da Monaco di Baviera, il nostro inviato
Due semifinali, due ore di gioco complessive. Con una temperatura massima di addirittura sei gradi e le nubi minacciose del mattino che hanno lasciato ampi spazi al sole, non c’era bisogno di fare tanto in fretta nel sabato del BMW Open, nonostante il ritorno della pioggia sia previsto in serata. E domenica aspettiamo anche una spolverata di neve.
È successo che Fritz ha messo in campo servizio e dritto di alto livello per disporre di Garin, mentre Struff, che in tarda mattinata ha finito di battere Auger-Aliassime, ha finto di giocare alla pari con Rune per quattro game, poi ha dilagato come se dall’altra parte delle rete ci fosse un raccattapalle. Bendato. La spiegazione forse risiede nei molteplici impegni odierni di Jan-Lennard che, come detto, alle 11.30 è andato in campo nella prosecuzione del quarto di finale. Alle 13, se avesse perso, gli sarebbe toccata la semifinale del doppio sul campo 1, invece è stata messa dopo il suo singolare sul Centrale. Ma vediamo i match un po’ più nel dettaglio…
[4] J-L. Struff b. [5] F. Auger-Aliassime 7-5 6-4
A Jan-Lennard Struff è sufficiente tenere tre turni di battuta per chiudere la pratica Felix Auger-Aliassime nella prosecuzione della sfida interrotta venerdì sera per oscurità che lo vedeva avanti 7-5 3-1, servizio Canada. Il classe 1990 ha impostato il gioco sulla diagonale destra, con Auger-Aliassime raramente incapace di uscirne con efficacia e anzi spesso sbagliando per primo. Aggressivo in risposta e approfittando di un doppio fallo canadese, Struff ha avuto due chance per il 5-2, ma almeno in quella circostanza Felix è stato attento e preciso. Turno decisivo con entrambi che hanno espresso un gran livello, ma FAA è solo riuscito ad annullare un primo match point per poi capitolare ai vantaggi. Jan-Lennard tornerà in campo non prima delle 15.00 per la seconda semifinale opposto a Rune.
[3] T. Fritz b. C. Garin 6-3 6-4
Un break per set per un risultato mai davvero in discussione quello del match in cui Taylor Fritz batte Cristian Garin 6-3 6-4 in un’ora e venti minuti. Facendo ottimo affidamento sulla prima di servizio, in campo due volte su tre con 31 punti vinti su 35, Fritz non ha concesso alcuna palla break, permettendogli in un solo game di arrivare ai vantaggi. Unica nota leggermente stonata quel 2 su 11 di conversione sui break point, anche se, contando i game di risposta con le opportunità, diventa due su quattro.
Un Garin leggermente inferiore paragonato a quello visto venerdì con Zverev, soprattutto perché Taylor ha messo in campo ben altra voglia rispetto a un Sascha visibilmente scocciato per dover continuare a giocare sotto la pioggia con la superficie “non esattamente perfetta”. Il n. 15 del mondo passa anche avanti nel bilancio dei confronti diretti: alla vittoria di Cristian a Houston, aveva replicato a Madrid.
Primo set – Fritz aspetta il momento giusto
Dopo cinque game tranquilli per chi batte, Taylor piazza la zampata punendo un attacco troppo morbido di Garin dopo un lungo scambio e poi piantando la risposta vincente sulla seconda centrale. Il californiano conferma facilmente e in risposta sul 5-2 ha quattro set point che non riesce a sfruttare, con rimpianti sul secondo quando è arrivato scoordinato su una smorzata-assist. Le occasioni mancate non gli rimangono in testa, anche perché il servizio gli dà una mano e chiude 6-3 con un’ottima volée.
Secondo set – Il cielo si apre e Fritz la chiude
Garin dà l’impressione di metterci più grinta, i suoi turni volano via tranquilli e così quelli statunitensi, mentre esce il sole e il deejay si fa prendere dall’entusiasmo sparando I’m walking on sunshine. Basta però poco per la svolta: un errore in uscita dal servizio, una bella smorzata e un brutto rimbalzo danno a Fritz una tripla opportunità di allungo. Il n. 106 ATP tira fuori il suo miglior tennis per agguantare la parità, senza però riuscire a chiudere il game anche per merito di un paio di risposte fulminanti del dritto di Taylor che brekka e conferma a zero per il 5-2. Se ne va un match point in risposta, deve chiuderla in battuta.
Il doppio fallo che vale il 30 pari sembra messo lì apposta per aggiungere emozione, così come il drittone lungolinea di Garin che lascia fermo l’avversario ma… esce di un soffio e Fritz tira un sospiro di sollievo. Per sicurezza, Adel Nour lascia la sedia e va a controllare. Non è in gran forma, l’arbitro, e si tocca la schiena sulla lunga strada verso il segno che conferma out. Altro errore cileno e Taylor Fritz raggiunge la finale alla sua seconda partecipazione in Baviera dopo la semi persa un anno fa da Van de Zandschulp. Ed è anche la sua prima finale in carriera sulla terra battuta.
A proposito del match contro Struff, Taylor pensa che “girerà attorno ai servizi, battiamo bene e siamo difficili da brekkare. Si tratterà di un paio di occasioni qua e là, salvare o sfruttare le palle break. Voglio davvero alzare un trofeo sulla terra battuta”.
[4] J-L. Struff b. [2] Holger Rune 6-2 6-0
Prestazione perfetta di Jan-Lennard Struff che annichilisce il bi-campione uscente e n. 2 del seeding Holger Rune con un 6-2 6-0 in tre quarti d’ora. L’inizio non lasciava presagire nulla del genere, anzi è stato Rune il primo a procurarsi una palla break, cancellata dall’ace alla T. Altri due servizi che non tornano indietro ed è 3-2, ma soprattutto il primo di dieci giochi consecutivi per Struff. Holger sbaglia qualcosa, Struff sorpassa e tira dritto. O tira il dritto (fortissimo e dentro) e il rovescio pure, lasciando l’altro fermo o incapace di organizzarsi. Anche otto ace per Struffi, 19 su 20 con la prima. Jan-Lennard torna in finale a Monaco dopo quella del 2021 persa da Basilashvili. Al quarto tentativo, domenica cercherà il primo titolo in carriera.
“Il risultato parla da solo” spiega dopo la vittoria. “Sarà speciale giocare davanti al pubblico di casa. Contro Taylor sarà un altro match, ha servito benissimo per battere Garin. Non sono favorito, ma non lo ero neanche oggi con Rune”. E ora in campo per la semifinale del doppio insieme a Mies.