Dopo anni di querelle legali, arrivano ottime notizie per Boris Becker. Il tedesco, infatti, non è più da considerare insolvente secondo quanto prevista dalla normativa del Regno Unito.
Per l’ex tennista tedesco la dichiarazione di bancarotta giunse nel Giugno 2017, con oltre 50 milioni di sterline di debiti da dover riconoscere ai propri creditori.
Il pluricampione Slam era, infatti, finito in carcere nel 2022 per aver nascosto beni per un valore di due milioni e mezzo di sterline. Nel dettaglio le accuse mosse a Becker evidenziavano il fatto di aver nascosto debiti per oltre 800 mila sterline. Inoltre, Becker non aveva dichiarato una proprietà in Germania e trasferito cifre dal suo conto aziendale.
La condanna iniziale che era stata comminata all’ex tennista tedesco era pari a due anni e mezzo di reclusione. Becker scontò la sua pena nel carcere di Huntercombe, nell’Oxfordshire in Gran Bretagna e passò lì 8 mesi. A permettergli di lasciare in anticipo il Regno Unito e fare ritorno in Germania sono stati alcuni aspetti della normativa britannica. Infatti per i cittadini stranieri, che soddisfano determinati condizioni, la legge britannica permette loro di fare ritorno nel loro paese di origine.
Ritornando allo stato di insolvenza, Becker fu dichiarato insolvente per non aver saldato un debito di oltre tre milioni di sterline relativo a una villa di lusso situata a Maiorca, in Spagna.
La normativa vigente in Inghilterra e Galles stabilisce che le ordinanze di “bancarotta” (che nel paese anglosassone vale anche per le persone fisiche) perdano automaticamente ogni effetto dopo un anno dalla dichiarazione. Tuttavia, nel 2018 un giudice emanò una sospensione dell’ordinanza dato che Becker “non aveva adempiuto ai suoi obblighi” e quindi automaticamente confermò lo stato di insolvenza di Becker, impedendone il decadimento automatico.
A cambiare la situazione legale dell’ex campione di Wimbledon è stato il giudice dell’Alta Corte di Giustizia, Nicholas Briggs, capo della sezione dedicato alle insolvenze societarie e alle procedure concorsuali. Questa sentenza arriva dopo che lo scorso mese i legali di Boris Becker avevano chiesto la fine della sospensione dato che Becker aveva fatto il possibile per adempiere ai suoi doveri.
Nella sua relazione scritta, il giudice Briggs ha evidenziato come Becker abbia fatto “tutto ciò che ragionevolmente poteva fare per adempiere ai suoi obblighi finanziari”.
Rilevante il seguente passaggio presente nella sentenza del giudice Briggs. “Analizzando l’ampio spettro dei soggetti accusati di insolvenza, che va da coloro che fanno di tutto per ostacolare il lavoro dei curatori a soggetti che dimostrano la loro cooperazione, fornendo informazioni e consegnando beni, Boris Becker si posiziona dalla parte di coloro che collaborano. “
Il giudice ha comunque evidenziato come la questione di alcuni trofei vinti da Becker e scomparsi al momento rimane una questione irrisolta. Briggs ha sottolineato come a favore di Becker contribuisse il fatto che il tedesco non si sia opposto alla loro coniazione o monetizzazione.
La complessa situazione legale di Becker ha tra le varie conseguenze quella di non poter accedere nel Regno Unito per un determinato periodo di tempo. Adesso che è stata messa la parole fine sul suo stato di insolvenza, per Becker, che da oltre un anno vive in Italia con la compagna Lilian, si apre un piccolo spiraglio per quanto riguarda il suo sogno di tornare a Wimbledon. Qualche giorno fa al Telegraph Sport il tedesco aveva dichiarato: “Mi manca Wimbledon,è il mio torneo preferito, il più bello. Sto lavorando su tutti i fronti per tornare l’anno prossimo, nel 2025”.