M. Kecmanovic b. [WC] M. Berrettini 6-3 6-1
Partiva con i favori del pronostico, Matteo Berrettini, vincitore a Marrakech solo un paio di giorni fa, contro Miomir Kecmanovic, n. 66 ATP (più o meno la classifica media degli avversari battuti in Marocco dal nostro), che veniva da quattro sconfitte consecutive.
Forse la stanchezza per il notevole risultato conseguito a meno di un mese dal rientro, forse la terra lenta del Principato e di sicuro una brutta giornata dell’azzurro hanno determinato il pesante risultato: 6-3 6-1 in un’ora e un quarto a favore di Kecmanovic che, visto l’andazzo, è stato bravo a mettere in campo quanto bastava per vincere, vale a dire una prestazione ordinata, con pochi errori (9, alla fine).
Ci si sentiva autorizzati ad aspettarsi di più da Matteo in virtù di quanto espresso solo la settimana scorsa (che era sempre terra battuta, ma le condizioni ambientali erano parecchio differenti), ma è anche vero che le giornatacce capitano a tutti e, in fondo, non sono queste le partite che si devono vincere – non ancora, in ogni caso, perché non bisogna dimenticare che questo è ancora il periodo di “inizio rientro”.
Primo set – Berrettini impreciso, Miomir in controllo
Già normalmente le condizioni del Rolex Monte-Carlo Masters sono tra le più lente del circuito, ma in questo martedì monegasco ci mette del suo anche il tempo, con la pioggia mattutina, i 17° C gradi di temperatura, l’umidità… Insomma, tutto quello che un avversario dalle caratteristiche di Kecmanovic (e non solo) vorrebbe quando affronta Berrettini, mancano solo le palline sgonfie – ah, ci sono pure quelle, dice Matteo subito prima di andare a servire il primo punto del match, e Mohamed Lahyani acconsente a sostituirne una.
Il nostro va in difficoltà al terzo game, un drop shot e un dritto piuttosto comodi rimangono dalla sua parte e perde la battuta; nulla che non possa essere immediatamente rimediato, grazie anche a una bel recupero sulla contro-smorzata serba e all’insidiosa rasoiata slice in parallelo che lo mette in vantaggio nel lungo scambio. C’è però da soffrire, Miomir non è perfetto ma centrato quanto (per adesso) basta, Berrettini fatica a trovare continuità con i colpi, ci mette anche un doppio fallo e viene di nuovo brekkato; questa volta Misha conferma e sale 4-2.
Matteo riesce solo ad allungare l’ottavo game, poi perde di nuovo la battuta e il set, 6-3 Kecmanovic. 70% di prime per Matteo, ma gli tornano quasi sempre indietro e anche bene, dandogli poche occasioni di entrare subito con il dritto, colpo da 11 errori non forzati a fronte di 6 vincenti (si contano anche volée, smorzate, passanti…). Zero invece gli errori di rovescio. Dal canto suo, Kecmanovic ha commesso in tutto 4 gratuiti, vale a dire che ha fatto quello che doveva.
Secondo set – Berrettini non si ritrova
Purtroppo Berretto riprende da dove aveva lasciato, sbaglia tanto dal lato destro, l’altro è tranquillo e può scegliere di tentare qualche accelerazione in tutta tranquillità: break agevolmente consolidato e 3-0.
Matteo ancora in ambasce, il serve&volley sembra ben impostato ma la volée (smorzata…) a campo aperto gli resta sulle corde – dopo aver visto Sara Errani la scorsa settimana, ci eravamo dimenticati che è lei quella che non c’entra con il tennis attuale, “quella che sa volleare”. Altro dritto fuori misura e 0-4. C’è solo il tempo per evitare il bagel, poi Kecmanovic chiude 6-1 e avanza al secondo turno dove lo aspetta Grigor Dimitrov.
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