienza, doti senza le quali difficilmente potrà effettuare il salto di qualità che sta chiedendo a sé stesso nella stagione in corso. Per Nagal si avvicina l’ingresso in top 80 e ancora prima l’incontro di secondo turno con Holger Rune, testa di serie numero sette.
Primo set: Arnaldi si distrae a metà parziale, ma nel finale vince la sfida di dritti contro un ottimo Nagal
Nessun problema nell’entrata in campo da parte dei due tennisti. Entrambi tengono i loro rispettivi primi due turni di battuta senza concedere palle break, ma nel terzo Arnaldi viene costretto ai vantaggi. Uscito indenne dalla situazione di incertezza, il sanremese poco dopo si rende pericoloso in risposta: porta anche lui l’avversario ai vantaggi ma, a differenza dell’indiano, arriva a palla break e alla seconda occasione converte l’opportunità conquistando il break. Distratto però nel gioco successivo, l’azzurro restituisce subito il vantaggio appena acquisito con un dritto finale terminato lungo di un metro abbondante. Nagal sfrutta quindi il brutto momento dello sfidante e lo aggancia sul 4-4.
Non arriva però il sorpasso. Con un gioco più pesante e a tratti delicato (ma efficace) grazie ad alcune palle corte, Arnaldi si riporta con la testa avanti nel punteggio e costringe così l’avversario a servire per rimanere nel set. Non trema il numero 93 al mondo dinanzi a questo scenario: ottimi colpi, specialmente di dritto, escono dalla sua racchetta ma è costretto a dover ripetere questo modus operandi anche nel dodicesimo gioco. Le manovre di Arnaldi con il dritto hanno però la meglio in quest’occasione. L’indiano non riesce più ad avere in mano il pallino del gioco, sbaglia pure un semplice dritto sopra la rete e regala due set point. Il primo lo cancella con un dritto vincente lungolinea, nel secondo Arnaldi lo imita a specchio e chiude di prepotenza il parziale. L’urlo di incitamento del sanremese scalda l’atmosfera, il pubblico lo segue a ruota libera. Il set è suo con il punteggio di 7-5 dopo cinquantaquattro minuti di gioco.
Secondo set: Arnaldi smarrisce il dritto e cede 6-2
Arnaldi dà l’impressione di poter allungare anche nel secondo parziale per l’autorità con cui vince a zero il primo game e per come si porta alla palla-break nel game seguente. L’indiano pasticcia con il dritto, esagerando nel cercare di aggirare la pallina verso sinistra, ma sul 30-40 in suo favore l’azzurro manca di poco la linea con il rovescio. Dopo questo errore inaspettatamente il match cambia volto e Matteo inaugura con due dritti consecutivi in rete un momento della partita fatto di scelte affrettate, ricerca di angoli eccessivi ma anche di atteggiamento colpevolmente rinunciatario che incoraggia il rivale, buon colpitore ma certamente sprovvisto delle risorse del sanremese in termini di variazioni.
Arnaldi serve sull’1-1 e dal punteggio di 40-15 subisce un parziale di sette punti a zero; cede la battuta con tre errori e un doppio fallo e si lascia superare dal vigore fisico dell’atleta asiatico. L’italiano scaccia l’intorpidimento togliendosi dalle tasche tre risposte vincenti consecutive; arriva anche la palla del controbreak, ma qui è bravo il ventisettenne indiano, che mette sulla riga uno sventaglio di dritto a rientrare. Sfuma il controbreak e Matteo non recupera la pazienza necessaria per fare fronte ai momenti negativi; anche il successivo turno in battuta è un insuccesso e il tabellone indica 4-1 per Sumit, che ha anche la palla in mano. Arnaldi riesce a recuperare uno dei due break di ritardo; raggiunge un dritto incrociato dell’avversario e disegna un passante in cross di dritto di prima qualità.
Matteo allarga le braccia come a dire: “che ne dite di questo?”, ma forse non è il momento migliore per abbassare la concentrazione. Nagal torna in fondo al campo e fa suoi i due game seguenti, chiudendo la frazione con un 6-2 in quarantanove minuti: quindici errori non forzati con il dritto principale protagonista per l’italiano, che denuncia anche un pessimo due su undici con la battuta di scorta.
Terzo set: Nagal è più solido e si impone 6-4
Occorre ripartire dalle cose più semplici e alzare il ritmo per non lasciare la conduzione del gioco al dritto del tennista asiatico, che può diventare molto pericoloso. Arnaldi pare partire bene ma deve fare i conti con un avversario che si sente in gara per davvero e moltiplica i suoi sforzi offensivi; nel terzo game Matteo è bravissimo a riacciuffare Nagal che si porta sullo 0-30 ma la palla del game per lui è un dritto che si spegne in mezzo alla rete. L’indiano si procura due palle-break che il ligure affronta con coraggio e proprio con il drive, ma ce n’è una terza e il suo cross da destra a sinistra entra in corridoio.
Arnaldi subisce troppo e prova a ritrovare la profondità. Nel sesto game ritorna a pungere in risposta e in due occasioni il suo dirimpettaio in assetto sbilenco non controlla il colpo e incorre in errore; c’è il controbreak per Matteo, che però nel game seguente fa e disfa nuovamente con il drive. In particolare, quando intende aprire l’angolo con il colpo in cross il movimento è molto ampio e la pallina si perde per oltre un metro in corridoio.
Nagal toglie la battuta all’italiano e si porta sul 4-3. Qui Arnaldi ritrova parte della pazienza per allungare gli scambi e tenere maggiormente sulla corda un rivale che, pur giocando il suo miglior tennis, sta figurando oltre i suoi meriti. Matteo prova a remare con umiltà e pazienza e mette qualche dubbio a Sumit, che finalmente perde di vista le linee con il suo drittone e concede il 30-40, ma la risposta di rovescio sulla seconda battuta incontra la rete. Nagal respira e strappa il 5-3. È l’ultimo sussulto del sanremese, che si arrende nel decimo game mancando per l’ennesima volta il campo con il dritto.