Da Madrid, il nostro inviato
Nel mercoledì del Mutua Madrid Open Luciano Darderi era l’unico italiano in campo nel tabellone maschile e, contro Gael Monfils, ha sfornato una grande prestazione. 6-4 6-2 al francese e prima vittoria in un Masters1000 per Luli, che dopo la sua grande prestazione ha raggiunto in zona mista i giornalisti presenti. Allegro e loquace, l’azzurro ha affrontato tanti temi diversi, dalle emozioni per questo bel successo alle condizioni di gioco, passando per Roma, la Davis e ovviamente Jannik Sinner. Di seguito le sue dichiarazioni.
D: Contro Monfils è arrivata la tua prima vittoria in un Masters1000, ci racconti le tue sensazioni?
Luciano Darderi: “Sono contentissimo, avevo un po’ di pressione ad inizio partita. Giocare contro Gael sul Centrale di Madrid è stato emozionante, ho fatto fatica ad addormentarmi! Sono riuscito a giocare un ottimo tennis, sono felice per com’è andata. Sono migliorato molto a livello fisico e mentale, penso di essere riuscito a dimostrarlo di più nelle partite più importanti che ho giocato quest’anno. Abbiamo lavorato molto duramente con il mio preparatore fisico e con mio papà, che è il mio coach da sempre. Ero preparato per il grande salto, venivo da un periodo in cui giocavo bene da diversi mesi. A Cordoba sono riuscito a giocare il mio miglior tennis e da lì in poi le cose sono andate bene. Il livello ce l’avevo, era solo questione di riuscire ad esprimerlo. Ora l’obiettivo è salire nel ranking e continuare a tenere questo livello, che è la cosa più importante”.
D: Ora c’è Fritz, il primo top20 che affronterai in carriera. Come la vedi? Pensi partita dopo partita o hai guardato il tabellone?
Luciano Darderi: “Sarà una grande partita, però ci arrivo con grande fiducia, sto giocando benissimo sulla terra. Spero di riuscire a dare il massimo e di riuscire a vincere. Di solito do un’occhiata al tabellone, ma in un torneo così grande non l’ho visto. L’importante sarà dare tutto in ogni partita”.
D: Monfils è rimasto molto impressionato dal tuo livello, che cosa rappresenta per te Gael?
Luciano Darderi: “Sì, pensavo che l’altitudine mi desse più problemi, però sul Centrale il campo è un pochino più lento e la palla viaggia un pochino meno. Sono comunque riuscito ad adattarmi bene, ho risposto molto alla grande e servito bene. Affrontare Gael, uno è stato n°6 e ha battuto Federer, Nadal e Djokovic, è incredibile. Lo guardavo spesso da piccolo, però arriva un momento in cui devo pensare più a vincere che a chi sto affrontando“.
D: Sei in un grande momento, pensi anche ad una possibile convocazione in Coppa Davis? Hai parlato con Volandri?
Luciano Darderi: “Non so se mi convocheranno per via del ranking, però sì, se mi chiamassero risponderei presente. Non so quand’è la Davis e non ho ancora parlato con la Federazione, ci sono tantissimi giocatori in gara e il tennis italiano oggi è ad un livello altissimo, tanto in singolare quanto in doppio. Non ho ancora parlato con il Capitano, però prima o poi ne parleremo, magari a Roma o al Roland Garros”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Fai un pensierino anche alle Olimpiadi?
Luciano Darderi: “Sì sicuramente, attualmente sono in corsa per i Giochi. Ci sono due ranking, quello ATP e la Race per le Olimpiadi… Non ho ancora capito quale devo guardare, però sì, siamo in corsa per le Olimpiadi”.
D: Ci parli del tuo servizio? Oggi hai vinto l’81% dei punti con la prima, ha funzionato alla grande.
Luciano Darderi: “Siamo in altura, quindi in generale funziona bene. Ho sbagliato molte prime, però quando entravano vedevo che facevo male col servizio. Le condizioni sono molto simili a Cordoba”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Che cosa ti aspetti dal torneo di Roma? È un appuntamento come un altro o lo senti in modo particolare?
Luciano Darderi: “Giocare a Roma sarà molto speciale, ho anche vissuto lì due anni, tra i 16 e i 18. Poi ancora di più essendo in Italia sarà un grande evento, con tutto il tifo che ci sarà. È il torneo più speciale dell’anno, andavo a seguirlo dal vivo quando ero più piccolo. Mi emoziona molto l’idea di poterci tornare a giocare, l’anno scorso ero rimasto fuori di appena un posto dalle qualificazioni e quest’anno sono nel tabellone principale. Non mi aspettavo di arrivarci così rapidamente, sono molto contento per tutto quanto fatto fino ad ora. Continuerò a lavorare con umiltà”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Nel 2020 avevi giocato le qualificazioni, che ricordi hai?
Luciano Darderi: “Sì, avevo giocato grazie ad una wild card della FITP. Ho perso al terzo set contro Joao Sousa, ma ora sicuramente ci sono altre aspettative“.
D: Quali sono e quali sono stati le tue fondi d’ispirazione, i giocatori che hai preso ad esempio nel tennis?
Luciano Darderi: “Mi è sempre piaciuto Del Potro quando ero piccolo e vivevo in Argentina, poi è iniziato a piacermi Federer, ma non ce n’è mai stato uno in particolare”.
D: E ora Sinner?
Luciano Darderi: “Jannik è incredibile, sia come giocatore che come persona. Non lo conosco molto bene, però mi saluta sempre e si comporta sempre in maniera fantastica con me e il mio team. È molto umile, credo sia un aspetto fondamentale in un giocatore. È un esempio per tutti, non solo per gli italiani, ma per tutti i tennisti, i junior e chi sta iniziando a giocare. È molto vicino ad essere il n°1, il tennis italiano è cresciuto tantissimo ultimamente, con anche nove giocatori in top100. Tanto in Argentina quanto in Italia il tennis è ad un gran livello”.
D: Anche tu ti trovi un po’ a metà tra questi due paesi…
Luciano Darderi: “Sono nato in Argentina, ma mio nonno è italiano. Non ho mai pensato di cambiare cittadinanza, dall’Italia all’Argentina o viceversa. Da quando ho dieci anni fino ad oggi ho sempre giocato per l’Italia e finora non ho mai cambiato“.