F. Auger-Aliassime b. [30] J. Lehecka 3-3 rit.
Al peggio non c’è mai fine, si pensava ieri dopo il ritiro di Medvedev sotto di un set. Eppure il Manolo Santana, centrale del Mutua Madrid Open, quest’anno sembra essere stato marchiato con qualche brutto anatema. Jiri Lehecka, “fortunato” contro il russo, ha dovuto abbandonare il campo dopo soli sei game della sua semifinale contro Felix Auger-Aliassime. D’altronde il ceco aveva saltato Montecarlo e Barcellona per un infortunio alla schiena, che a quanto pare sembra essere tornato a bussare la porta. Dopo il medical time-out ci prova, ma purtroppo non c’è nulla da fare. Addirittura ha difficoltà a mantenere l’equilibrio, e realmente crolla a terra, lasciando via libera al canadese.
Dunque al terzo tentativo, anche se non come avrebbe voluto certamente, alla Steven Bradbury, il canadese trova la prima finale 1000, al Mutua Madrid Open. Diventa il terzo canadese a raggiungere una finale di tale livello, il primo però sulla terra dopo le quattro di Raonic (ultimo a riuscirci a Cincinnati nel 2020) e quella di Shapovalov a Bercy nel 2019. Tornerà dopo una forzata assenza in top 20, con la possibilità di portare al Canada il primo trofeo 1000 contro Andrey Rublev, il quale ha vinto 4 precedenti su 5, con l’unica vittoria di Auger arrivata a Rotterdam 2022.
Di seguito le dichiarazioni a caldo del canadese: “Questa settimana è stato qualcosa di folle, non so se sia mai successo prima ad un giocatore di non finire o non iniziare 3 partite su 5. Per me è una situazione difficile, non era mai successo nella mia carriera di avere a favore dei ritiri o dei forfeit uno di fila all’altro. Non potevo credere a quello che stava succedendo quando ho visto la sua schiena abbandonarlo e poi bloccarlo. Mi dispiace davvero per lui, anche io ho avuto a che fare con gli infortuni. E tutti possiamo immaginare cosa voglia dire in una notte del genere, scendere in campo per vincere, avere una bella partita contro il tuo avversario e non poter giocare. Mi sento molto vicino a Jiri, a me non resta che prepararmi per domenica.
Credo che tutto ciò non abbia a che fare con me, Jannik ha dovuto ritirarsi, come ha dovuto farlo Carlos da Roma. Sono tempi strani per l’elite del nostro sport. Per me comunque non è facile, arrivo in finale con poco ritmo, quindi non mi resta che concentrarmi sulla prima settimana. Ho giocato una grande partita contro Casper. Io e Rublev abbiamo sempre avuto partite lottate, da tre set, anche nel 2018 quando ero molto giovane. Con lui è sempre difficile, ero andato vicino a baterlo a Rotterdam dove ho avuto dei match point, quindi spero possa farcela questa volta. Lui è un giocatore che è sempre presente nei tornei, combatte, per quanto anche noi abbiamo alti e bassi, ma lui arriva sempre. Per questo ci ritroveremo in una grande finale come questa. Se lo merita“