da Monaco di Baviera, il nostro inviato
Quando c’è un’allerta meteo per “raffiche di vento con forza di burrasca” e ti dirigi verso il tuo posto sul Centrale del BMW Open, trattieni alcune lacrime di sconforto. Più che altro perché non ti si congelino sulle guance. Probabilmente Alice non aveva questo in mente quando cantava Il vento caldo dell’estate.
Eppure, durante il fine settimana appena passato, il sole splendeva sulla Baviera e la temperatura aveva toccato i 24 gradi, salvo poi precipitare il lunedì: in pratica, tra il primo e il secondo turno di qualificazioni, c’era la differenza berrettinamente percepita nel passaggio da Marrakech al Monaco Principato. “’Percepita’ è un po’ riduttivo”, potrebbe obiettare Matteo. Avresti avuto la possibilità di chiederglielo se non si fosse cancellato dal torneo, decisione sicuramente maturata dopo aver consultato un paio di siti meteo. Perché si fa presto a dire che le condizioni di Monaco di Baviera sono un po’ come quelle Marrakesh solo perché le due città sono entrambe a circa 500 metri slm. Secondo le previsioni, questa settimana bavarese offrirà pioggia, poi pioggia mista neve, poi neve mista grandine, poi meteoriti infuocati misti Chitauri. E tutti sanno che in Marocco non si è mai visto un Chitauro.
Così, nel tuo primo giorno nella città che ha dato i natali al compositore Harold Faltermeyer, arrivi al circolo, ti dirigi verso uno stand con scritto Akkreditierung e ti presenti alla ragazza, astutamente in inglese, perché riesci a fingere di capire il tedesco solo finché l’interlocutore non ti domanda qualcosa di più impegnativo di esibirti in una versione punk di 99 Luftballons di Nena. Lei sfoglia tra gli accrediti e il tuo non c’è. La vita non è mai facile. Certo, di media a te piace un certo grado di invisibilità, però c’è un limite e non solo quando sei sulle strisce pedonali. Alla fine risolvi mostrandole un’email del suo boss in cui scrive che sarà felice della tua presenza a Monaco. Magari intendeva al Principato. In ogni caso, il suddetto boss si rivelerà molto gentile e disponibile.
Si è anche giocato a tennis nel martedì tedesco e sul Centrale per vedere Felix Auger-Aliassime perdere sangue (dal naso, sul finire del primo set) e vincere l’incontro con Maximilian Marterer annullando un match point c’era un sacco di gente, tanta quanta poco prima assiepava un campo di allenamento per Alexander Zverev che si allenava (coerentemente) con Jan-Lennard Struff.
Sempre sul Certer Court, Christian Garin, trionfatore dell’edizione 2019 in finale su Berrettini, ha esordito vittoriosamente contro Koepfer. Dopo i due tedeschi sconfitti e con il terzo ivi impegnato (Yannick Hanfmann) sotto di un set con Shevchenko, il quarto originariamente programmato sul Centrale (Marko Topo) ha preferito farsi spostare sul campo 2 per affrontare lo svizzero Huesler. O, forse, sono state le tre ore e mezzo di FAA-Marterer e il protrarsi del confronto fra il kazako e l’Uomo della Canapa a esigere lo spostamento. A ogni modo, Hanfmann ha vinto in rimonta e Topo ha perso in tre set. Sul campo 1, Botic van de Zandschulp è stato trascinato al terzo da Ivan “che bellezza” Gakhov, ma è riuscito a superare l’ostacolo guadagnandosi Struff, quarta testa di serie.
Mercoledì si comincia a fare sul serio, con gli esordi di Zverev e Fritz, impegnati rispettivamente da Jurij Rodionov e Alejandro Moro Cañas, quello che ha sgambettato Thiem. Oppure pioverà tutto il giorno.