[Alt] E. Nava b. [5] L. Sonego 7-6(4) 6-4
Lorenzo Sonego non accende l’elettricità che lo guida nelle sue migliori performance e allora la differenza di classe e di esperienza di fronte al ventiduenne Emilio Nava non si vede: l’americano si agita per mettere in atto il suo tennis di pressione, efficace ma anche disordinato e infarcito di alti e bassi, e si merita il passaggio del turno fino ai quarti di finale. Per lui probabilissimo best ranking appena sopra la sedia numero 124; solo in una occasione Emilio aveva vinto contro qualcuno con la classifica migliore di Lorenzo: a Miami nel 2023, con John Isner.
Il dato non va a onore di Sonego, che nonostante l’affetto del pubblico sardo non è riuscito a dare continuità al suo tennis ed è anche parso abulico e poco sicuro nei propri mezzi; per lui un’occasione persa.
Il match
Si equivalgono Sonego e Nava nel primo set: il pessimo uno su sette nelle palle-break sfruttate dall’italiano si riferisce in realtà alle vicende di un unico game, il settimo, durante il quale Lorenzo spunta finalmente dopo diciotto punti il contro-break che lo riavvicina all’americano. Nava spinge meglio anche se in più di un’occasione è frettoloso e impreciso; non dà però tregua al tennista piemontese che rimane indietro e deve optare per colpi strappati per uscire dallo scambio. Se escludiamo il già citato settimo game, i contendenti non giungono comunque mai ai vantaggi e l’approdo al tie-break risulta la fine naturale della prima partita.
Nava pare essersi svuotato di energie nervose perché colpisce la rete in tutti e tre i primi scambi, concedendo da subito un vantaggio interessante all’atleta sabaudo. Da questo momento però Sonego non prova a rischiare in risposta, lasciando l’iniziativa nelle mani del giovane statunitense, che non sbaglia quasi più: sia a rete che con il dritto dal centro verso destra, Emilio approfitta dell’atteggiamento passivo dell’azzurro e si aggiudica sei dei successivi sette punti. Il primo set prende dunque meritatamente la strada di Los Angeles.
Nonostante l’esito del primo, anche nel secondo parziale Sonego decide di rimanere molto indietro in risposta, anche sulla seconda palla dell’avversario. Quello che cambia è la frequenza di prime battute che Nava riesce a racimolare: poco più di tre su dieci rimbalzano nel rettangolo giusto, e Lorenzo può così sfidare il battitore a spingere con un dritto che l’americano non sempre controlla come vorrebbe. Diversi errori, soprattutto da parte del californiano, che cede la battuta nel secondo game mandando anche uno smash facile ben oltre l’out orizzontale.
Qui Lorenzo manca di personalità non facendo valere la differenza che si apprezza leggendo il ranking e lasciando l’iniziativa ancora al rivale; nel terzo game Nava si giova di un doppio fallo ma viene anche a rete sulla palla-break, che trasforma con una volée di rovescio. Sonego, nel frattempo, si è incredibilmente attestato su una percentuale di prime palle non migliore del suo contendente, facilitandone ovviamente il rientro in gara. Nava continua a essere… discontinuo, denunciando ancora incertezze con il drive (mentre di rovescio risulta più sicuro) e concede nel prosieguo del set altre tre palle-break, ma in due casi ci sono altrettanti ace e nel terzo il passante di rovescio di Sonny cresce troppo e deborda oltre la linea di fondocampo.
Il coraggio di Nava evidentemente non provoca una reazione positiva in Sonego, che servendo sul punteggio di 4-4 e 30-30 sbaglia una volée di dritto facile e invia in corridoio un drive innocuo. Nava si reca a servire per il match e ancora il suo dritto fa nascere qualche speranza nel pubblico cagliaritano, anche perché l’americano vi aggiunge un doppio fallo; a questi disastri però accosta un ace a 242 chilometri all’ora e un bel passante incrociato di rovescio, che gli porgono il primo matchpoint. Dopo due ore e cinque minuti rimarrà anche l’unico, risolto con un servizio vincente: sarà quindi Nava a sfidare Navone in un match tennistico che propone per gli enigmisti anche un falso accrescitivo…