M. Fucsovics b. [5] M. Navone 6-4 7-5
Marton Fucsovics si aggiudica la finale del Tiriac Open in scena domenica a Bucarest superando in due set 6-4 7-5 l’argentino Mariano Navone. Il robusto tennista ungherese ha meritato il titolo dimostrandosi più continuo nelle varie fasi della contesa e segnatamente più esperto nel gestire le situazioni delicate. Navone è stato bravissimo ad azzerare un ritardo importante nel primo set ma è calato nel momento in cui avrebbe dovuto capitalizzare l’impresa, non riuscendo a ricaricare le energie nervose per prendersi il set. Nella seconda frazione ha ceduto poco prima del tie-break.
Fucsovics vince così il secondo titolo della sua carriera dopo Ginevra 2018 e riavvicina la top 50; per Navone c’è invece l’approdo al suo best ranking, a ridosso dei primi 40 del listone dei migliori.
Il match
Comincia decisamente meglio il magiaro, che in virtù di una miglior azione insistita in spinta sorprende l’argentino ancora sprovvisto della giusta incisività nei colpi; Navone subisce l’esuberanza di Fucsovics e non riesce a difendere il servizio nei primi due turni di battuta, riprendendosi quando il rivale è avanti per 4-0. Il giovane sudamericano migliora i numeri della battuta, che rimarranno comunque deficitari con quella di riparazione, e costringe l’avversario a qualche errore in copertura, in particolar modo in allungo sul versante sinistro. Navone riesce addirittura a pareggiare il conto dei game e nel nono gioco per lui ci sono due doppi falli dell’ungherese che lo spingono alla palla del terzo break consecutivo. Fucsovics si presenta però a rete e rimanda una buona volée di dritto che sventa i piani del sudamericano.
Il servizio vincente con cui Marton torna a vincere un game e si porta sul 5-4 è un toccasana psicologico: il trentaduenne numero 82 del ranking riparte in risposta e, complice un momento di pausa dell’argentino, intasca il terzo break del set e l’intera frazione: 6-4 per lui in un’ora esatta.
Durante un cambio di campo il giudice di sedia chiede a Fucsovics di non esagerare con il coaching, e lui assente tranquillamente: Marton è tranquillo e non rimane turbato neanche quando nella seconda frazione sul punteggio di 1-1 Navone arriva allo 0-40 con dropshot di dritto e volée di rovescio che svelano come sotto l’aspetto di tennista di pressione che lo riveste ci siano tracce non così esigue di sensibilità. Il doppio fallo di Fucsovics sul punteggio di 30-40 suona come il bonus point per raggiungere il break.
Come detto Fucsovics non demorde e fa leva sul suo temibile dritto per tenere lontano Mariano, che nell’ottavo game ha una flessione improvvisa e cede la battuta a zero. Il drive del magiaro assurge a protagonista unico nell’undicesimo game; Marton, prima di chiudere la fase di gioco in proprio favore con un ace, ne lancia tre esemplari, due a uscire e uno in diagonale a rientrare, che forniscono al sudamericano un impressionante esempio di power tennis. Non è forse un caso che Navone, eseguita una ottima palla corta di rovescio che lo sospinge sul 5-6 15-0, perda tre punti consecutivi soprattutto per suoi errori e conceda due palle-match al rivale. Sulla seconda un suo dritto oltre la linea di fondo decide la contesa a favore del tennista più esperto.