Nel primo pomeriggio romano caratterizzato dal sole che scalda i campi in terra battuta del Tennis Club Garden abbiamo avuto il piacere d’intervistare Riccardo Bonadio. La chiacchierata con Il trentenne friulano è avvenuta al termine dell’allenamento con il romeno Copil, nel quale abbiamo potuto apprezzare il movimento del suo bel rovescio a una mano. Un riscaldamento che ha preceduto il match di qualificazione del Roma Garden Open (Challenger 75), poi perso dopo quasi due ore di gioco, con il peruviano Ignacio Buse.
Bonadio si presenta a Roma reduce dai quarti di finale nel Challenger di Barletta, miglior risultato di una stagione iniziata un po’ in sordina. Il trentenne nato a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, si trova attualmente alla posizione 311 del ranking ATP, con un best ranking risalente a meno di dodici mesi fa alla posizione 164.
Dopo la miglior stagione della sua carriera e diversi anni in giro per il mondo Riccardo Bonadio ha deciso di chiudere nel corso del 2024 la sua vita da professionista.
Bonadio è quasi arrivato a un passo dal giocatore un tabellone Slam con il terzo turno raggiunto nelle qualificazioni dello US Open 2022, fermato all’ultimo ostacolo dal tedesco Marterer. Poi due presenze a livello ATP nel 2023, con i tabelloni conquistati da qualificato a Santiago del Cile e Marrakech. E proprio in Cile arrivò la prima vittoria a livello ATP contro Daniel Galan, numero 83 ATP in quel determinato momento.
Della scelta del ritiro, dei risultati raggiunti e dei piani futuri abbiamo discusso con Riccardo Bonadio, ringraziandolo per la sua disponibilità.
D: Riccardo, buongiorno e grazie mille. Intanto ti chiedo come stai, vista la fasciatura al braccio. Come ti senti fisicamente? Sei reduce dai quarti di Barletta raggiunti qualche settimana fa, il primo risultato comunque positivo di questa stagione che non è iniziata benissimo.
RICCARDO BONADIO: “Ho avuto un piccolo trauma la mano cadendo ma niente di che. Motivo per cui sono venuto comunque a giocare il Challenger. Per quanto riguarda invece la stagione non è iniziata benissimo. Ho passato giusto un turno in Australia (Qualificazioni dell’Australian Open contro l’australiano Marinkov.) Poi ho perso al primo turno ai due Challenger di Tenerife ma comunque il livello di tennis espresso non era assolutamente male. Ho lotatto con Travaglia e con Damm, un tennista americano dal gran servizio. A Barletta sicuramente le condizioni dei campi abbastanza lente mi hanno facilitato, mi hanno permesso di esprimere comunque un livello di tennis più alto e sono soddisfatto di quel torneo disputato.”
D: Nel corso di questo inizio di stagione hai giocato anche degli Open in Italia per cercare di guadagnare i punti per giocare le pre-qualificazioni al Foro Italico. L’ultima apparizione in un torneo speciale per gli italiani visto che hai dichiarato che quest’anno è la stagione del tuo ritiro. Stagione che chiuderai comunque al Challenger di Cordenons, non lontano da casa tua.
RICCARDO BONADIO: “Sì, chiuderò a Cordenons, verso agosto almeno quello l’obiettivo. Ovviamente le priorità sono cambiate quest’anno voglio comunque lasciare il circuito Challenger nel migliore dei modi ma ho disputato una serie di Open per permettermi anche la possibilità di poter giocare a Roma un’ultima volta.”
D: Sorprende la scelta del ritiro considerando che sei reduce dalla tua migliore stagione. Lo scorso anno hai ottenuto tanti risultati nel circuito Challenger, tre semifinali, altri quattro quarti di finale, e il tuo best ranking. Vieni, inoltre, da 8 qualificazioni giocate consecutive a livello slam; quindi, comunque la continuità c’è stata la scelta. Da cosa nasce la tua decisione?
RICCARDO BONADIO: “Sinceramente il circuito Challenger e il fatto di viaggiare tanto tempo magari come alcune persone pensano non sia invece è abbastanza tosto. L’anno scorso sono stato via 45 settimane e da tanti anni, comunque, che giro il mondo. Ho sentito che magari le priorità erano cambiate sia a casa quindi comunque a livello lavorativo. Non sentivo più quella motivazione che mi ha spinto gli anni scorsi a giocare tanti tornei o comunque a cercare sempre di dare meglio. Per questo motivo ho deciso di fermarmi e di provare a passare diciamo dall’altra parte della barricata e quindi fare il coach e dedicarmi quindi a una nuova carriera ma frequentando, ovviamente, se qualche ragazzo, mi chiede un aiuto il Circuito Challenger o anche quello future, ma ovviamente non c’è più un impegno di 45 settimane da parte mia con gli anni passati.
D: Non appenderai comunque del tutto la racchetta al chiodo dato che ti vedremo giocare in Serie A1 verso fine anno con una nuova casacca visto il passaggio dal TC Rungg direzione Crema.
RICCARDO BONADIO: “Sì ho garantito a Crema, loro sapevano già a dicembre della mia scelta, comunque di presentarmi al meglio quest’anno per la Serie A. Ovviamente sarà difficile che io sia presente con un ranking simile a quello che avevo l’anno scorso. Sicuramente darò il meglio anche in quella competizione. Chiuderò comunque la mia parte di carriera anche a livello di campionato a squadre al meglio che potrò.”
D: Di certo il bilancio del tuo lavoro rimane positivo. Hai raggiunto due finali Challenger, 10 titoli a livello ITF e hai avuto anche il piacere di giocare una delle due finali contro un giovane Alcaraz, in quel di Trieste. Lo scorso anno inoltre hai anche conquistato la tua prima vittoria a livello ATP in quel di Santiago.
RICCARDO BONADIO: “Gli ultimi anni sono stati quelli che mi hanno regalato più soddisfazioni grazie all’ottimo lavoro svolto a Pavia con Mattia Livraghi e Uros Vico. Sono anche frutto di tanti anni in cui ho provato a raggiungere questo livello e mi sono tolto alcune soddisfazioni. La finale di Trieste contro Alcaraz, la finale a Bratislava ma anche altri tornei o altre partite che mi porterò sempre dentro il cuore. Come detto le motivazioni sono cambiate quindi nonostante queste soddisfazioni quasi inaspettati negli ultimi anni alla fine ho preferito cambiare carriera.”