Si impara sempre qualcosa andando in giro per tornei. Giovedì sera, per esempio, hai scoperto che la neve tonda caduta poche ore prima sul match di Rune contro Galan (e soprattutto su di te che poco astutamente avevi lasciato il calduccio della sala stampa) ha un nome tecnico: neve tonda.
Una scoperta che cambia la vita un po’ meno rispetto al ritorno dell’allerta meteo per il vento, “raffiche con forza di burrasca”. Parafrasando: wind of change. Condizioni davvero difficili per il venerdì bavarese riservato ai quarti di finale del BMW Open e più di tutti ne ha approfittato Cristian Garin per battere il primo del seeding Alexander Zverev.
Hanno invece rispettato il loro ruolo di favoriti Fritz, trascinato al tie-break del terzo da Draper in un match di buon livello, e Rune, testa di serie n. 2, che ha controllato il qualificato Huesler che finisce la sua corsa con qualche rimpianto. L’ultimo incontro in campo, Struff contro Auger-Aliassime, è stato interrotto per oscurità: in altre parole, il semplice calare della sera è riuscito dove avevano fallito vento, pioggia e freddo.
C. Garin b. [1] A. Zverev 6-4 6-4
I precedenti erano 1-1 con l’ultimo vinto da Sascha, ma la sconfitta (7-5 al terzo) era arrivata proprio ai quarti qui a Monaco nel 2019. Ecco allora la possibilità di una rivincita con tutti i crismi che tuttavia Alexander Zverev non coglie e cede con un doppio 6-4 al n. 107 ATP Cristian Garin, top 20 tre anni fa. La suddetta possibilità era invero piuttosto remota, per l’ammissione da parte di Sascha di aver bisogno di più tempo per adattarsi alla terra battuta e di non gradire le condizioni particolarmente fredde. E 4° C sotto la pioggia con vento forte non si prestano a considerazioni soggettive. Viceversa, si può dare diverso peso alle due facce della stessa medaglia: situazioni molto difficili appiattiscono i valori avvantaggiando vantaggio lo sfavorito, ma il top player è tale anche per saperle meglio gestire.
Dal canto suo, Garin è riuscito a rimanere… freddo, dimostrandosi più determinato nel volere la vittoria, concedendo e annullando due sole palle break, entrambe nel primo parziale, senza andare in difficoltà sulla diagonale sinistra e anzi riuscendo spesso a controllarla per poi cambiare efficacemente verso il dritto tedesco. Per Zverev, dopo il secondo titolo consecutivo nel 2018, solo delusioni al BMW Open con 2 match vinti su cinque partecipazioni.
Primo set – Zverev parte piano, Garin lo punisce
Completo termico sotto la divisa d’ordinanza per Sascha, mentre Cristian fa il duro esibendo la schiena ignuda con la maglietta che gli sale a ogni servizio. Il n. 5 del mondo è in modalità “partenza a rilento” e cede la battuta al terzo gioco, tenuto vivo da un suo improvvido attacco in controtempo e chiuso da un pesante bimane di Garin che conferma per il 3-1 nonostante lo smash affossato sul 30 pari.
Il ventisettenne di Santiago si lamenta della troppa terra che gli rimane attaccata alle suole mostrandole all’arbitro (non contemporaneamente). Anche Zverev non è contento, lui per un paio di dritti cileni corti che muoiono dopo il rimbalzo. Insomma, c’è molto freddo, piove tutti i giorni, sta piovigginando pure ora e i campi sono un po’ pesanti.
Arriva intanto il momento per Garin di servire sul 5-4: Sascha non gliela rende facile, lui ci mette del suo con una brutta volée che significa palla break, ma rimedia con il dritto inside-in su cui Zverev è al solito molto lontano e fa suo il set sul recupero lungo del tedesco.
Secondo set – Garin si fa ancora bastare un break
Sascha deve subito salvare due vantaggi esterni (grossi rimpianti di Cristian sul primo dopo aver girato lo scambio a proprio favore), ma non può fare nulla per evitare il break al quinto gioco – cioè, avrebbe potuto chiudere la volée alta, non commettere doppio fallo e subire sulla diagonale sinistra.
Zverev è nervoso, anche se l’episodio è ininfluente non può credere che Richard Haigh veda buona una battuta di Garin per lui fuori e non di una lunghezza di Planck (il Max-Planck-Institut für Physik è qui di fianco), così al cambio campo sul 4-3 Garin discute ancora con l’arbitro:
“Cosa stiamo facendo? Non mi hai visto scivolare tre volte in questo game?”
“Ho visto che avevi qualche difficoltà…”
“A un certo punto bisogna fare qualcosa… Butto gli ultimi due giochi e ho finito. È ridicolo. Sta piovendo di seguito da mezzogiorno e sono le tre e mezzo.”
“È una decisione difficile se sia o meno pericoloso”.
Ricordiamo che, di per sé, la pioggia o altre condizioni atmosferiche sfavorevoli non comportano la sospensione del gioco tranne in caso di pericolo, esattamente il punto su cui divergono le opinioni di Sascha e Haigh. Niente tanking per Zverev, ma certo la voglia di restare a soffrire non è assoluta. Garin tiene i due successivi turni di battuta senza problemi e chiude dopo due ore esatte, tornando in semifinale dopo quella di Estoril.
“Non erano le migliori condizioni” ha dichiarato Cristian dopo la vittoria, “ma penso di aver giocato bene, molto concentrato dall’inizio alla fine. Condizioni del genere richiedono un’attenzione maggiore. Essere aggressivo è stata la chiave della vittoria e ho cercato di non pensare al vento o al freddo”. Sull’affrontare un top player in un torneo ci casa ha detto: “Conosco bene Sascha, da quando eravamo junior, è uno dei migliori del mondo. Non era felice delle condizioni odierne e ne ho approfittato, ma capita ai tornei di dover giocare in condizioni difficili“. Su Fritz, il prossimo avversario: “Ho visto il suo match con Draper, gran livello da parte di entrambi. Affrontare Taylor in semi è tosta, ma sto giocando bene questa settimana e cercherò di continuare a mettere in campo le stesse cose”.
[2] H. Rune b. [Q] M-A. Huesler 6-4 7-6(3)
Il numeroso pubblico che ha stoicamente resistito alle intemperie per sostenere vanamente Zverev si è parecchio diradato quando entrano i due contendenti del quarto inferiore del tabellone. Holger Rune si fa bastare un break in apertura e un tie-break dopo aver annullato un set point per pareggiare i precedenti con Marc-Andrea Huesler, che lo aveva battuto due volte nel 2022 quando il danese era attorno al 30° posto del ranking.
Scelta la risposta al sorteggio, un vincente di dritto e uno con il passante di rovescio sono determinanti per strappare subito il servizio svizzero. Huesler ha due chance per rientrare all’ottavo game: sulla prima, sbaglia in palleggio, mentre sulla seconda si fa una dormita dopo essersi aperto il campo con il cross bimane. Holger non gli fa più vincere un punto in risposta e si assicura il parziale 6-4.
Seconda partita in equilibrio nonostante entrambi abbiano opportunità di break. Quella più evidente se la procura il mancino svizzero sul 5-4 ribaltando in qualche modo lo scambio per chiuderlo con una bella volée che gli vale il set point, ma fallisce il dritto in entrata. Nel tie-break, Rune va avanti grazie all’errore dell’altro e allunga chiudendo 7-3. Per sapere se sabato in semifinale troverà Struff o Auger-Aliassime dovrà aspettare… sabato. Qui sotto il motivo.
[4] J-L. Struff vs [5] F. Auger-Aliassime 7-5 3-1 sosp.
Sulla carta il duello più equilibrato era quello tra Jan-Lennard Struff e Felix Auger-Aliassime. Il tedesco lo stava portando dalla sua giocando aggressivo, cercando la rete e approfittando dei regali canadesi. Infatti, la terra battuta è di sicuro la superficie meno adatta a FAA, non tanto per le caratteristiche dei suoi colpi, quanto perché semplicemente… sbaglia prima dell’avversario. Avanti di un set e un break, però, è stato fermato dal calare delle tenebre. Vediamo intanto come la faccenda si è sviluppata…
Struff sorpassa al terzo gioco grazie a tre errori e una risposta vincente, poi viene ripreso sul 4 pari da Auger-Aliassime che cerca di inguaiarsi ancora, ma salva la palla break con la prima di servizio. La possibilità per Struff di tornare avanti è solo rimandata, perché gli basta un bel bimane lungolinea (tre errori li mette Felix) per salire 6-5 e poi chiudere con il servizio.
Il match è godibile, finora lo hai visto dalla sala stampa perché sul tuo percorso verso il Centrale si sono messe di traverso alcune fette di torta di mele. Ci riprovi e purtr… ehm, per fortuna nulla ti trattiene dal prendere posto sulle gradinate. “Posto” in senso figurato, perché i seggiolini sono colmi d’acqua. Il vento è calato, ma è aumentata l’intensità l’intensità della pioggia. E anche di Struff che brekka in apertura.
Auger-Aliassime muove il punteggio, poi chiede all’arbitro di finirla lì perché non si sta in piedi (al contrario, tu ti lamenti che non puoi sederti: e poi dicono che non c’è pi varietà nel tennis odierno). Per Adel Nour va bene così, dando il tempo a Struff di fare il punto con cui sale 3-1, poi d’accordo con il supervisor il match viene sospeso per oscurità. Intanto ricevi un messaggio, “cari membri dei media, domani il parcheggio sarà chiuso perché allagato e pieno di fango, parcheggiate nei dintorni”.