Derby russo piuttosto combattuto quello disputatosi fra il numero 4 del mondo, Daniil Medvedev ed il suo connazionale (n. 17) Karen Khachanov. Anche se al netto di una vittoria – in appena due set e dopo quasi due ore di gioco – piuttosto meritata da parte di Khachanov e di un Medvedev apparso meno concentrato rispetto ad altre occasioni. 6-3 7-5 il risultato finale. Una gara all’insegna della rincorsa quella disputata dall’ex campione dello US Open e con i nervi a fior di pelle, così come dimostra la scenata riservata al supervisor ed al giudice di sedia per una non chiamata nel corso dell’undicesimo game del secondo set, quando ha subito il break decisivo da parte del rivale.
K. Khachanov b. D. Medvedev 6-3 7-5
Primo set: Khachanov approfitta di un Medvedev oltremodo nervoso
Per ciò che concerne la cronaca dell’incontro, primo set tiratissimo e decisamente appannaggio del caro vecchio Karen, che è riuscito a sfruttare a proprio vantaggio alcuni errori oltremodo banali commessi dal vincitore dello Us Open edizione 2021. Soprattutto in risposta. Non solo. Durante alcune (delicate) fasi della gara, infatti, Medvedev è apparso alquanto nervoso, arrivando a forzare dei colpi sottorete in cui, forse, sarebbe servita maggiore lucidità. A quel punto, Khachanov è riuscito a prendere il largo portandosi in vantaggio di due giochi ed ultimando un primo parziale pressoché perfetto attraverso l’ottima caratura del suo servizio.
Secondo set: Medvedev continua il proprio psycho-dramma e Khachanov chiude definitivamente l’incontro
Nel secondo set la musica non sembra cambiare. Anzi. Entrambi i tennisti riescono a sfruttare, più o meno in maniera efficiente, il proprio turno di servizio. È l’equilibrio a farla da padrone. Almeno fino al decimo game, ça va sans dire, quando l’inerzia del set (e quindi della gara) inizia a girare a favore di Khachanov. Il numero 17 del ranking, infatti, approfittando dei “bug” tecnici (ed emotivi) di un indiavolato Medvedev (oggi in “giornata no”), riesce a portare a casa un match che lo ha visto protagonista affidabile e dannatamente in palla. Servizio, concentrazione e garra hanno rappresentato le armi vincenti sciorinate dal caro vecchio Karen. Poco da dire. Anche se al netto di qualche errore sul dritto (soprattutto nel secondo parziale) che, comunque, non ha inficiato sul risultato finale. I Quarti di Finale, dunque, spalancano le proprie porte al vincitore del Masters 1000 ‘2018 di Parigi-Bercy.
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[11] A. de Minaur b. A. Popyrin 6-3 6-4 (Matteo Zamponi)
Il primo match di giornata sul Court des Princes di Montecarlo ha visto Alex De Minaur avere la meglio su Alexei Popyrin, aggiudicandosi un posto nei quarti di finale. Il numero 11 del mondo vince la sfida in 1 ora e 15 minuti, e va in vantaggio 2-1 negli scontri diretti contro il 24enne di Sydney. Popyrin tradito dal rovescio, che gli aveva regalato grandi soddisfazioni contro Rublev. Il match viene governato quasi sempre da De Minaur, che si concede diverse palle corte con risultati ottimi. Il 25enne di Sydney approda così per la prima volta ai quarti di finale di un Master 1000 sulla terra rossa. Nella giornata di venerdì affronterà il vincente della sfida tra Djokovic e Musetti.
Primo set: Popyrin cala alla distanza, De Minaur troppo solido
Il primo set parte all’insegna dell’equilibrio, con entrambi i giocatori che provano a spingere da fondo campo e Popyrin che annulla una palla break nel terzo game prendendosi il punto a rete. De Minaur prova ad allungare gli scambi esercitando la solita pressione da fondo campo, mentre il connazionale cerca punti più rapidi tramite il servizio dominante e la grande spinta sia col dritto che con il rovescio. Il servizio viene in aiuto anche di De Minaur nel sesto gioco, aiutandolo ad uscire da una situazione delicata con un ace di seconda e un punto chiuso con un dritto a campo aperto dopo una gran prima. Dal settimo gioco il numero 11 del mondo alza il livello ed infila un parziale di 12 punti a 3 per aggiudicarsi il set, strappando il servizio per due volte consecutive a Popyrin e dando la sensazione di poter arrivare su qualsiasi palla e di poter incidere da qualsiasi posizione, come evidenzia il set point chiuso con un dritto fenomenale.
Secondo set: la palla corta premia De Minaur, Popyrin battuto
Il secondo parziale vede il numero uno australiano partire molto forte, tenendo agevolmente i propri turni di servizio e mettendo in difficoltà il connazionale in risposta. Popyrin non riesce a tenere il ritmo imposto agli scambi dal 25enne di origini spagnole, che tra una fucilata e l’altra sfodera tutto il suo repertorio con diverse palle corte vincenti. Il numero 46 del mondo commette molti errori soprattutto con il rovescio, ma riesce a rimanere in partita aiutato anche dal servizio. La situazione cambia nell’ottavo gioco, in cui l’ennesima palla corta di De Minaur e uno dei troppi errori di rovescio di Popyrin consegnano il break al numero 11 del mondo. Proprio quando tutto sembra andare liscio per il numero uno australiano, qualche errore di troppo ed il rientro di Popyrin consentono al numero 46 del mondo di riprendersi il break e tornare sul 5-4. Il momento di incertezza di De Minaur però dura poco, e l’ennesimo errore non forzato con il rovescio da parte di Popyrin sancisce la vittoria del numero 11 del mondo, che accede ai quarti di finale.