Una scalata fenomenale quella di Jasmine Paolini che – galvanizzata dal numero 2 al mondo Jannick Sinner – è riuscita a salire nella classifica WTA, raggiungendo la posizione numero 13 del ranking (il suo massimo in carriera). La tennista toscana sta scrivendo una pagina importante di storia del tennis italiani, e ha centrato questo magnifico traguardo dopo la vittoria nel torneo di Dubai tenutosi a febbraio. Si tratta del secondo torneo vinto in carriera e il primo 1000 in assoluto.
Come detto in precedenza, Paolini si ispira notevolmente a Sinner e – durante un’intervista a Gabriele Tassi per QS Sport, prima del torneo di Madrid – ha parlato del suo legame con il collega altoatesino e del suo tennis: “Guardiamo molto a come gioca e come colpisce la palla Sinner. Con Jannick ci siamo salutati poco fa, ma non serve che vi dica io quanto sia un ragazzo intelligente, educato e carismatico. È tale e quale a come sembra”.
Oltre Sinner, non poteva mancare ovviamente la domanda sul tennista che di più ha influito sul suo gioco, nonché il suo idolo da quando era bambina: “Sono cresciuta guardando le partite di Federer, è sempre stato il mio idolo”.
I miglioramenti sono stati enormi nell’ultimo periodo, tanto che – due mesi fa – è arrivato il grande successo a Dubai. Adesso però non c’è tempo per pensare al passato, è arrivato il turno della terra rossa:
“Prima di quest’anno è sempre stata la ‘mia’ superficie, il terreno su cu sono nata. In questa stagione ho iniziato su quella indoor e molto particolare di Stoccarda, oggi a quella veloce sulle alture Madrid. Poi ci sarà Roma, per certi versi molto vicino come condizioni al Roland Garros. Spero di adattarmi molto in fretta: cercherò di lavorare più sul topspin e sul rinforzare le gambe”. Madrid è sicuramente un torneo importante, ma Roma ha un sapore speciale: “C’è grande attesa: sarà bello, emozionante, diverso, perché sarò testa di serie per la prima volta grazie al mio ranking. Sono curiosa di sapere come andrà, anche perché le tribune del Foro italico sono sempre piene di persone”.
Sabalenka, tennista numero 2 al mondo nel ranking, in un’intervista ha dichiarato che il tennis maschile è più bello di quello femminile. Secondo Paolini, il problema comunque rimane culturale: “La Wta sta facendo tanto per parificare i montepremi, e i tornei combined aiutano con la visibilità. Il nostro sport resta uno fra i più paritari, ma credo che il problema sia soprattutto culturale: ha fatto più rumore una Davis vinta che le 4 Fed Cup conquistate da Errani, Vinci & Co. Ma se serve che trionfino i maschi per far conoscere il tennis ai più ben venga”.
I risultati sono notevoli, sia a livello personale, ma anche in coppia con Sara Errani. Non poteva mancare la domanda sul rapporto con la tennista bolognese e ovviamente sull’Olimpiade di quest’estate:
“Mi trovo bene e imparo tanto, 5 Slam e numero 1 al mondo non si diventa per caso (ride, ndr). Lei ha tanti consigli per me e io cerco di assorbirli. Poi ci troviamo bene anche come persone. Mi aspetto un’emozione pazzesca: già a guardare la cerimonia in TV quasi mi sono commossa. Per me è l’evento sportivo per eccellenza”. Per concludere, una domanda su cosa l’ha aiutata a migliorarsi: “Prima di tutto il lavoro con il mio coach Furlan: crescere tennistica mente mi ha portato a vincere più partite. La chiave fondamentale è scendere in campo e credere più in sé stessi, partita dopo partita: la fiducia ha davvero fatto la differenza”.
Lorenzo Celenza