Saranno un nuovo specialista della terra e un veterano del circuito decisamente meno avvezzo a questa superficie a contendersi il titolo dell’ATP 250 di Bucarest. Si tratta da un lato del 2001 Mariano Navone, che da quest’anno è una presenza stabile nel circuito maggiore, e dall’altro del 32enne Marton Fucsovics che disputerà la sua quarta finale ATP – la seconda sul rosso a distanza di sei anni dalla prima, vinta a Ginevra nel 2018. L’ungherese ha battuto con un doppio 6-4 Alejandro Tabilo, che da numero 4 del tabellone era diventato la testa di serie più alta ancora in gara. Marton ha sciorinato un’ottima prestazione in battuta con 12 ace e il 77% di punti realizzati con la prima.
Pur non essendo stato il colpo decisivo del suo match, ha servito bene anche Navone che, dopo aver chiuso in mattinata il match interrotto sabato contro Cerundolo, ha sfruttato la sua solita solidità da fondocampo per avere la meglio di Gregoire Barrere con il punteggio di 6-3 6-4. Contro Fucsovics, l’argentino andrà a caccia del suo primo titolo ATP dopo aver fatto l’esordio in finale a febbraio a Rio de Janeiro dove ha perso nettamente da Baez. Considerando anche il circuito Challenger, diventano però nove le finali raggiunte dall’attuale numero 51 del mondo (che migliorerà ulteriormente il suo best ranking diventando, nella peggiore delle ipotesi, numero 41) negli ultimi 11 mesi: un ruolino di marcia notevole a cui va aggiunta anche la semifinale di Marrakech persa contro Berrettini. Domenica sarà il favorito, nei prossimi tornei sulla terra rappresenterà una mina vagante molto pericolosa.
M. Fucsovics b. [4] A. Tabilo 6-4 6-4
Dopo la conclusione del quarto di finale tra Cerundolo e Navone – vinto da quest’ultimo – la prima semifinale del Tiriac Open vede impegnati il numero 4 del seeding Alejandro Tabilo e il numero 82 del mondo Marton Fucsovics. Su una terra appesantita dalla tanta pioggia caduta nel corso della settimana, l’ungherese riesce comunque a far valere la potenza del suo servizio fin dai primi punti. Tabilo, invece, va in difficoltà già nel suo secondo turno di battuta: il suo dritto mancino non è abbastanza perforante per tenere lo scambio inchiodato sulla diagonale sinistra e così Fucsovics trova spesso il modo per girarsi sul dritto e spingere. Il cileno soffre anche le variazioni in back dell’avversario e si concretizza quindi il primo break dell’incontro.
Da qui in avanti Tabilo non riesce a costruirsi nessuna vera chance per rientrare nel set. La solidità al servizio dell’ungherese è infatti impressionante: 6 ace e il 77% di prime in campo (con l’85% di realizzazione) lo conducono senza patemi al 6-4 che mette in archivio il primo parziale dopo 40 minuti di gioco.
Il secondo set inizia senza novità degne di nota. Il servizio del numero 41 del mondo non fa male a Fucsovics che dà sempre inizio allo scambio. Senza punti diretti che lo aiutino a prendere fiducia, Tabilo mostra tutte le sue incertezze da fondocampo con entrambi i fondamentali. Un rovescio in rete regala immediatamente una palla break a Marton e allora Alejandro prova ad affidarsi al dritto ma colpisce con il corpo all’indietro quasi scappando dalla palla. Ecco allora un altro “early break” che spiana la strada a Fucsovics. Il cileno prova a reagire portandosi sullo 0-30 nel game successivo ma l’ungherese mette a segno tre ace consecutivi. Tabilo è a dir poco sconsolato e le conseguenze sono evidenti: i suoi gratuiti non si contano più e, senza dover ricorrere agli straordinari, il numero 82 del mondo si prende un altro break – addirittura a zero.
Il vantaggio, a questo punto, è così rassicurante che Marton può permettersi anche un piccolo passaggio a vuoto quando va a servire per chiudere i conti sul 5-2. Senza più nulla da perdere, il cileno gioca infatti un bel game difendendosi e contrattaccando come mai era riuscito a fare nel corso della partita. La quarta testa di serie del tabellone torna così a credere nella rimonta e riesce anche ad annullare due match point sulla sua battuta (il secondo facendo addirittura serve and volley). Fucsovics rimane però imperturbabile e, nuovamente al servizio sul 5-4, gioca un game privo di sbavature (arricchito anche da due ace) che mette fine alle speranze di Tabilo. Il punteggio recita un doppio 6-4 dopo un’ora e 25 minuti di gioco.
[5] M. Navone b. [Q] G. Barrere 6-3 6-4
Come prevedibile si scambia e si gioca subito molto nella seconda semifinale in cui si sfidando il numero 5 del tabellone Mariano Navone, reduce dal terzo set vinto contro Cerundolo in mattinata, e il qualificato Gregoire Barrere, a caccia della prima finale ATP della carriera. I servizi appaiono immediatamente come un mero colpo di inizio scambio e così già nei primi tre giochi si vedono ben sei palle break. Due di queste le sfrutta Navone che dimostra di avere maggiori qualità offensive rispetto all’avversario. Barrere, comunque, recupera immediatamente il primo svantaggio ma nel quarto game l’argentino è il primo a conservare il proprio turno di battuta e ad operare quindi un allungo effettivo. Ogni game è molto combattuto e il francese ha due palle break consecutive sul 3-2. Qui, però, il numero 52 del mondo fa vedere quanto mancato fin qui all’avversario, ossia la capacità di chiudere lo scambio combinando servizio e dritto, e rimane quindi in vantaggio.
Barrere è allora chiamato ad alzare il livello del suo gioco da fondo per rimanere in scia e in effetti il rendimento del suo dritto cresce. D’altra parte, però, Navone domina sulla diagonale di rovescio e, soprattutto, mette praticamente solo prime in campo e così sale senza troppi problemi sul 5-3. Il numero 128 del mondo, che nel frattempo ha richiesto l’intervento del fisioterapista, prova comunque a prolungare il più possibile il parziale ma al quarto set point per l’argentino soccombe ai colpi lavorati di quest’ultimo. Dopo 45 minuti di gioco è 6-3 per il favorito della vigilia.
La differenza tra i due è comunque minima e un’ulteriore conferma a tal proposito arriva dal terzo gioco del secondo set in cui a Barrere bastano un paio di bei rovesci e qualche variazione ben piazzata nel corso dello scambio per procurarsi il break e portarsi così in vantaggio nel punteggio per la prima volta nel match. A costo di commettere qualche errore in più, Navone decide allora di alzare anche lui il ritmo per riacciuffare subito la parità. L’argentino forza con entrambi i fondamentali sul rovescio dell’avversario e riesce così ad aprirsi il campo per spingere dall’altra parte (soprattutto con il rovescio lungolinea) e la quarta palla break è quella buona.
I game adesso scorrono più rapidamente come conseguenza di una maggiore propensione alla ricerca del vincente da parte di entrambi. La chiave diventa quindi la capacità di rimanere solidi a dispetto delle forzature. Navone dimostra di avere questa qualità e sale sul 5-4. Nel decimo game, invece, il francese, chiamato a servire per restare in partita, va più volte fuori giri e con tre gratuiti (due di dritto) regala il break che vale set e match all’avversario dopo un’ora e 37 minuti di gioco.