[2] C. Alcaraz b. A. Schevchenko 6-2 6-1
Non sarà ancora al 100%, ma Carlos Alcaraz sembra stia già piuttosto bene. È questo il responso del suo esordio al Mutua Madrid Open, dove è bi-campione in carica, in cui ha battuto agevolmente Alexander Shevchenko con il punteggio di 6-2 6-1. Probabilmente si è trattato di un test fin troppo comodo visto che il kazako veniva da tre sconfitte consecutive prima di superare Rinderknech al debutto nella capitale spagnola, ma quanto visto è comunque sufficiente per poter affermare che, dopo i forfait a Montecarlo e Barcellona, il braccio di Carlitos non è così malconcio. Indubbiamente si è notata grande cautela da parte sua, soprattutto nelle fasi iniziali dell’incontro. Ma con il passare dei minuti, con il muscolo più caldo, Alcaraz ha mostrato maggiore fluidità e sicurezza.
A ciò bisogna aggiungere altri ottimi segnali che ha lanciato il numero 3 del mondo: il rovescio è stato straordinario e dal punto di vista fisico-atletico il murciano sembra tirato a lucido. Si spiega così la convinzione con cui Carlos ha salutato il pubblico amico dopo la chiusura del match e che lo ha portato a scrivere sulla telecamera “estamos de vuelta Madrid”. Un messaggio chiaro per tutti i suoi sfidanti: Alcaraz è tornato e, nella cornice della Caja Magica, tutti devono avere paura di lui.
Primo set – Basta il rovescio ad Alcaraz per dominare il primo set
Dopo i problemi al braccio destro – evidentemente non ancora completamente risolti visto lo “scaldamuscolo” indossato all’avambraccio – e 27 giorni senza partite ufficiali, Carlos Alcaraz torna in campo nel torneo in cui ha trionfato nelle ultime due edizioni. L’inizio, contro il numero 59 del mondo Shevchenko, è incoraggiante e scaccia subito un po’ di dubbi sulle sue condizioni fisiche. Con facilità disarmante e resa ancora più netta dall’avvio contratto del kazako, Carlos brekka immediatamente a 15. Il giocatore murciano spinge in maniera convinta con il rovescio con cui, sin dalla risposta, costringe sulla difensiva l’avversario. Con questo colpo arrivano tanti vincenti per il numero 3 del mondo che divora la palla troppo leggera di Shevchenko. Non passano allora troppi minuti per mettere a referto il secondo break che porta lo spagnolo sul 4-1.
Se, però, con l’aiuto del braccio sinistro, Alcaraz tira con tranquillità il rovescio, qualche cautela in più si nota dalla parte del dritto. In alcuni casi Carlos sembra quasi trattenerlo per evitare forzature inutili. Del resto, Shevchenko va in difficoltà anche sulle palle più lente su cui avrebbe il tempo per mettere a posto i piedi e accelerare e allora rischiare non vale assolutamente la pena. Le indecisioni con il dritto (e con la smorzata, per cui Carlitos opta anche al fine di non spingere), però, permettono al kazako di recuperare uno dei due break ma da qui a riaprire il set ce ne passa. Dimostrando di non aver perso brillantezza atletica e continuando a fare i buchi con il rovescio, Alcaraz ristabilisce subito le distanze e, gradualmente, inizia prendere confidenza anche con il dritto. Dopo 37 minuti di gioco è 6-2 per il numero 2 del tabellone.
Secondo set – Alcaraz mette alla prova anche il dritto e allora per Shevchenko non c’è nulla da fare
Dopo il test del primo parziale, Carlos sembra aver acquisito la fiducia necessaria per colpire con maggiore sicurezza di dritto. Così nel primo game del secondo set, lo spagnolo si costruisce i punti per poter chiudere proprio da destra. I riscontri sono positivi e così il murciano brekka al primo tentativo anche in questo caso. Shevchenko mette tante prime in campo ma non fa mai male all’avversario. Oltretutto continua a soffrire le variazioni di velocità propostegli da Alcaraz e così non riesce mai a prendere il controllo dello scambio. Come nel primo set arriva allora il secondo break, ma anche un piccolo passaggio a vuoto dello spagnolo che permette ad Alexander di muovere il punteggio.
Sul 3-1, però, Carlitos torna concentrato e mette in mostra tutto il suo repertorio alternando in maniera impeccabile palle più lavorate sul rovescio dell’avversario, back, palle corte, recuperi difensivi che si trasformano in vincenti e accelerazioni fulminanti (evitando comunque sbracciate quando non può posizionare perfettamente il corpo). Gli ultimi tre game diventano allora una formalità per il numero 3 del mondo che chiude sul 6-1 dopo un’ora e dieci minuti di gioco: primo test superato. Ora tocca a Seyboth Wild.
Bene anche Hurkacz contro Draper. Affronterà Altmaier
Tra le teste di serie più alte impegnate nella giornata odierna, oltre a Rublev e ad Alcaraz, ha superato indenne l’esordio anche Hubert Hurkacz. Il numero 8 del seeding non era stato particolarmente fortunato in sede di sorteggio visto che si è trovato ad affrontare Jack Draper, numero 43 del mondo che già lo aveva messo parecchio in difficoltà nel primo turno di Montecarlo poco più di due settimane fa. In quel caso il polacco l’aveva spuntata al tie-break del terzo set, mentre oggi il compito si è rivelato più agevole con uno score finale di 6-1 7-5. Delle cinque volte in cui i due si sono incrociati, questa è stata infatti la partita più semplice per Hubi che nei confronti vinti era sempre stato costretto al parziale decisivo e che allo US Open dello scorso anno aveva addirittura ceduto per tre set a zero.
La prestazione del numero 9 del mondo in effetti è stata di grande rilievo. Sfruttando la terra più veloce di Madrid, Hurkacz ha quasi sempre assunto una posizione molto offensiva in campo con i piedi sempre vicini alla riga di fondocampo. In questo modo, il polacco ha impedito a Draper di avere in mano il pallino del gioco. Per prendere il comando, il britannico è stato costretto a forzare e così sono arrivati errori come quello di dritto che ha consegnato il doppio break a Hubert chiudendo virtualmente il primo set. Va poi sottolineata la prestazione al servizio di Hurkacz che ha chiuso con 9 ace (e svariati servizi vincenti) e l’84% di realizzazione con la prima. Decisamente insufficiente, invece, il 43% di prime in campo di Jack. Nonostante questo handicap, nel secondo set il numero 43 del mondo era riuscito a conservare i propri turni di battuta senza mai rischiare fino al 5-5 quando un doppio fallo causato da un nastro beffardo ha mandato il polacco a servire per il match.
Così Hubi ha archiviato la pratica in un’ora e 17 minuti di gioco ottenendo l’ottava vittoria sui nove incontri disputati in questa prima parte di swing sulla terra europea. Al terzo turno il suo avversario sarà Altmaier. Sul campo 6 il tedesco ha infatti sovvertito l’ordine del ranking eliminando la 31esima testa di serie Arthur Fils e ribaltando così il risultato che era maturato tra i due a Barcellona appena dieci giorni fa. In quel caso il francese aveva vinto al terzo, mentre oggi ad Altmaier sono bastati due set (6-2 6-3). È insomma evidente come il numero 61 del mondo riesca ad alzare il livello del suo tennis sui campi della Caja Magica dove l’anno scorso, da lucky loser, raggiunse i quarti di finale.