Da Roma, il nostro inviato
Si è chiusa la prima giornata di gioco al Roma Garden Open, torneo Challenger 75 che si gioca sui campi in terra rossa del circolo capitolino. Un torneo con un tabellone principale ricco di italiani, ben 12 che andranno alla caccia del titolo.
Tra coloro che faranno l’esordio nella giornata di martedì, che prevede 11 incontri di primo turno, vi è Edoardo Lavagno, reduce settimana scorsa dalle qualificazioni giocate a Monaco di Baviera. Il venticinquenne italiano, numero 273 del ranking ATP, non è stato baciato dalla sorte trovando al primo turno la testa di serie numero 2 Nicolas Moreno de Alboran.
D: Edoardo, Buonasera. Grazie mille per la disponibilità. Hai iniziato la tua stagione con una semifinale raggiunta in Argentina al Challenger di Tigre, poi perso con Navone, poi qualche sconfitta. Come giudichi questo inizio di 2024?
EDOARDO LAVAGNO: “Diciamo che è stato un inizio di stagione per quanto riguarda i risultati non molto molto positivo. A parte quella semifinale ho vinto poi poche partite. Secondo me, però, il livello di gioco sta crescendo, sto migliorando tanti aspetti del mio gioco e sono sicuro che comunque sto lavorando bene quindi arriveranno anche risultati.”
D: Hai parlato di miglioramenti e di lavoro. Su cosa vi state focalizzando in particolare?
EDOARDO LAVAGNO: “Stiamo cercando di lavorare molto su alcune variazioni, sia con il rovescio lungo linea, stiamo cercando di aumentare un pochetto la velocità del servizio o qualche angolo diverso. Ci stiamo focalizzando anche tanto su alcuni movimenti con l’obiettivo di prendere un po’ di tempo all’avversario, quindi qualche taglio in più verso verso la palla.”
D: Questa può comunque essere la stagione che ti potrebbe permettere di consolidare una classifica che permette di giocare con continuità le quali Slam (con Edoardo che ha già esordito a Flushing Meadows nel 2023). Come ti senti a livello fisico?
EDOARDO LAVAGNO: “A livello fisico in questo momento sto bene. Ho qualche acciacchino. A Napoli qualche settimana fa mi sono bloccato con la schiena (match contro il connazionale Vincent Ruggeri),adesso sto bene. Ho fatto fisioterapia e diciamo che sono a posto.”
D: Quindi possiamo dire che il passo in avanti va fatto in termini di ricerca della fiducia, della continuità a livello di risultati per fare quello scatto in classifica.
EDOARDO LAVAGNO: “Esatto. Cercare di giocare più partite possibile e vincere il più possibile, e però sono sicuro che piano piano andrà a migliorare la situazione.”
I risultati della prima giornata
Nella giornata di lunedì si è concluso il tabellone di qualificazione e sono andati in scena cinque match del tabellone principale.
Sul centrale è andata in scena una maratona durata tre set e oltre tre ore tra il campione dell’edizione 2022 Franco Agamenone e la wild card romana Gabriele Pennaforti, che in questa stagione ha vinto la sua prima partita a livello Challenger in quel di Kigali, in Ruanda. Alla fine ha la meglio l’italo argentino che vince con il punteggio di 6-7(4) 6-3 6-3. Pennaforti scappa via sul 4-0 con la palla del 5-0. Agamenone da lì fa partire la rimonta, annullando anche due set point. Il romano gioca un set in cui trae energia dalla folla ma commette anche molti doppi falli (ben 8). Nel tie-break Pennaforti però gioca meglio e si aggiudica il primo parziale. Nel secondo set sale in cattedra Agamenone che forte della maggiore esperienza, capitalizza la precisione della sua prima di servizio e approfitta degli errori del più giovane avversario, che cede alla distanza.
Negli altri match vittorie in tre set per Hugo Dellien (n. 173 ATP) su Samuel Vincent Ruggeri 4-6 6-1 6-4 e per Billy Harris (n.207 ATP) sul bulgaro Andreev 3-6 6-3 6-4.
Tutto facile per Juan Manuel Cerundolo (n. 179 ATP) che regola in due set lo spagnolo Roca Batalla (6-3 6-2), mentre si salva il finalista della scorsa stagione Jesper De Jong.
Un match surreale vinto dall’olandese per il ritiro nel terzo set di Fatic sul punteggio 3-6 7-6(6) 4-1. Sfida che sembrava totalmente nelle mani del bosniaco, dotato di un potente servizio e bravo a capitalizzare gli errori di un poco centrato De Jong. Dopo un primo set messo agilmente in cascina da Fatic, nel secondo si viaggia sui binari dell’equilibrio sino a un surreale tie-break. Il primo a scappare via è il bosniaco, che però scivola sulla palla del 4-4. In quel momento qualche parola di troppo che scappa dagli spalti, fa perdere la pazienza al bosniaco. Fatic reagisce in maniera veemente ma si fa sfuggire il parziale, mostrando evidente nervosismo. Nel terzo set scappa via l’olandese, poi arriva il ritiro di Fatic, in un match dai molti rimpianti per il bosniaco.