F. Diaz Acosta b. F. Marozsan 3-6 6-3 6-1
Un Maroszan da stropicciarsi gli occhi per un set, ma l’ungherese non riesce a sostenere quel livello di gioco per una partita intera. Alla fine la spunta Acosta, che troverà in quarti di finale uno fra Tsitsipas e Carballes Baena.
Match che vede il giovane ungherese Fabian Marozsan – 24 anni – opposto ad un altro nome nuovo, l’argentino Facundo Diaz Acosta – 23 anni. L’ungherese ha già messo a segno alcuni acuti nei master 1000, con i quarti a Shanghai e Miami. D’altro canto Acosta è uno specialista della terra battuta, potendo vantare un titolo 250 conquistato quest’anno a Buenos Aires. Soprattutto Acosta si presenta ai nastri di partenza con buone sensazioni, in virtù di un’ottima prestazione contro Coric, una delle sue migliori vittorie in carriera. Visto che si tratta di due nomi relativamente nuovi, riportiamo anche la loro avanzata nel ranking degli ultimi due anni.
Nel proseguio della cronaca per comodità ci si riferirà a Marozsan come HU (Hungheria) e a Diaz Acosta con AR (Argentina).
Primo set. Primi game di studio nei quali i due giocatori tengono agevolmente il servizio. Bisogna arrivare al quinto game per avere un po’ di azione. Servizio Acosta e Marozsan in risposta si accende improvvisamente, con alcune risposte fulminanti. L’ungherese infila quattro punti consecutivi e lascia di sasso il povero Acosta. Il ragazzo di Budapest è veramente bello da vedere, gioca con colpi poco arrotati che filano via che è un piacere. La cosa che fa più impressione è la sensazione che lascia, ovvero che escano senza sforzo apparente. Al contrario per Acosta colpi pesanti e lavorati che normalmente risultano molto fastidiosi per i suoi avversari, come può testimoniare Coric, caduto ieri sotto i colpi dell’argentino. BREAK MAROZSAN. HU 3 – 2 AR.
Acosta subisce il colpo, ma riesce a tenere il game del servizio successivo. Il problema per l’argentino è che Marozsan oggi quando riesce a trovare il ritmo è ingiocabile. Altro flash accecante nel nono gioco con Acosta al servizio. Non si può dire che l’argentino stia giocando male, fa semplicemente il suo gioco arrotato carico tentando di giocare solido. La sua solidità però è assorbita perfettamente da Maroszan. Esemplare l’ultimo punto del set, con Marozsan che era salito nuovamente a 0-40. Gran risposta e rovescio in controbalzo a velocità supersonica; Acosta è bravo a proporre una palla difensiva insidiosa che però è raccolta a meraviglia dall’ungherese che attacca e chiude a rete. Il tutto togliendo il tempo al suo avversario che a malapena il tempo di pensare. Paragone forse blasfemo, ma lampi di Maroszan express. BREAK MAROZSAN. HU 6 – 3 AR.
Secondo set. Acosta ha il merito di non mollare e nel primo game del secondo parziale approffitta di un calo dell’ungherese. Giocate solide dell’argentino che continua a proporre il suo tennis da terra battuta, mentre Fabian perde il controllo dei colpi e incassa il break senza lottare. BREAK ACOSTA. HU 0 – 1 AR.
Momento di difficoltà che continua per l’ungherese che deve cercare di ritrovare la confidenza con i colpi. Nel terzo game con Fabian al servizio altra palla break. Stavolta però l’ungherese gioca coscienzosamente con un’aggressione controllata. Acosta capisce che il momento è importante e recupera l’impossibile ma non basta. Maroszan riesce a salvarsi nonostante un Acosta veramente da applausi. HU 1 – 2 AR.
Il problema per Marosan è che aver alzato il piede dall’acceleratore ha rimesso in partita Acosta che sullo scambio da fondo è veramente un osso duro. Se poi ci aggiungiamo che l’argentino cerca anche di essere aggressivo ove possibile sulla seconda dell’ungherese il quadro è completo. Nel quinto game si ripropone allora il copione dominante del secondo set, con Marozsan in difficoltà sui propri turni di servizio, ma che in qualche modo riesce a salvarsi. Non sono più esecuzioni fulminanti, ma colpi ragionati conditi da discese a rete in controtempo ove possibile. Fabian resta in scia, il “Facu” argentino non riesce anche stavolta a dare l’affondo decisivo, anche se si continua a viaggiare con il break di vantaggio per l’argentino. HU 2 – 3 AR.
L’andamento continua così anche nel resto del set, con Acosta che riesce a imbrigliare i lampi dell’ungherese, che in più commette anche errori banali, come nell’ottavo gioco. 3 errori del tutto evitabili di Marozsan portano a set point Acosta, che senza esagerare ma continuando a colpire senza errori porta a casa il parziale togliendo nuovamente il servizio all’ungherese. BREAK e SET ACOSTA. HU 3 – 6 AR.
Parziale nel quale da un lato Marozsan perde di incisività sulla prima di servizio e dell’altro non riesce più ad essere efficace sulle poche seconde proposte da Acosta, che serve nel parziale quasi l’80% di prime in campo.
Terzo set. Pausa per rifare il campo e match che va verso il parziale decisivo. Primo game di servizio di Marozsan che puzza già di game decisivo. Si va ai vantaggi, con Acosta che continua nella sua strategia di attaccare le seconde e di resistere negli scambi prolungati. Per l’ungherese arrivano gli errori sia dal lato del dritto che dal lato del rovescio, mentre Acosta continua a rasentare la perfezione. Break per l’argentino coronato da un passante di rovescio in corsa all’incrocio delle linee. BREAK ACOSTA. HU 0 – 2 AR.
Match che scivolava via, con un’inerzia sempre più definita, l’ungherese prova a rimanere in partita ma non si vede l’ombra di una palla break sul servizio di Acosta da un bel po’. Sul 4-1 si accendono le luci del campo secondario, chissà se si riaccenderà la luce anche per l’ungherese, ma questo non sembra avvenire. Sesto gioco con l’ungherese al servizio e altre due palle break per l’argentino; sulla seconda uno smash maldestro di Maroszan consente un comodo passante ad acosta che incassa il secondo break del parziale. BREAK ACOSTA. HU 1 – 5 AR.
Match che praticamente finisce qua, con Acosta che chiude in bellezza . per lui al prossimo turno ci sarà con ogni probabilità Tsitsipas.
A fine partita abbiamo anche avuto modo di scambiare anche due parole con il coach di Maroszan, GYORGY BALAZS.
D: Nel primo set abbiamo visto un grande Marozsan, lampi veramente notevoli, poi cosa è successo?
R: Fabian stava giocando molto bene, pensavo che sarebbe riuscito a mantenere il livello anche nel secondo. Poi però nel primo game ci sono stati degli episodi sfortunati e Fabian ha subito il break a inizio secondo set e ha cambiato la partita. Penso che quell’episodio lo ha condizionato e che se fosse riuscito a mantenere il servizio a inizio secondo set avrebbe potuto vincere il set. Poi l’avversario ha preso confidenza mentre Fabian non ha giocato bene i punti importanti. Comunque congratulazioni ad Acosta, che è uno specialista della terra battuta che quest’anno ha vinto anche un torneo (Buenos Aires, ndr), cosa che ancora non è riuscita a Fabian. La classifica in questi casi non significa granchè.
D: Parlando in generale, credi che il livello mostrato da Fabian sia un picco realisticamente o che sia un livello sostenibile?
R: è un livello che riesce a sostenere, l’ha già fatto vedere in passato, in allenamento poi gioca benissimo, ne sono sicuro.
D: Quale pensi possa essere un target realistico per Fabian? e come potrà arrivare quella confidenza necessaria per vincere le partite?
R: La fiducia si guadagna con le vittorie, c’è poco da fare. Se vince partite allora si convince che può farlo. Deve credere in se stesso e continuare a giocare bene come ha fatto negli Stati Uniti. Qua in ogni caso ritengo che abbia giocato bene, portiamo a casa 50 punti che non fanno male. Inoltre adesso abbiamo diversi giorni per prepararci per Madrid, anche perchè questo era il primo torneo su terra che giocava da mesi, per cui ha bisogno anche lui di tempo per adattarsi a queste condizioni e ritrovare il feeling con la terra.