Rafael Nadal è a Barcellona, e di certo non ad ammirare la Sagrada Familia. Iscritto all’ATP 500 catalano in avvio il prossimo 15 aprile, il campione spagnolo sembra aver ritrovato le condizioni fisiche sufficienti al ritorno alla competizione: in un torneo che dal 2005 lo ha visto trionfare ben 12 volte, incidendo il suo nome sul campo centrale ora a lui dedicato.
Rafa era stato costretto al forfait prima ad Indian Wells e poi a Montecarlo, lamentando dolore al servizio e una condizione fisica ancora non completamente ristabilita. Lo spagnolo continua a provarci, da quei lampi di gran tennis a Brisbane sono ormai passati 4 mesi, ma lui non vuole mollare. I problemi alla schiena sembrano superati, secondo lo zio Tony la battuta è l’unica nota dolente di un fisico in ripresa, ma da sempre vittima di continue difficoltà.
Sulla terra del torneo catalano sembrano esserci tutti i migliori propositi per un ritorno in grande stile, accerchiato da un contesto che ama e in cui è amato, accolto da scroscianti applausi sul campo centrale che dal 2017 porta il suo nome. Quale miglior teatro, allora, per le prime delle ultime imprese?
Con il compito di dover trascinare l’intero movimento tennistico spagnolo, anche il giovane predestinato classe 2003 è alle prese con un infortunio che lo ha costretto al ritiro da Montecarlo: Carlos Alcaraz a Monaco ci ha provato fino all’ultimo, ma l’impedimento dal lato destro era fin troppo evidente. Privo di punti da difendere, era inutile correre un rischio eccessivo, con i due tornei da giocare di fronte al suo pubblico nelle prossime settimane: l’arrivo a Barcellona sembra previsto per giovedì, da subito con l’obiettivo di testare le condizioni fisiche, verso la difesa del titolo per il terzo anno consecutivo.
Lo spagnolo più forte di tutti i tempi e il predestinato già bi-campione slam, entrambi pronti a tornare in campo sui propri palcoscenici migliori, dove sono più amati: aumenta la pressione, aumenta l’adrenalina, aumenta la fame di vittoria.
Che il fisico sia dalla vostra parte, hermanos.