Due anni dopo l’annuncio del ritiro, Jo-Wilfried Tsonga oggi compie 39 anni.
Originario di Le Mans, 17 anni e mezzo di carriera ad altissimi livelli, ex numero 5 del mondo, 18 tornei ATP vinti, di cui due Masters 1000, e la Coppa Davis conquistata nel 2017 con la Francia. Oggi più degli altri giorni, a un mese dall’inizio del Roland Garros, è doveroso dire a Jo-Wilfried Tsonga quanto il mondo del tennis senta la sua mancanza.
L’ultimo ricordo del francese è quel finale drammatico ma al tempo stesso perfetto, sul centrale di Parigi, contro Casper Ruud. La 15esima edizione del torneo giocata dal francese: “il torneo che rappresenta meglio la mia carriera” aveva annunciato per comunicare come mai, proprio il Roland Garros per dire addio. Contro Ruud era iniziata una partita a tratti equilibrata, combattuta ma rovinata dall’ennesimo infortunio alla spalla per Tsonga, costretto ad arrendersi al dolore nel tie-break del terzo set. La grande ovazione del pubblico, l’abbraccio con Ruud e poi le lacrime che l’avevano già accompagnato per gran parte del match. Non era pronto, non lo eravamo neanche noi. Nessuno è mai pronto a dire addio al tennis.
“La testa ti dice che puoi giocare tutta la vita, il corpo ti ricorda che non puoi superare te stesso” ha detto il giorno in cui cercava di prepararci al suo ultimo Roland Garros. Con la fronte e il cuore pieno di terra rossa ha salutato il campo, il tennis e i tifosi che l’hanno seguito e ammirato negli anni. Uno dei pochi capace di mettere in serie difficoltà Federer, Nadal, Djokovic. Una finale slam raggiunta in Australia nel 2008 dopo aver eliminato Rafa Nadal in semifinale, la prima sconfitta imposta a Federer in vantaggio di 2 set a 0, nel suo regno di Wimbledon, la finale memorabile del 2011 alle ATP Finals dove lo svizzero si prese la rivincita e poi la vittoria a Toronto, di nuovo, contro Federer. Un appassionato, devoto, innamorato di tennis che come molti giocatori, ha dovuto fare i conti con numerosi infortuni fisici durante la carriera.
Dopo aver superato i primi mesi difficili post ritiro, nei quali il francese aveva raccontato di sentirsi completamente vuoto senza poter giocare a tennis, Tsonga è diventato anche un uomo d’affari. Grazie al suo secondo progetto della vita: lo sviluppo del gruppo ALL IN e del suo country club di Lione. Un progetto ambizioso che era iniziato già da parecchi anni (come riportato dal main sponsor Babolat): “Siamo molto orgogliosi e felici di aver raggiunto il nostro obiettivo con questo country club. Non avrei mai immaginato che un giorno sarei stato in grado di realizzare un progetto di questa portata. Ricordo le innumerevoli ore trascorse davanti al computer, in videoconferenza, durante il periodo del Covid-19, per sviluppare e perfezionare questo progetto. È stato un lavoro colossale, ed è un vero successo di cui siamo molto orgogliosi“.
Allora in bocca al lupo, Jo-Wilfried Tsonga e tanti auguri!